Prologo

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                     BRIANNA

<<Svegliati>>, la voce di mia madre mi riporta alla realtà. <<Che ore sono? >>chiedo con la bocca impastata dal sonno, cercando di abituare gli occhi alla luce.
Mi indica l'orologio accanto al tachimetro;non è mai  stata una di molte parole, ma adesso non riesce quasi a rivolgermi lo sguardo.
<<Cazzo>> sussurro. Sono le tre e mezza del pomeriggio e ho dormito praticamente tutta la mattinata.
Forse è stato meglio così, non avrei sopportato le  cinque ore di viaggio da Baltimora, cinque ore da sola con i miei pensieri e con la consapevolezza di quanto la mia vita faccia schifo.
Esco dalla macchina.

È settembre e fa ancora piuttosto caldo, ho sempre amato sentire il calore del sole sua mia pelle, ma adesso trovo l'aria asfissiante. Devo muovermi, il caldo mi  riporta alla mente i momenti felici trascorsi con tutta la mia
famiglia  nella casa al mare ad Ocean City, ormai immagini sbiadite nella mia mente.

Aiuto mia madre con le valigie e, silenziosamente, percorriamo il viale dominato da  jaracande che conduce a casa di mia nonna. La porta è socchiusa, suoniamo il campanello per avvertire della nostra presenza.
Viene ad aprirci nonna<< Cat... Jane... Martha... >>, come al solito non si ricorda mai il mio nome...
<<È possibile che dopo 17 anni non ti ricordi ancora come si chiama?! >> la interrompe bruscamente mia madre, spostandola di lato per passare.
<<... è un piacere vedervi di nuovo  >>bisbiglia nonna Mary prendendomi a braccetto dopo aver chiuso la porta d'ingresso.

Mio fratello Ethan è già dentro, seduto pigramente sulla semidistrutta poltrona della cucina. Come immaginavo mio padre non ha voluto incontrare mia  madre...
Ethan si gira << Mamma, Bri! >> esclama con voce incredula per poi venirci incontro.
Abbraccia prima me e poi mamma, che  comincia a piangere singhiozzando.
<<Cosa ti prende?>> chiede Eth mentre le accarezza una guancia e le asciuga le lacrime con le dita.
<< Ho fallito... ho fallito tutto nella mia vita>> piange<< come madre, come moglie... è colpa mia se vi trovate in questa situazione >>.
Si lascia andare su una sedia.  Nonna la fissa  con sguardo complice.
Mi inginocchio di fronte  a lei, prendo le sue mani e  sussurro << Non sappiamo di cosa tu stia parlando e sinceramente non ci importa, perché non hai nessuna colpa per quello che è successo ( o almeno lo spero)... col cavolo non sei stata una buona madre, hai sempre fatto tutto quello che hai potuto per renderci felici, non ti preoccupare, staremo bene qui >>.

<<Sì, infatti>> interviene nonna<< sono sicura che troveranno nuovi amici alla St. Patrick High School, non ti preoccupare, non saranno soli>>.
L'ennesima lacrima riga il volto di mia madre, il flebile sorriso che rivolge a nonna è tradito dai suoi occhi.

Mamma sa benissimo che non abbiamo mai avuto veri amici ; a Baltimora venivo sempre presa in giro ed esclusa da tutti, non so neanche il vero motivo.
Con il passare del tempo, poi, sono passati anche a mio fratello, lo deridevano chiamandolo '' principino", per il suo aspetto innocente, la sua timidezza e anche per  altro...
Nonostante fossimo quasi completamente soli, c'eravamo sempre l'uno per l'altro, una sola anima in due corpi separati.

Passano interminabili minuti scanditi dal ticchettio dell'orologio accanto alla credenza.

Mamma si alza lentamente asciugandosi le lacrime e sospira <<È tempo che io vada... >> prende le nostre mani <<promettemi che rimarrete sempre insieme... >> ci abbraccia<< per qualunque cosa chiamatemi, in fondo esiste anche per questo i cellulari >> scherza, cercando alleggerire la tensione.

Si stacca da noi, prende la borsa appoggiata sul tavolo e con gli occhi ancora arrossati dice: << Mi raccomando, comportatevi bene... questo vale anche per te>>, si rivolge a mia nonna, che ricambia con un occhiolino: << Certo Claire, ora va>>.
Mamma si congeda da noi con un ultimo, spento sorriso.

La accompagnamo all'ingresso, la osserviamo salire in macchina e la seguiamo con lo sguardo mentre scompare all'orizzonte.

                      


~The maze in your eyes ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora