58.

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Passo il resto della mattinata a pensare a mille modi per uscire dalla situazione di merda in cui mi ritrovo, quando all'ultima ora, la professoressa mi chiama fuori dalla classe.

"Vuole sapere qualcosa prof?"

"Jimin sta mattina ha chiamato
tuo padre..."

Neanche viene di persona...

"Vuole sapere dove stai?"

Non se sto bene, vero papà?

"Mi sto semplicemente arrangiando..."

Evito i dettagli: non voglio che Yoongi finisca in mezzo.

"Ok e senti, ho un'altra domanda: come te lo sei fatto quel livido sulla guancia? Ti picchiano ancora?"

Cosa dovrei rispondere? Mio padre...
no mai. Dire di sì... Yoongi e gli altri verranno sospesi anche se non hanno fatto nulla... quindi?

"S-Sono caduto... Non si preoccupi prof..."

"Ok..."

Rientro in classe con un accenno di lacrime che però vengono coperte dal ciuffo e mi siedo finché non finisce la giornata scolastica.

La scuola finisce mi avvicino al banco di Jimin guardandolo.

"Vuoi ancora venire a casa con me o torni a casa?"

Dico con tono abbastanza triste.

In risposta, non esce nulla, se non delle scosse che mi fanno tremare. Sto per piangere, ma devo trattenermi.

"Ho capito..."

Dico girandomi, andando verso la porta tenendo la testa bassa.

Cazzo Yoongi.... So di essere ipocrita,
ma me lo avevi promesso.

Faccio un singhiozzo che cerco di trattenere a fatica.

Mi giro avvicinandomi a lui lentamente.

"Jimin... io non voglio obbligarti a far niente, non voglio che tu sia costretto a venire con me, ma ti prego non andartene così presto."

Dico abbassandomi al suo livello.

"Capire se posso fidarmi di te, è la cosa più difficile al mondo..."

Avanti Jimin: fagli capire.

"Mi hai picchiato e torturato per 3 anni di fila e, in meno di una settimana, è sparito tutto... Ho il diritto di pensare che tu mi stia sono prendendo in giro."

"Non ti sto prendendo in giro. Sai: in questi anni non ti ho mai odiato. Ogni volta che ti facevo del male, lo facevo anche a me. Quando ti insultavo, ci rimanevo male anche io e..."

Mi fermo una attimo tirando fuori
dallo zaino una busta.

"...non ho mai speso i tuoi soldi.
Volevo solo..."

Mi fermo incerto se continuare. Porto una mano a grattarmi l’orecchio.

"Yoongi, ma questi..."

Alzo lo sguardo dal sacco, ai suoi occhi.

"Si sono tutti i tuoi soldi..."

Affermo tenendo lo sguardo passo.

"Ma... perché?"

"Non lo so..."

Dico facendo una risata abbastanza isterica.

"Yoongi... voglio la verità."

Cazzo.

Sospiro.

"Avevo paura, molta paura. All’inizio era tutto uno scherzo, ma dopo un po’ lo feci per farmi odiare da te.... avevo paura che ti avvicinassi. Avevo il terrore che riuscissi a capirmi, ma, soprattutto, avevo paura di farti del male, però non avevo capito che così te ne procuravo ancora di più. Non spesi più i tuoi soldi ed ero intento a darteli, prima o poi. Quando ti insultavo ci rimanevo male anch’io e a volte, lo ammetto, che ho pianto. In più, quando ti picchiavo, beh...."

Rimasi in silenzio per un po’.

"...mi procuravo dolore. Quindi mi dispiace per tutto Jimin. Lo dico sinceramente."

Dico tenendo il capo basso.

Fear {Yoonmin}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora