BRIANNA
Un vaso. Ora che ci penso non abbiamo mai avuto un vaso di fiori in camera nostra, in un luogo in cui magari ci sentissimo veramente a casa e che quindi potesse giustificare un tale oggetto. Eppure in questo momento è la cosa che più desidero, perché mi riporta alla mente qualcosa che da troppo tempo non mi appartiene più.
Si vede che non ho un cazzo da fare...Sono le 6.45 del mattino e ho un sonno pazzesco, non ho chiuso occhio tutta la notte pensando a ciò che mi aspetterà oggi.
Nuova scuola, nuove persone e io non mi sento assolutamente pronta, non che lo sia mai stata, in generale. Spero soltanto, per una volta, di non apparire la solita sfigata, in fondo come dice nonna Mary la speranza è l'ultima a morire, ma la mia è già morta e sepolta.Mi affaccio alla finestra della mia camera, intenta a guardare un uccellino sul ramo di una delle jaracande del viale, con la brezza del mattino che mi accarezza il volto. La mia idilliaca visione viene interrotta dalla sveglia di mio fratello e dal suo sospiro.
<<Che ore sono? >>chiede debolmente. <<Le 6.45, muoviti >>. Non voglio far tardi il primo giorno di scuola, soprattutto sapendo che mio cugino Jace passerà a prenderci e, in un certo senso, non voglio fare già una brutta impressione.
Chiudo la finestra, mi metto gli occhiali, e spingo mio fratello fuori dalla stanza per andare a fare colazione.La tavola è già imbandita, nonna è intenta a prepare il caffè. <<Beh, come state? Siete pronti...>> <<No >>la interrompo <<Sempre molto simpatica >> commenta Eth. Si aspetta forse che la mattina presto, quando non capisco niente di quello che accade intorno a me , per giunta del primo giorno di scuola, dovrei essere cordiale? Ma anche no. Controllo i messaggi, Jace dice che verrà a prenderci per le 7.30,dato che la scuola dista un po'.
Nonna appoggia la caffettiera sul tavolo e a turno ci serviamo. La guardo, in fondo mi dispiace di essere stata brusca, non se lo merita. Nonostante la sua età e le numerose rughe che solcano il suo volto, è bella. Bella come chi ha sentito sulla sua pelle il passare del tempo, vivendo mille avventure . E Mary Fleming ne ha vissute veramente tante. C'è però qualcosa che non mi convince, non capisco ancora perché mamma le abbia detto di comportarsi bene. Nasconde forse qualcosa? Lo scoprirò...
Dopo aver finito di fare colazione saliamo in camera, per sistemarci e preparare gli zaini.
<<Tu entri dopo di me >>avverto subito Eth. Non voglio di nuovo aspettare un'eternità per entrare in bagno, dopo aver provato l'ebbrezza di aver fatto la doccia alle dieci di sera e aver trovato... lasciamo stare. Eth pensa che io non sappia che lui abbia un fidanzatino, scopamico come vuole chiamarlo. Inizialmente ci rimasi un po' di sasso dopo averlo scoperto, poi però ci ho fatto l'abitudine.Cazzo, ho delle occhiaie tremende, noto guardandomi allo specchio. Dopo essermi lavata, provvedo a coprirle con un po' di correttore. Non sono mai stata una particolarmente fissata con il trucco, anzi per niente, però per nascondere certe cose è il mio fidato alleato.
Mi passo una mano fra i capelli. Stendiamo un velo pietoso. Non so se stenderlo esattamente sulla mia insulsa frangetta o sul castano smorto dei miei capelli ispidi. Mi spazzolo i capelli, cercando di eliminare i nodi e dare loro una forma. Dopo aver raggiunto un risultato più o meno soddisfacente, prendo le mie cose ed esco dal bagno.<<Un quarto d'ora >>, sentenzio uscendo dal bagno <<Cazzo Bri, non uscivi più! >>esclama lui per poi rinchiudersi là dentro.
Ne approfitto per scegliere un outfit adeguato. Apro il mio armadio... anzi quello che era il mio armadio, poiché Eth ci ha messo anche i suoi vestiti, fa niente...
Prendo qualcosa a caso, vediamo...un pantalone color cachi? Approvato. Estraggo di nuovo a caso. Una maglietta verde? Mi provo: passabile. Non ho mai tenuto particolarmente all'abbigliamento e sicuramente non inizierò adesso. Controllo lo zaino, c'è tutto, anche se non credo che oggi faremo qualcosa, dal momento che è solo il primo giorno. Prendo la cartella e vado al piano di sotto, dove mi infilo dei sandali. Sento Eth che esce dal bagno, strano ci ha messo solo dieci minuti...
Suonano al campanello, sento Eth che impreca al piano di sopra. Nonna apre la porta : è mio cugino Jace. Sposto mia nonna che lo sta ricoprendo di abbracci, per poi dargli un bacio sulla guancia. <<Sei un miraggio JJ>>gli dico. <<Naturale Bri>>, risponde lui dando la mano alla sua ragazza. Mi ricordo di Edith, è sempre stata una ragazza dolce e dal cuore d'oro, forse anche fin troppo per mio cugino...
Eth ci raggiunge di corsa, nonostante si sia vestito in fretta, il suo outfit, come al solito, è davvero carino. Nonna abbraccia Edith <<Cara, vi incontrerete con Trevor e Audrey? >>
<<Lui ci aspetta all'incrocio, lei direttamente a scuola >>. Cavolo nonna, ti ricordi i nomi di persone che a stento avrai visto una volta, ma il mio proprio no.
Ci vuole fortuna anche in questo.Ci congediamo da mia nonna e percorriamo il viale. La luce rosata del mattino, filtra attraverso le chiome purpuree delle jaracande, creando un'atmosfera davvero suggestiva. <<Non è poi così male>>commenta Ethan. <Ci vivo io... proprio la in fondo>>replica mio cugino, indicando una casa simile alla nostra, ma decisamente più nuova. Edith prende a braccetto il fidanzato <<Che materie facoltative avete scelto?? >>ci chiede. <<Storia e letteratura inglese >>rispondo io <<Geografia e chimica >>dice invece mio fratello. I due fidanzatini si fermano <<Hai fatto la più grande cazzata della tua vita >>commenta lui <<presto te ne pentirai >>incalza lei. <<Grazie per l'incoraggiamento, davvero! >> dice ironicamente mio fratello.
Giunti a un incrocio svoltiamo
a destra, abbandonando il viale.
Sul marciapiede c'è un ragazzo, che sentendo il fischio di Jace, subito si avvicina noi. I due si salutano affettuosamente <<Lui è Trevor>>afferma mio cugino solennemente. <<Ciao>>si limita a dire il ragazzo <<Audrey ci aspetta a scuola, giusto? >>
Edith annuisce. Trevor si morde il labbro e spinge Jace avanti per parlare con lui. Mascella squadrata, occhi neri e capelli scuri rasati, fisico niente male. <<Tranquilla, non sarà mai più loquace di così >>, spiega lei <<soprattutto quando c'è di mezzo Audrey... >>
<<E lei ricambia? >>chiede Eth <<Ah boh, bella domanda >> ridiamo tutti e tre. La città, sebbene sovrastata ancora da un cielo rosato, è già in fermento e per poco non siamo presi sotto da un auto.Arriviamo davanti a scuola dopo una decina di minuti. La St. Patrick High School è un edificio in stile neogotico ( le lezioni di storia dell'arte sono servite a qualcosa)
circondato da un'enorme parco, in questo momento stracolmo di persone. A Baltimora vivevo in periferia e la scuola che frequentavo era di gran lunga più piccola. Ma adesso mi sento soffocare mentre ci facciamo strada nella calca, tra spintoni e le imprecazioni di Trevor. <<Saremmo dovuti partire prima >> sospira Edith, quando arriviamo a fatica nel corridoio vicino all'ingresso. Jace ci porta agli armadietti dove cominciamo a sistemare le nostre cose. So già che tra meno di una settimana sarà già stracolmo di poster di Shawn Mendes e dei Bts. <<JJ non pensavo fossi così ordinato >>commenta Eth <<Infatti glielo sistemo io>>Edith abbraccia il fidanzato.<<Cos'è che gli sistemi? >>. <<Sempre la solita >> Edith si gira e abbraccia una ragazza snella e piuttosto alta. La faccia di Trevor sarebbe da fotografare, la bocca semiaperta e gli occhi fissi sulla tipa di fronte a me.
<<Scommettiamo che è Audrey >>bisbiglio a mio fratello, che ridacchia.
<<Piacere, Audrey Stuart >>la ragazza stringe la mano a mio fratello. <<Il piacere è mio >>risponde lui, cercando di essere gentile, lei ricambia con un occhiolino. <<Io sono Brianna, sua sorella >>intervengo io. È carina, i capelli ramati raccolti in un'elegante acconciatura e gli occhi color ambra risaltano sulla pelle bianchissima. Indossa una gonna tartan
che gli arriva a metà polpaccio e una camicetta, si vede che ama gli abiti vintage. <<Io sinceramente darei una sistematina a questi capelli, non mi convincono molto >> mi risponde lei <<taglierei innanzitutto questa frangetta >>continua toccandomi i capelli. L'ho appena conosciuta e già mi sta sul cazzo, non so se dica così per mettermi in imbarazzo o sia sinceramente interessata a migliorare il mio aspetto.<<Se ti fai dare consigli da lei stiamo proprio messi male >>. Il vocio nel corridoio si è affievolito e la gente si è scansata per far passare la ragazza più bella che abbia mai visto. I lunghi capelli lisci ricadono sulle sue spalle come oro liquido e gli occhi azzurro ghiaccio smorzano perfettamente il sorriso audace stampato sulle sue labbra. Si ferma davanti a me, i nostri occhi si incontrano <<in ogni caso il risultato sarebbe scadente >>.
Ora, mi hanno detto di peggio, però il fatto che già il primo di scuola sia oggetto di scherno, mi annichilisce. <<Proprio come il tuo cervello >> Audrey interviene schierandosi al mio fianco. <<Modera le parole, Stuart >> sputa un'altra ragazza, forse un'amica della biondina, mettendosi di fronte ad Audrey . La ragazza che mi ha offeso si limita ad arricciare il naso e a voltarsi, con i capelli che svolazzano, seguita dalla sua amica.
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~The maze in your eyes ~
Teen FictionQuante cose possono nascondersi in uno sguardo. Quante cose possono celarsi nei molteplici sentieri che conducono all'amore. È proprio uno sguardo a sconvolgere la vita di due fratelli, Ethan e Brianna, ad aprire loro le porte del labirinto del nost...