Capitolo 5 - Una bomba a orologeria

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Willa

Mi sveglio di buon mattino e mi precipito subito in bagno per rinfrescarmi. Ieri sera Wade mi ha accompagnata all'incontro con Sabrina Spencer e tutto è andato per il meglio. Avrò una rubrica tutta mia e non vedo l'ora di tuffarmi in questo nuovo lavoro.

Wade è stato tutta la sera silenzioso, ci ho messo un secolo per convincerlo a sedersi con noi, al tavolo. Voleva rimanere in piedi per tutta la sera, non so quanto ho dovuto pregarlo. Capisco la professionalità, ma non è mica uno schiavo!

Mi lavo il viso velocemente e poi mi siedo sul water. Mentre espleto i miei bisogni fisiologici, penso alle cose da fare oggi e mi chiedo se il mio bodyguard avrà mai un momento libero o un giorno di riposo.

Quando ho finito, lascio scorrere lo sciacquone e mi pulisco, facendo caso al fatto che la carta igienica è poca e va comprata.

Mi alzo dal water e vado a sciacquarmi le mani, per poi uscire dal bagno e recarmi nel salottino, dove un Wade muscoloso e perfetto fa gli addominali disteso per terra.

È tutto sudato, ha una canotta grigia larga e dei pantaloni di tuta. Sembra non essersi accorto della mia presenza e io vorrei non se ne accorgesse mai, perché guardarlo è meraviglioso. Ammirare i suoi muscoli tesi, quell'aria affaticata, il suo corpo sudato e stanco ma allo stesso tempo forte e terribilmente sexy. Wade sa di uomo, e persino il profumo che emana è terribilmente maschio.

Mi sposto, facendo due passi, ma sono talmente calamitata da quella visione che muovo una mano distrattamente, colpendo un vaso che è su un mobiletto. Questi si frantuma per terra e io non posso fare niente per impedirlo.

«Merda!» impreco, guardando i pezzi di ciò che rimane di quel vaso.

Wade, finalmente, si accorge della mia presenza e si alza immediatamente per venire da me.

«Willa!»

«Ehm... ciao, io... sono ancora mezza assonnata e distrattamente...»

«Tranquilla, ci penso io. Dove sono scopa e paletta?» chiede e io gli indico il balcone.

«Lì fuori.»

Wade annuisce e va a prenderli, mentre io aspetto lì, continuando a guardare il vaso di mia madre distrutto a causa della mia sbadataggine (o dei miei ormoni!).

Quando torna, raccoglie tutto e io non riesco a smettere di guardarlo. Può un uomo essere sexy anche mentre raccoglie cocci di un vaso da terra?

«Ecco fatto. Vado a buttarli.»

«Lascia, faccio io. Anzi, grazie per averli raccolti per me» dico, prendendogli dalle mani la paletta. Le nostre dita si sfiorano e io sento un brivido lungo e intenso attraversarmi tutto il corpo.

Distolgo lo sguardo, scuotendo di poco la testa e lui sorride, grattandosi una spalla.

«Figurati. Per così poco.» Deglutisco forte, mentre noto una goccia di sudore scendergli dal collo e scomparire nell'incavo della canotta.

Decido di svignarmela e recupero anche la scopa dalle sue mani per mettere via il tutto.

Mentre butto i cocci del vaso nella pattumiera, sento una strana sensazione, come se mi sentissi i suoi occhi puntati addosso.

Appena fatto, mi giro, ma lui distoglie subito lo sguardo. Sospiro vistosamente e mi passo una mano sulla fronte, perché il caldo, probabilmente, mi sta dando alla testa.

Mi accingo ad andare fuori al balcone per posare scopa e paletta, quando sento una mano posarsi sul mio fianco, mentre l'altra afferra gli utensili che ho in mano.

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