parte 2

4 1 0
                                    

Salgo in macchina nella parte posteriore, e sblocco il telefono mentre Manuel ha acceso la radio; molte notifiche di Twitter e Instagram, sulle varie novità che riguardano i miei amici o personaggi famosi, appaiono ma io le ignoro e apro uno dei tanti giochini passatempo. Mio padre sta in silenzio ma so che è infastidito dalle canzoni che mio fratello interrompe sempre perché si annoia, il viaggio è breve quindi non protesta.
Dal finestrino intravedo la strada costeggiata da palme che porta alla scuola e blocco il telefono controllando prima l'ora : 7:15. Passa qualche minuto e mio padre ferma la macchina e ci saluta << ragazzi, mi raccomando concentratevi e studiate. Ci vediamo questa sera>>, mio fratello gli sorride e scende, io gli rispondo velocemente <<si papà, tranquillo, a dopo.>> e poi seguo mio fratello fuori.
Arriviamo nel grande cortile della scuola e Manuel si avvicina a me <<An. Sta arrivando quella scema della tua amica, meglio che me ne vado prima che mi usi come portaborse>> e ridendo se ne va; io emetto un leggero risolino per l'affermazione e poi mi volto leggermente per osservare Abby correre verso di me.
Nel giro di qualche secondo mi ritrovo un koala letteralmente appeso a me. <<ciao Abby, è un piacere vederti, come sempre>> e lei, staccandosi, <<ciao tesoro! Finalmente sei arrivata, sono felice. Bene ora andiamo che abbiamo due ore di arte e lo sai che devo recuperare il sonno!>>; io rido mentre la mia amica si avvia con lo zaino in spalla verso l'entrata.
Abby è una ragazza stupenda; bella, simpatica, solare e buona ma il suo difetto, se lo si può chiamare così, è di appiccicarsi alle persone...e io per lei non sono una persona ma la sua migliore amica, il che intende il suo cucciolo personale. Lei è più grande di me, i genitori sono separati e vive con la madre ma adora molto di più il padre; dice che sua madre, Shelly, è troppo presente, troppo azzeccata, praticamente si è la sua fotocopia. Abby ha una sorellina di cinque anni e una sorella di trent'anni che però vede solo d'estate. Mi ricordo un'estate andammo a Los Angeles dalla sorella, Martia, e ci divertimmo un mondo; la sorella ci lasciava libere la mattina e noi ne approfittavamo per andare al mare o in città, mentre il pomeriggio ci portava ovunque e la sera stavamo le ore a guardare le stelle nel silenzio più totale. Bei ricordi.

Lontana da me Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora