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La mattina fatico ad alzarmi, ma quando mia madre mi butta giù dal letto diventa impossibile riaddormentarmi.
Vado a lavarmi i denti e metto un vestito con i fiori che mi ha comprato, anche se io le avevo detto che non mi piaceva.
Preferisco di gran lunga i maglioni e le tute larghe, che mi fanno meno grassa.
Non mi ritenevo così fino a pochi mesi fa, quando mio padre, un uomo divorziato e con un noioso lavoro d'ufficio, mi ha detto esplicitamente che lo ero. Per lui fare bella figura davanti ai suoi colleghi, facendogli vedere che bella famiglia che ha, che é la bugia più grande, è fondamentale.
Dopo aver fatto colazione con degli ottimi pancake, prendo la borsa ed esco, con l'ansia di arrivare in ritardo.
Sulla strada la macchina di Noah mi aspetta. Lo bacio rapidamente, mentre sono in preda al panico, e salgo sulla sua jeep.
Lui è fatto così:piu fa le cose in grande meglio è, ed è per questo che si è comprato, per il suo diciottesimo compleanno, una bestia dove salire per me è impossibile.
Arriviamo al parcheggio della scuola dieci minuti prima che aprano le porte, e mentre aspettiamo scambiamo due chiacchere con Emily e Jason. Loro stanno insieme da quest'estate, e sembrano più uniti di me e Noah che invece lo siamo da 7 anni.
Quando eravamo piccoli le nostre madri ci avevano obbligato a darci un bacio, una sciocchezza apparentemente. Poi però in 2 media Noah mi chiese di uscire, e da lì ci incominciammo a dare baci più spesso fino a decidere di metterci insieme.
Ed è così tuttora, tranne per il fatto che il ragazzo ribelle che conoscevo alle medie non esiste più, perché Noah ha cominciato a essere più noioso. Sta sempre e solo a studiare, d'altronde lo facevo anch'io. Gli unici momenti di svago che potevo avere erano insieme a lui, ma da quando ci fu quella litigata tutto cambiò.
Mentre aspetto in macchina, ripenso a quel momento.

<<Com'è possibile che tu debba sempre essere così noiosa?>> mi urla Noah.
Con convinzione rispondo <<non sono noiosa, penso solo a fare il mio
dovere >>

Di certo non sono più studiosa come prima.

<<Quindi stai rifiutando il mio
invito? >>
<<Non dovresti andarci neanche tu a quella festa. Ti ricordo che domani abbiamo un compito di biologia>>
<<Guardi sempre il lato negativo della vita, vero?>>
<<Se tu provassi a metterti nei miei panni non diresti così>>
Perplesso continua <<Se quello che vuoi è un ragazzo studioso e che non beve alle feste, va bene. Farò di tutto pur di non rinunciare a te>>

In quell'istante capì che avevo reso il ragazzo piu ribelle della scuola un bravo ragazzo. E ne ero soddisfatta perché in quel momento era questo il tipo di ragazzo che volevo. Un compagno che mi sostenesse sempre, con cui studiare il pomeriggio, tra un bacio e l'altro. Solamente dopo quella festa capì finalmente di volere una vita più piena di così.

Mentre sono immersa nei miei pensieri, sento un rumore. È Noah che bussa al finestrino, e mi dice col labbiale che dobbiamo entrare.
Scendo dall'auto e ci dirigiamo verso l'ingresso della scuola.

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