bittersweet ° namgi

4.

  - «Kisses, sex and cigarettes.
Nothing more between us.
Ok?»
- « Ok...» 

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I libri ci insegnano che tutte le storie d'amore cominciano in primavera, magari in un bel parco di ciliegi in fiore o in estate, durante una serata tutta alcool e baldoria in qualche discoteca nel centro di una bellissima città illuminata.

Ma la nostra no, nemmeno per sogno.
Certo, come per tutte altre è stato un incontro casuale, ma senza tutti quegli elementi spettacolari che un pubblico si aspetta.
Nulla di speciale

La nostra storia d'amore, al contrario delle altre, inizió un freddissimo pomeriggio d'inverno, davanti al quel cinema che faceva angolo tra due strade secondarie eche vendeva una decina di biglietti al giorno nelle giornate fortunate.
Due di quei biglietti erano sempre i nostri, ma noi ovviamente, sempre sulle nostre, non facevamo nemmeno caso a chi fosse la persona in fila dietro di noi.

Amavo quel cinema perché, quando mia madre la sera usciva per ubriacarsi con altri uomini, io e mio padre ci rifugiavamo lì e passavamo tutta la notte a guardare più e più film, senza mai ripagare il biglietto, finché io non mi addormentavo sulle sue gambe. La chiamavamo la nostra serata tra uomini.
Già.

E tu Yoongi? Perchè tu ci eri così affezionato?

Per caso quel giorno dopo anni ci ritrovammo nella stessa angusta sala, sulla stessa fila di poltroncine scolorite e consumate e, forse per la mia mania di rispettare sempre il posto impresso sul biglietto nonostante nessuno me lo imponesse, seduti uno accanto all'altro.

A quanto pare il film di quel giorno non doveva essere molto interessante o di nostro gradimento perché stranamente, due anime solitarie come noi, si ritrovarono a chiacchierare come due vecchi amici.

Alla fine ci salutammo promettendoci di vederci più spesso, magari anche fuori da quelle piccole sale che puzzavano un po' di chiuso.
E così fu.

A questo punto la storia sembrerà un po' banale, ma infatti lo è.
Non c'è nulla di speciale nel nostro incontro, niente scontri tra i corridoi di scuola e libri caduti, niente messaggi mandati per errore alla persona sbagliata, niente sesso a qualche festa per il troppo alcool bevuto.

Solo qualche caffè, seduti a quel tavolino del bar davanti a quella catapecchia di cinema, durante uno degli inverni più freddi che Seoul abbia mai registrato.