Capitolo sesto.

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David quella sera decise di stare alle calcagne di Thomas e fare di tutto per farselo amico e sopratutto per imparare da lui. Era già soddisfatto della sua prima piccola vittoria,quando l'aveva salutato sulla porta.
Ora si trovava proprio accanto a lui,che pulivano la verdure isolati dagli altri,nella grande cucina.
-Dopo questo,cosa facciamo?-chiese David.
-Abbiamo finito. Sono le sette e l'ora di aprire il banco-Thomas lo guardò con autorità,ma David non si lasciò intimorire perché era troppo preso dall'entusiasmo di fare colpo su di lui.
-Allora ti anticipo il lavoro!-Esclamò David. Prese dalle mani di Thomas la vaschetta piena di zucchine tagliate a rondelle,sfiorandogli il braccio e si girò dall'altra parte. Per un momento,mentre si avviava verso il banco pizza,sentì lo sguardo addosso di Thomas.
David quella sera cercava di fare del suo meglio,era sempre accanto a Thomas,lo guardava lavorare,lo imitava nella preparazione e cercava di anticipargli il lavoro. Era solo il suo secondo giorno e Josh rispetto al primo di complimentò per la buona volta che ci stava mettendo,solo che lui c'è la metteva per Thomas.
David aveva notato che questi piccoli accorgimenti interessavano Thomas,sopratutto quando gli stava molto vicino oppure lo sfiorava con il braccio o quando si scontravano sul banco,facendo cadere la salsa e sporcandosi le magliette bianche.
A fine serata,questa più movimenta di quella precedente,si ritrovano di nuovo in due nello spogliatoio,proprio come il primo giorno. Si stavano cambiando quando David si accorse che le loro magliette si erano proprio sporcare alla grande.
-Guarda,la tua maglia e strapiena di salsa- David sfiorò il punto in cui c'era l'enorme macchia,sugli addominali e Thomas al tocco sussultò.
Thomas si ricompose in un secondo,fece qualche passo in avanti mettendo al muro David.
-Bullo,mi hai provocato abbastanza oggi-disse con una strana espressione sul volto. David in quel momento non riusciva bene a decifrare la sua espressione,ma rimase lì immobile mentre si fissavamo negli occhi. Si senti quasi a disagio e cercò di sdrammatizzare.
-Scusami e solo che...- si interruppe,forse era meglio che gli aprisse il suo cuore,per mettere in chiaro una volta per tutte quello che provava nei confronti di Thomas.
-Sai Thomas,io ti ammiro. Ammiro il tuo modo di lavorare e penso che tu sia una persona giusta. È vero lavoriamo fianco a fianco solo da qualche giorno,ma io fin da bambino ti ho sempre osservato e ti stimo molto. Vorrei essere come te-David confessò tutto d'un fiato. Stava aprendo il suo cuore e stava finalmente dando voce ai suoi pensieri che lo avevamo tormentato fin da bambino. Thomas oddolcì i tratti del volto.
-Mi ricordo di te,quando eri un bambino-disse allontanandosi da David.
-I tuoi occhi continuano a guardarmi come allora,ma io sono diverso-aggiunse prendendo il suo giubbotto e senza cambiarsi andare verso la porta dello spogliatoio.
David non disse niente,non capiva.
-Vai via? Non ti cambi?-chiese.
-No,vado a casa. E non vorrei che mi fraintendessi-Thomas fece un cenno con la mano rivolto verso David,poi chiuse la porta dietro di se,lasciando David ancora una volta con i suoi dubbi. Lui voleva solo farselo amico,voleva andarci d'accordo,forse l'atteggiamento appiccicoso che aveva adottato quella sera,non era la soluzione migliore.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 05, 2019 ⏰

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