"Hai conosciuto anche Micheal?" Mi chiede Blythe Milton, schiarendosi la voce, visto che la cosa si stava mettendo imbarazzante.
"No no, solo Logan" rispondo sorridendo, e tornando a guardare il tavolo.
C'è una cosa che però continuo a domandarmi. E gliela chiedo prima che inizia a parlare di nuovo lui.
"Perché hai cercato me?" Sputo velocemente queste parole, non sapendo la sua reazione.
"Te l'ho già detto che il motivo Alexis, per via di tuo padre". Mi dice serio, non capendo il motivo della mia domanda.
"No no. Intendo, perché io e non Summer? Potevi benissimo parlare con lei stamattina in caffetteria." Lo guardo in attesa della sua risposta.
Sospira e ci mette qualche secondo prima di rispondere. "Perché vi conosco da tanto tempo, anche se voi di sicuro non vi ricordate di me. So che tu sei quella con le spalle larghe. La ragazzina che si metteva contro suo padre per difendere sua cugina. Quella che quando Summer è stata messa in castigo, ha rotto il vaso da centinaia di dollari davanti agli occhi del padre, per stare in castigo con lei." Sorride. E sorrido anche io, al ricordo di quei momenti felici, di cui non farà più parte la mia famiglia. Ma non voglio essere triste. So che grazie a questo signore le cose cambieranno, e voglio dargli un'occasione.
"Capisco cosa intendi, e ti chiedo del tempo per pensarci e per spiegare bene la situazione a Summer". Chiedo cordialmente.
"Ma certo Alex, prenditi tutto il tempo che ti serve. Sarete sempre le benvenute a casa nostra". Mi sorride gentilmente, mentre alle sue spalle noto Summer che si dirige verso l'entrata.
"Grazie mille, veramente. Sta entrando Summer e non voglio che ci scopra, dammi il tuo numero di cellulare, ti chiamo appena avremmo preso una decisione." Gli dico velocemente, in ansia che Summer ci veda parlare.
"Ma certo." Tira fuori un biglietto da visita molto formale, denominato a suo nome, con scritto recapiti telefonici e indirizzo. Me lo porge, insieme a una mazzetta di dollari che teneva nell'altra mano. Lo guardo stupida non sapendo cosa dire.
"Prendili Alex, vi serviranno. Spero di ricevere presto tue notizie." Mi sorride, si gira, e si dirige verso la porta principale, la stessa da cui sta entrando Summer. Noto che lui le tiene aperta la porta facendola entrare per prima, beccandosi un'occhiataccia da parte di mia cugina.
Io rimango ferma al mio posto, seduta come prima, pensando alla conversazione più strana della mia vita, durata non più di dieci minuti. Sono scioccata, e sinceramente non so che fare.
"Ehi" mi saluta Summer, sedendosi dove pochi minuti fa, era seduto Blythe Milton.
"Ehi" faccio io, alzando lo sguardo verso di lei.
"Mamma mia, che faccia hai? Ti hanno dato brutte notizie a scuola? Non possiamo più iscriverci?" Ho davvero una brutta faccia?
"No ma va, non ho niente, sono solo un po' stanca". Mento, sorridendogli.
"Va bene, ma chi era quel tizio con cui parlavi? Vi ho visti dal vetro". Mi guarda curiosa, con quegli occhi a cui non so mentire. Merda ci ha visti, cosa gli invento?
"Ma nessuno. Un tizio strano che voleva vendermi dei prodotti da bagno scadenti" le mento, senza guardarla negli occhi. Il contatto visivo mi fregherebbe.
"Prodotti da bagno? In un fast food?" Mi chiede confusa. Basta farmi domande Summer, per favore!
"Si te l'ho detto. Adesso ordiniamo per favore, ho un sacco di fame." Cambio argomento, prendendo il menù , e ricordandomi del "regalo" fatto da Blythe.
"Cosa prendi?" Chiedo a Summer.
"Diciamo che in base al nostro budget, il massimo che possiamo permetterci sono questi toast al formaggio". Ha guardato nella sezione "convenienza" come ho fatto io. Non posso dirgli che quel signore mi ha assurdamente regalato dei soldi, quindi devo inventami qualche altra bugia.
"A dir la verità, mi sono ricordata che dentro la borsa, tempo fa, avevo cinquanta dollari. Spero ci siano ancora." Faccio finta di frugare nella borsa, mentre sfilo la banconota dal mazzetto. Ma quanti dollari saranno?
"Eccoli!" Esclamo tirandoli fuori, e agitandolo in aria, mentre Summ mi guarda confusa.
"Avevi detto che non avevi più niente". Ora è sospettosa.
"Te l'ho detto. Mi sono ricordata solo ora di averli messi nel taschino laterale". Gli sorrido, guardando nel menù gli hamburger di vitello, nella parte meno "conveniente" del menù.
"Quindi? Prendi degli orrendi toast al formaggio, o questo delizioso hamburger come me?" Gli chiedo, indicando con il dito l'immagine di un hamburger gigante, e super condito.
La guardo sorridendo, mente lei sta ancora fissando l'immagine di quel panino gigante, con la bava che a momenti le esce dalla bocca.
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Perdersi per ritrovarsi
Teen FictionAlexis e Summer Garcia, diciassette anni, cugine, un passato disastroso alle spalle e una fuga. Non è questo che sognavano le due cugine, quando solo un anno prima sorseggiavano drink a bordo piscina della loro lussuosissima villa a Los Angeles, epp...