Capitolo 1

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                        ETHAN

La casa, pur essendo piuttosto grande, è molto vecchia. Noto qualche  ragnatela dietro i mobili e diverse chiazze di muffa sul soffitto. Da quando nonno Joe è morto, nonna non è mai più stata più la stessa e, con il passare del tempo, ha cominciato a trascurare la casa, che del resto è troppo grande per una persona sola.

Cammino avanti e dietro per il salotto pensando a mia madre, al modo in cui se ne è andata. Non doveva finire così...
<<Ti muovi? >> sento Brianna urlare dalla cucina, meglio non farla aspettare, potrebbe divorare tutta la merenda. Bri ha una vera e propria ossessione per i dolci, che vanno a posizionarsi tutti  sulle sue gambe. Nonostante le abbia ripetuto migliaia di volte di limitarsi, lei non mi ascolta affatto e, anzi, ogni è buona per mangiare anche quello che spetterebbe a me.
Ma non questa volta...

<<Arrivo>>faccio sentire la mia voce e mi precipito in cucina, dove la trovo già ai posti di combattimento, intenta a servirsi una generosa fetta di ciambellone. <<Sempre la solita>>la canzoni sedendomi al tavolo, lei mi risponde con una linguaccia.
<<Su dai non litigate, c'è da mangiare per tutti>> interviene nonna. Ha proprio ragione, quella che lei chiama merenda supera di gran lunga le scorte alimentari del Burundi...
La tavola è  letteralmente ricoperta di muffin, cupcakes, biscotti e altre leccornie, tutte accompagnate da un ottimo the.
Assaggio un muffin al cioccolato che, a contatto con le mie papille gustative, mi manda in estasi.
Nonna è davvero una cuoca eccezionale, del resto è vissuta per 5 anni in Italia, quindi non mi sorprenderei più di tanto.

Dopo aver finito di fare merenda la aiutiamo a sparecchiare e a sistemare con cura ciò che è avanzato ( più della metà di quello che ha preparato a dire il vero). Accompagno mia sorella all'ingresso e la aiuto a portare i bagagli su per le scale.
<<Ma che cavolo ci hai messo qui dentro? >> chiedo respirando a fatica, una volta arrivati in cima. <Il minimo indispensabile >> sentenza lei <<qual è la nostra camera? >>.  <<La seconda sulla sinistra >>, le faccio strada per poi aprire la porta.
Se non fosse per l'arredamento antiquato sarebbe perfetta: grande, ben illuminata e con due comodi letti (sfortunatamente uno accanto all'altro).

<<Qui dormivano mamma e zia Maggy >>continuo, lasciandomi cadere su uno dei due letti.
Brianna apre l'armadio, lo studia e comincia a riempirlo con la sua innumerevole quantità di vestiti. Ora, finché si vestisse in modo decente, non mi lamenterei più di tanto, ma detto francamente i suoi outfit sono veramente inguardabili. <<Lasciami un angolino >>mi limito a dire.
<<Se avanza qualcosa, volentieri>>risponde lei , intenta a sistemare un'eccentrica gonna rosa a pois. <<Stronzetta>>, la spingo da parte per cercare di ricavare un po' di spazio all'interno del guardaroba. Invano. 

Lascio perdere e comincio ad estrarre i libri di scuola dalle valigie, per poi disporli sulla libreria accanto alla scrivania. <<Sistema anche i miei, da bravo>>. La fulmino con lo sguardo. <<A proposito >> continua lei << sei pronto? Domani  inizia la tua nuova vita da sophomore... >>. <<Grazie mille per avermelo ricordato >>.
<<Prego>>, mi fa un occhiolino. Il secondo anno delle superiori mi attende minaccioso e la mia voglia di studiare è andata a farsi benedire, sempre se sia mai esistita ovviamente.

Nonostante bisticciamo sempre, il nostro legame è molto profondo e niente, fino ad  ora  è riuscito a scalfirlo. Poiché la camera è completamente nelle mani di Bri, preferisco lasciarle campi libero, per poi ottenere la mia rivincita non appena sarò solo. <<Vado a farmi una doccia>>avviso, prendendo degli indumenti puliti dalla valigia. <<Bravo, lavati per una volta >>. Entrambi ridiamo.

Nel bagno non c'è un box doccia, ma una lucida vasca da bagno con le manopole e il rubinetto in ottone. Mi dà tanto di vintage. A mio padre piacerebbe molto.
Giro la manopola dell'acqua fredda , chiudo lo scarico della vasca e osservo il getto  che lentamente inizia ad uscire. Avvicino un dito, l'acqua è fresca, proprio come piace a me. Mentre aspetto che la vasca si riempia, mi avvicino al lavabo, mi guardo allo specchio e mi bagno il viso. Osservo le goccioline d'acqua, che, partendo dai miei occhi grigi, imperlano le mie guance.

~The maze in your eyes ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora