Capitolo 3 - Irine

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2 ore di  letteratura straniera, solamente due ore.
Alla fine delle quali abbiamo tutti voglia di tagliarci le vene, coscienti del nostro perenne stato di innata sofferenza al quale non possiamo sottrarci.
Grazie Leopardi, tu si che sai come tenere alto il morale alle persone e incentivarle a vivere.

Fortunatamente il professore ha degli impegni urgenti ed è dovuto uscire un'ora prima, quindi abbiamo un'ora buca da passare felici in biblioteca.

La nostra Biblioteca di sicuro non era piccola.
Era su due piani, con scaffali da due metri e mezzo, quanto il soffitto, e ci sono tavoli per una cinquantina di persone sia al primo che al secondo piano.

Ci sedemmo al secondo piano, al tavolo più lontano dall'ingresso, tra gli scaffali di saggistica e narrativa storica.
Quasi nessuno era interessato a questa sezione, il che la rendeva la più tranquilla.
Io e Nathan facemmo in tempo a tirare fuori i compiti e i cellulari prima che Morgan e Ashley ci raggiunsero.

<Ehy, come sono andati i vostri letterati?> si sedette Morgan sistemandosi.
<Tristi e Depressi come al solito> gli rispose Nathan <e i vostri chimici>
Il gemello non fece in tempo a rispondere che la bionda prese parola <sperimentali e suonati, come al solito, perché siete qui, non avevate tre ore?>
<Si ma il professore se ne è uscito con qualche impegno urgente, valli a capire>
<Strano> concordo Morgan <ci sono anche i ragazzi di seconda, non aveva chimica con Shelby dopo di noi Ashley?>
<Si in effetti hai ragione>

Guardandomi attorno notai che effettivamente la biblioteca era più affollata del solito, il che era strano.
Mi ritrovai a far caso alla presenza di studenti che non si erano mai visti durante le mie ore buche, certo, poteva capitare l'assenza di un professore e che questo non abbia un supplente, eppure sembrava che li, oltre a chi quell'ora non aveva lezione da calendario, fossero assenti come minimo 4 o 5 professori, compreso il suo.

Si vede che mi stavo perdendo nel vuoto perché mi ritrovai una mano che si agita davanti ai miei occhi e a voce di Nathan che abbozzava un <Hello? terra chiama Irine? tutto bene>
<eh, si si, tutto bene, riflettevo> lui mi guarda stranati, si vede che è preoccupato per me e che non sono minimante riuscita a convincerlo, ma non disse nulla.
Lasciando che le riflessioni si perdessero velocemente decidemmo di concentrarsi sullo studio nell'attesa dell'ora di pranzo.
Io e Nathan usammo il tempo per andare avanti con i nostri saggi brevi da consegnare da li 3 giorni, mentre Ashley e Morgan si limitarono a prendere i libri e far finta di leggere, non avendo compiti urgenti da fare.

In poco tempo entrambi si stufarono di non fare niente e si misero a giocare tra di loro, passarono da tris, a battaglia navale, passando per quel gioco con le dita dove devi far fare cinque all'avversario per faro perdere.
Stancati anche di quello in poco tempo, e poco intenzionati a prendere qualcosa da leggere tra gli scaffali della biblioteca, inutile dire che iniziarono a disturbare noi.
Cosi ci mettemmo tutti insieme a giocare a nomi cose città per occupare il tempo.

Passò quasi un'ora, Ashley aveva iniziato ad appiccicarsi a Nathan, e io mi stavo stancando.
<Devo andare in bagno, torno tra poco> cosi mi alzai e uscii dalla biblioteca ancora satura di persone.
Non andai nel primo bagno misto vicino alla biblioteca, c'era cattivo odore ed era sempre pieno di gente che quasi mai era li per usare la toilette, quindi scesi al primo piano per dirigermi verso quelli separati.
Non incrociai nessuno nei corridoi, fatta eccezione per un bidello che le chiese dove stesse andando, più per reazione automatica che per un qualche reale motivo.

C'era calma, c'era silenzio.
Come se quasi tutti gli alunni si trovavano in biblioteca, e degli insegnanti nessuna traccia.
L'unico rumore che si sentiva era il rubinetto aperto per lavarmi le mani, era una sensazione inquietante per la verità.

Feci per tornare dai ragazzi ma un movimento nel corridoio catturò la mia attenzione.
Un gatto.
Che ci faceva un gatto in giro per i corridoi di una scuola?
Si girò a guardarmi nella penombra, con gli occhi che splendevano come fossero essi stessi una fonte di luce.
Non saprei dire cosa fosse, ma c'era qualcosa di maledettamente inquietantemente in quegli occhi, come se fosse senziente, e mi conoscesse, seguirlo venne d'istinto.
Non vago molto, come se già sapesse perfettamente dove dovesse andare.
Si infilò in uno stanzino, ma quando ci entrai il gatto era sparito.
Non poteva essere sparito, quello stanzino aveva una solo porta, da quale non l'avevo visto uscire, com'era possibile che fosse scomparso cosi? 

Mi misi a cercare in giro, spostando gli oggetti che si trovavano li dentro.
Che fosse veramente uscito e non me ne fossi resa conto? Improbabile, mi dissi.

Poi li vidi, dietro un basso scaffale coperto da un telo, una piccola fessura poco più piccola di  quelle finestrelle nelle porte delle case per far passare i gatti domestici, ma abbastanza grande perché uno potesse riuscirci.

Spostai lo scaffale di qualche centimetro e mi accorsi che la fessura non era sul muro, ma c'era una porta li dietro.

Avanzai con cautela, provai ad appoggiare l'orecchio controllando se ci fosse qualcuno nelle prossimità.
Apparentemente niente, ma potrebbe essere insonorizza o simili.

Presi l'iniziativa, chiusi la porta che portava al corridoio da dove ero arrivata, e apri quella sul muro.






(scusate per eventuali errori con i tempi verbali, me ne sono resa conto  mentre scrivevo e non credo di essere riuscita a correggerli ovunque, cercherò di farlo più avanti)

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 03, 2021 ⏰

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