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Non mi sento più le gambe quando salgo in macchina. Quelle tre ore di ginnastica mi hanno sfiancata.
Apro la porta di casa e sento uno strano odore, non cattivo, anzi delizioso.
<<Ho preparato il pollo arrosto! >>
<<Come mai? Tu cucini solo a Natale, e oggi, in una giornata normale, torno a casa e trovo un banchetto al posto del nostro tavolo sempre vuoto. >>
<<Dovresti essere felice... Ci ho messo tanto a prepararlo. >> Fa una faccia imbronciata come quella di una bambina di quattro anni, e sulla mia spunta un sorriso.
<<Sono solo stanca... ginnastica non è il mio forte>> dico sedendomi sul divano.
<<Una bella serata 'mamma e figlia' ti rimetterà in sesto>>
Sono contenta di passare i miei venerdì sera così, e non mi dispiace affatto stare con lei. La maggior parte delle persone non vogliono vedere film o parlare con i propri genitori perché, qualsiasi sia l'argomento, si arriva sempre a parlare di situazioni imbarazzanti, o di.... ragazzi.
Per me invece lei è un porto sicuro, dove rifugiarmi quando sono triste, e con cui confidarmi senza aver paura di essere giudicata.
Non è solo mia madre. È la mia migliore amica,che ci sarà sempre per me, nonostante le scelte che prenderò.

Verso metà film inizio a sentire le palpebre pensanti, e quando sto per dire 'buonanotte', mi accorgo che mia madre già dorme.
Chiudo la televisione e salgo in stanza senza far rumore. Prendo una coperta, scendo le scale e la copro.
Dopodiché vado in cucina e mangio l'ultimo pezzo di pizza. Butto il cartone nel cestino e pulisco il tavolo.
Ormai sono io che mi occupo della casa.
Quasi ogni sera mia madre tornava tardi, e non aveva mai il tempo di pulire, così iniziai a farlo io, e adesso è diventato un gesto abitudinario.
Poi salgo in camera e prendo il libro che avevo lasciato sul comodino la sera prima. Dopo aver letto dieci capitoli sono esausta, e in meno di cinque minuti entro nel mondo dei sogni.

<<Buongiorno>>mi sussurra qualcuno all'orecchio.
<<Hai dormito bene?>>
<<Si>> rispondo con sicurezza posando le mie labbra su un volto sconosciuto.

<<Svegliati! È tardi!>>
È mia madre. Sono le 8:30, e dovrei stare a scuola da trenta minuti.
Non avevo mai fatto tardi la mattina, questa è la prima volta. Non so come sia potuto accadere, ma in questo momento non ho tempo per pensarci. Salto giù dal letto e corro in bagno.
Dovrò entrare in seconda ora.
Cosa dirò a Noah? Che cosa mi dirà lui? È venuto a prendermi e nessuno gli ha aperto.... Sarà arrabbiato con me?
I pensieri mi invadono la testa, ma ancor di più lo fanno le urla di mia madre.
Mi sciacquo la faccia e mi guardo allo specchio. Sono impresentabile. Non mi preoccupo spesso del mio aspetto, ma in questo stato sono davvero inguardabile. Pur essendo in ritardo decido di mettere un po' di mascara e del correttore.
Usciamo di casa e saliamo velocemente in macchina.
Appena parcheggiamo nel cortile della scuola faccio un balzo per scendere dall'auto che quasi casco.
Arrivata davanti all'aula di storia mi guardo sullo schermo del telefono e decido che sono accettabile. Entro in classe e vado al mio posto. Noah non sembra arrabbiato, e dato che mi ha salutato con un sorriso escludo la possibilità.
Sono sollevata.
La lezione comincia, e senza perdere tempo apro il quaderno per prendere appunti, stando attenta a lasciare una pagina per quelli di prima ora.

Mentre il professore spiega non riesco a non pensare allo strano sogno che ho fatto.
Non era la voce di Noah
Quel 'buongiorno' dolce e sexy non era suo. Era una voce familiare, e testarda come sono so che non me la toglierò dalla testa tutto il giorno.
So anche che non ne parlerò con Noah. Il solo pensiero di dirglielo mi terrorizza, non so perché, dato che è stato solo un sogno, ma non credo che ne sarebbe felice.
Potrei anche omettere il fatto che non era lui, ma quando ci parlo non riesco a non dirgli tutto.
Mi fa questo effetto: riesce sempre a convincerti con quegli occhi azzurri.

Scaccio via quel pensiero dalla testa e mi concentro sulla lezione, anche se alla fine appare piu difficile del previsto.

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