Rimorso.
Consapevolezza tormentosa del male commesso.E' questo ciò che provo, ciò che sento.
E' con questo tormento che passo le mie notti, con cui vado a letto la sera e mi sveglio la mattina.E' passato un anno ormai da quel giorno, papà era uscito dall'ospedale in due settimane e aveva ripreso a lavorare, in pochi mesi ebbe un'offerta di trasferimento, e lui accettò, portandomi con lui.
Quando si svegliò riconobbe il libro della nonna, non disse niente, a quanto pare sapeva più di quanto non volesse parlarne, da allora c'è una sorta di tacito accordo tra noi due; entrambi sappiamo come si è svegliato ma nessuno ne fa parola con l'altro.
Dopo che era uscito dall'ospedale lui e la mamma avevano preso a litigare, anche se cercavano di non darlo a vedere quando ero con loro, ma si capiva che c'era tensione, e quando papà ha avuto l'offerta di lavoro, è stata l'occasione perfetta per allontanarsi.
Mi chiesero se volessi partire anch'io e dissi di si.E ora eccomi qui, a Portland in Oregon, mi sono lasciata indietro tutti, non ho più contatti con nessuno dai miei vecchi amici, con Clarissa o il gruppo di teatro. Vedo la mamma una volta ogni due mesi se riesce, non si è risentita più di tanto per aver scelto di trasferirmi, anche perchè, beh, lei a casa non c'era quasi mai, se fossi rimasta o mi fossi trasferita non avrebbe fatto molta differenza.
Inserirmi nella nuova scuola è stato difficile, non conoscevo nessuno, per lo più passavo inosservata.
Passo ancora inosservata, ma sto bene cosi.
Ho conosciuto due gemelli, Nathan e Morgan, ragazzi simpatici, si sedevano con me a pranzo, ed era capitato che mi invitassero a casa loro un paio di volte, non gli seccava che stavo spesso sulle mie o che perdessi spesso il filo dei loro discorsi.A casa, niente più Zelda, e con papà tutto il giorno a lavoro, sto quasi sempre sola.
Ho imparato a cucinare, con non poche difficoltà iniziali, spesso mi venivano i rimpianti di non essermi portata dietro Zelda, ma alla fine ci ho preso la mano, cucinare è divertente.Ma nonostante tutto questo, non ho ancora dimenticato.
Non riesco a perdonarmi per quello che ho fatto.
Per mesi sono stata tormenta dagli incubi, e quando finivano quelli, dai ricordi.
Non doveva andare cosi, non dovevo farmi costringere da Klaus a pugnalare Kol.
Kol, chissà dov'è in questo momento, chissà se è sveglio o ancora dentro una bara per i capricci di suo fratello, a volte vorrei provare a cercarlo, con un incantesimo da libro di mia nonna. Lo tengo sotto al letto quel libro, certe notti lo svoglio, anche se capisco poco di quello che c'è scritto, e immagino che non lo capirò mai forse.Questa notte mi ci sono addormentata sopra, al risveglio ero già in ritardo, cosi mi affretto a recuperare il materiale per la scuola.
Non so perché, ma mentre mi cambiavo il mio sguardo si ferma sul libro, rimango ferma a fissarlo per una trentina di secondi, fin quando non risuona la sveglia, riprendendomi dallo stato catatonico nel quale ero, senza pensarci presi il libro e lo infilai in cartella.Per arrivare a scuola dovevo prende un autobus che passa ogni 15 minuti e la fermata è a 5 minuti a piedi da casa mia. Dovetti mettermi a correre per non perdere l'autobus.
<giusto in tempo> mi disse l'autista distrattamente chiudendo le porte dietro di me, mi metto velocemente a sedere prima di cadere per il movimento del mezzo pubblico, prendo le cuffie grandi dal mio zaino e faccio partire la mia playlist.
Non sono l'unica studentessa a prendere quello stesso autobus, ma non ho mai socializzato tanto con gli altri ragazzi.
Dopo 6 fermate la settima è la mia, non ho bisogno di premere io il bottone, ci sono almeno altri 15 ragazzi che scendono per andare a scuola con me, quindi mi limito ad aspettare, ed esco in fretta appena si aprono le porte.
Mi dirigo verso il mio armadietto prendendo il necessario per le prossime 3 ore e mi dirigo tranquilla verso l'aula di letteratura straniera.Trovo Nathan a parlare con una ragazza lungo il corridoio mentre mi stavo togliendo le cuffie, una certa Ashley, o qualcosa di simile, è con me in un paio di corsi e ha pranzato con noi un paio di volte nelle ultime settimane; quando mi vedono lei lo precede in classe e lui mi viene incontro.
<Ehy, straniera> ricambio il saluto <non dovevamo vederci prima di scuola, io e Morgan ti abbiamo aspettato quasi mezzora>
<non mi è suonata la sveglia> e mi ero totalmente dimenticata, ma questo evito di dirglielo.
<altra notte insonne?>
<Si beh, sta diventando un'abitudine a quanto pare>
Mi si para davanti e mi prende per un braccio.
<Ehy, sai che non ti fa bene dormire così poco, o ti sei dimenticata quando per poco non svenivi in palestra settimana scorsa?>
<Lo so, vi ho detto di non preoccuparvi>
Ci metto un po' a convincerlo che andava tutto bene, anche se alla fine della conversazione ne io e lui eravamo soddisfatti delle conclusioni.
Entriamo in classe e prendiamo posto.Che un'altra normalissima giornata di scuola inizi...
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Amore Originale 2
FanfictionSequel di "Amore Orginale" E' passato un anno ed è cambiato tutto Irine è ancora avvolta nel rimorso e nei sensi di colpa Kol travolto dalla rabbia Lei a Portland, con suo padre, scappata da quel che è successo Lui a New York, in una bara, pugnal...