3. Compagni Di Classe-Parte 1

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<SIGNOR LEE! MI SPIEGA CHE COSA LE È SALTATO IN MENTE PER FARE UNA COSA DEL GENERE?! POTEVO ASPETTARMELO DAL SIGNOR KIM, MA NON DA LEI! > tengo lo sguardo basso mentre vengo sgridato dal preside.
Si, io, Lee Jung Suk in presidenza.
È una situazione divertente no?
In genere sono io quello ad andare dritto in infermeria mentre, quello che si dovrebbe trovare al mio posto, è Youngkwang.

<NON SPICCICHI NEANCHE UNA PAROLA?! EH?!> continua a blaterare.
<E cosa dovrei dire? Mi dispiace? Non succederà più? Non posso promettere cose che molto probabilmente non accadranno. > ribatto secco.
Sono veramente infuriato.
Se solo quella ragazzina non si fosse immishiata..
<L'avverto signor Lee, questa volta si prenderà soltanto un richiamo, ma se dovesse riaccendere, sappia che passerà guai seri. Ci siamo intesi? > dice in seguito, spazientito.
<Ricevuto, vecchio.> rispondo con nonchalance, beccandomi così una altra predica sul fatto del rispetto e della scala gerarchia della società.

<Spero di non rivederla più in un contesto del genere, signor Lee> pronuncia il preside mentre prendo lo zaino e mi incammino verso la porta.
<Chissà... magari potrebbe succedere di peggio..> dico l'ultima frase a bassa voce, così che lui non possa controbattere.
<Ha detto qualcosa, signor Lee? >
<N-no n-niente, arrivederci> mi congedo con un inchino lasciando così l'ufficio che mi tiene rinchiuso da ormai un'ora.

Che ore si saranno fatte?
Controllo il mio orologio da polso e, con gli occhi spalancati, comincio a correre verso la mia classe.
Spero di non ritrovarmi di nuovo quella ragazzina del cazzo davanti altriment-
Non faccio in tempo a finire la frase nella mia mente che vado a sbattere contro qualcosa... O meglio qualcuno.
Mi allontano e guardo il corpo minuto davanti a me imprecare a bassa voce dopo essere finita col culo per terra.
Di nuovo lei?! E che cazzo!
Penso tra me e me mentre mi sento scrutare dal basso verso l'alto.

<Ehi?! Potresti anche aiutarmi sai?! > sbotta intenta a raccogliere le sue cose dal pavimento.
<Perché mai dovrei aiutare una ragazzina rompipalle che non guarda dove cammina. Se sei finita per terra è perché non ti sei tolta prima dai coglioni. > dico cominciando ad allontarmi.
<Oi! Ti ho chiesto una mano, deficiente! > sbraita afferrando il lembo dei miei pantaloni e bloccandomi.
Ma cosa..

<Ma che fai?! Lasciami! > provo a trascinarmi via, invano.
Che nervoso...
<Se mi aiuti, ti lascio. Promesso! > dice cercando la mia mano.
Uff...

<Eh va bene, ma solo purché tu mi lasci stare e per sempre. > mi volto verso di lei prendendole la mano e aiutandola ad alzarsi.
Certo che ha delle mani così piccole morbide.
<Grazie mille> si rivolge a me con un sorriso abbastanza timido, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
<Prego. Ciao. > rispondo secco e me ne vado in classe.

<Buongiorno professore, scusi il ritardo, sono dovuto andare nell'ufficio del preside.> dico varcando la soglia dell'aula.
<Signor Lee, non sapevo che fine avesse fatto. Non si preoccupi, prego, vada al suo posto. > mi invita con la mano il prof di coreano ad andarmi a sedere.
Faccio un lieve inchino di ringraziamento e vado sulla mia comoda sedia dove non farò in emerito cazzo per tutto il giorno.

<Ok ragazzi, abbiamo una nuova alunna quest'oggi. Spero che la tratterete bene. Su, signora Park, entri pure!> esclama infine il prof facendo cenno alla ragazza di entrare.

Non ci posso credere.. ANCORA LEI?!

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Buonanotte 💜

𝗬𝗼𝘂'𝗿𝗲 𝗺𝘆 𝘃𝗶𝗰𝗲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora