𝟬𝟰

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⸻ 𝗖𝗮𝘁𝗲𝗻𝗲 𝗯𝗲𝗻𝗲𝗱𝗲𝘁𝘁𝗲 ⸻

Nyx si trovava nella sua stanza mentre preparava le valigie. Non era molto entusiasta di quel cambiamento, ma era curiosa di vedere i cacciatori e gli angeli combattere. La demone aveva già affrontato le altre specie in combattimenti corpo a corpo, spesso mortali per l'avversario, ma non si era mai soffermata a osservarli durante degli allenamenti. E Nyx non vedeva l'ora di farlo. Era brava a combattere, ma credeva anche che conoscere il nemico fosse importante. Non era rilevante che sembrasse nata per la lotta: ogni volta che combatteva era elegante e spietata allo stesso tempo. Se le opere si potessero muovere, allora ne esisterebbero a centinaia su di lei. Nonostante questo, Nyx reputava la conoscenza una delle armi più potenti. D'altronde era stata cresciuta da Lilith e Lucifero: spietati, sì, ma anche incredibilmente intelligenti. Per la famiglia reale la guerra era puro piacere. Non tanto per il momento in cui si infliggeva il colpo mortale al nemico, ma per tutto ciò che avveniva prima. La pianificazione, lo schieramento degli eserciti, l'allenamento, la scelta delle armi... Curavano minuziosamente ogni dettaglio come uno scultore fa con la propria opera.

Nyx terminò di preparare i suoi bagagli, e il silenzio della stanza venne interrotto dal rumore di una cerniera che veniva chiusa. Apparentemente la ragazza non si era accorta di una figura ferma sull'uscio della porta, intenta a osservarla, ma la verità era che i sensi amplificati impedivano ai demoni di essere colti di sorpresa.

Lilith, madre dei demoni, guardava sua figlia e provava sentimenti contrastanti. Da una parte era felice, perché la partenza dei gemelli significava più tranquillità a casa, dall'altra era triste, perché nonostante fosse una cosa temporanea e i tre fossero adulti, erano pur sempre i suoi bambini. Non che il nido sarebbe stato vuoto: i sovrani avevano altri cinque figli, tre maschi e due femmine. E poi Eligor, il più piccolo di casa, era ancora un bambino, e richiedeva un sacco di attenzioni.

«Sai, penso che questa sia la prima volta che appoggio a pieno una decisione del Consiglio.»* Lilith decise di iniziare così la conversazione. Mise da parte la tristezza, perché tanto poteva andare a trovare i suoi figli quando voleva. E se qualcuno avesse provato a fermarla, allora lei sarebbe stata più che felice di torturare quell'ingenua anima.

«Reggerai solamente tre giorni prima di iniziare ad annusare i nostri cuscini per sentire il nostro odore.» Nyx prese in giro sua madre. Le due potevano anche essere demoni spietate, con gli altri, ma si volevano bene. E non era solo una questione di famiglia o di sangue, loro si fidavano l'una dell'altra, e per questo avrebbero fatta qualunque cosa per tenersi al sicuro.

Lilith sorrise e si sedette sul letto della figlia. Nyx ammirò la bellezza di sua madre, reputandola l'unica cosa che Dio avesse fatto bene. La sovrana degli Inferi era un incanto. Aveva lunghi ricci rossi che le davano un'aria selvaggia, gli occhi come smeraldi e numerose efelidi cosparse sul naso e sulle guance. Sekhmeth, la minore delle tre sorelle, era la fotocopia di sua madre. Stessi capelli, stessi occhi e stesse lentiggini. Non che le altre due sorelle, Nyx e Megera, fossero meno belle. In realtà, l'intera prole dei due sovrani era magnifica da osservare. Eleganti, magnetici e bellissimi. La genetica di Lilith e Lucifero non avrebbe mai potuto creare qualcosa di meno perfetto.

«Oppure tuo padre e io potremmo divertirci e fare un altro figlio, così da non pensare al fatto che quasi tutti i miei discendenti siano adulti e con una vita propria.»

Nyx ghignò. «Se vuoi altri bambini per casa, posso sempre darti dei nipoti. In Accademia Lucifero non sarà presente, quindi nessuno mi impedirebbe di avere compagnia in camera.»

«Non provarci nemmeno.» Lilith ammonì sua figlia. I due sovrani erano incredibilmente gelosi: Lucifero aveva paura che qualche uomo potesse fare alle sue bambine ciò che lui faceva a Lilith, e Lilith reputava che nessuno fosse all'altezza dei suoi figli, uomini o donne che fossero. Entrambi i genitori sapevano che tutti, meno che Eligor, avevano le loro avventure. Erano adulti e soprattutto demoni, non c'era alcuna possibilità che la lussuria non scorresse nelle loro vene. Ma potevano comunque sperarci, o per lo meno evitare che ciò accadesse a casa loro.

I figli delle tenebre | Saga ImmortaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora