Vidi Harry alzarsi dalla sua postazione e raggiungermi lentamente mentre mi sorrideva beffardo.
"Allora, mh, c'è una pausa per ogni suono di campana? Per ogni cambio dell'ora? E tu perchè non sei uscito, no, volevo sapere perchè ho due ore conseg-" non potei continuare che Harry mi tappò la bocca con una mano, ridendo fragorosamente.
"Oddio, ma quanto parli?" mi disse ridacchiando, cercando di catturare il mio sguardo con il suo e, si, ci era riuscito.
Scostò la sua mano e io aggrottai la fronte, guardandolo male.
"Oddio, chi ti ha dato il permesso di darmi del tu?" Dissi io, scimmiottando il suo tono e lo vidi sbuffare sonoramente.
"Mh, scusi, professore. Comunque sia, si, c'è una pausa per ogni cambio d'ora e dura ben 10 minuti..e poi io non esco mai da questa classe, tranne per tornare a casa."
Accennai un sorriso senza neanche accorgermene, mentre reggevo il suo sguardo.
Il verde è il mio colore preferito, ma perchè sui suoi occhi appariva così meravigliosamente meraviglioso?
"Proviene dalla Francia, Louis?" disse, scandendo bene il mio nome con una pronuncia fottutamente troppo inglese. Sembrava così perfetto il mio nome pronunciato dalle sue labbra...Cioè, sembrava così perfetto perchè lui era Londinese e mi piaceva la sua pronuncia, si, si.
"Esattamente, Harry." Dissi io, scandendo a mia volta il suo nome con la mia R francese che gli fece mordere il labbro inferiore. Almeno, credevo si fosse morso il labbro per quel motivo, non che mi importasse il motivo, ma credo fosse per quello, si si.
"Lo avevo intuito." mormorò lui con la sua voce roca che mi fece quasi rabbrividire, quasi, però.
"Lo hai intuito perchè di solito tutti i professori qui sono di origine o provenienza francese?" Mi affrettai a chiedere, osservandolo con curiosità.
"No, perchè lei è sensuale, Louis. Mh, Louis, mi piace il suo nome." Sussurrò lui, ammicando in mia direzione, voltandosi poi di spalle, tonrnando alla propria postazione, lasciandomi senza parole.
Neanche un minuto dopo, tutti gli studenti sclerati tornarono in classe, ma non li notai nemmeno, perchè Harry mi considerava sensuale.
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"Je suis Julia. J'ai quinze ans et je abite en Londra et ehm, et, huh." abbassò lo sguardo, sospirando.
"Non preocuparti Julia, non hai ripassato, la prossima volta ti presenterai meglio." le sorrisi dolcemente, annuendo lentamente.
Scesi di un nome nell'elenco ed era proprio il turno di Harry e sorrisi assottigliando leggermente gli occhi, curioso di sapere come parlasse il francese.
"Styles, è il tuo turno." dissi alzando lo sguardo verso di lui che era impegnato a rovinare il banco con le forbici. Non appenna pronunciai il suo cognome alzò lo sguardo verso me e lo vidi sorridere, formando delle profonde fossette ai lati della bocca labbra, proprio sulle guance. Volevo tanto affondarci gli indici in esse...Non perchè mi piacevano quelle fossette, ma perchè amo le fossette in genere, si si.
"Je suis Harry, J'ai vingt ans, J'habite in Londra et je parle l'anglais et un peau de fraincais. Mh, continuo?" Sussurrò quasi lui, con una pronuncia francese quasi perfetta e la sua voce roca che era una melodia Jazz. Non che mi piacesse la sua voce, ma mi ricordava tanto il Jazz, si si.
"Oh, Harry, davvero molto bravo. Mi piace la tua pronuncia e.." Fui bloccato nuovamente da qualcosa, ma stavolta non era la mano di Harry, ma bensì un collaboratore scolastico che aveva fatto il suo ingresso senza bussare, facendomi sobbalzare.
Il bidello mi sorrise e mi consegnò una circolare, aggrottai la fronte e annuiì tra me e me.
"Allora ragazzi, vi avviso che domani mancherà la vostra professoressa di Storia e quindi uscirete un'ora prima."
Sentì subito un coro di urla allegre che mi fecero sorridere.
Firmai la circolare e la consegnai nuovamente al bidello, che senza salutare, uscì di nuovo chiudendo la porta.
Guardai i miei alunni e alzai un sopracciglio "Ma questo tipo parla?" dissi scatenando una fragorosa risata. Sorrisi soddisfatto ma poi suonò la campanella che segnò il termine di un' altra ora.
Dovevo davvero tornare a casa?
"Bene, ragazzi, noi ci vediamo domani alla, mh, terza ora." Dissi io ad alta voce mentre leggevo il mio orario nel registro.
Alzai lo sguardo e sorrisi, prendendo la mia cartella, ma gli alunni si alzarono nuovamente di scatto e corsero all'uscita quasi facendomi cadere. Sbuffai e roteai gli occhi.
"Ma vaffanculo!" sussurrai tra me e me, scordandomi della presenza di Harry, che scoppiò quasi subito a ridere. Si alzò e venne nuovamente verso di me.
"Posso offrirle una tazza di caffè?" sussurrò vicino al mio orecchio, facendomi deglutire.
"Harry, hai altre tre ore di scuola, non puoi uscire." Mormorai, mordendomi il labbro inferiore.
"E' un si?" ribatte lui, ridacchiando appena.
"No, no, Harry." dissi io, convinto, ma poi alzò lo sguardo, incontrando il mio e continuai "Va bene, Harry, solo per questa volta. Non c'è un bar vicino a questa scuola? Magari poi torni e ti fai almeno altre due ore e-"
"Shh. Chi ha detto che volevo portarla a prendere un caffè in un bar?" Sussurrò lui pericolosamente vicino al mio viso. Sorridi nervosamente e mi voltai di spalle, ridendo.
"E' lì che si prendono i caffè, di solito, Harry." Dissi io facendo avanti e indietro per un tratto di classe, sentendo lo sguardo di Harry bruciarmi addosso.
"Ma il caffè a casa mia è gratis e più buono, modestamente."
ops.
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Teach me how to love.||Larry Stylinson.
Fanfiction"Amavo Londra, ed era tutto perfetto, tranne per il fatto che mi mancava l'odore di Croissant spargersi in tutta la città di Parigi al mattino e comprare le baguette per poi forcirle di marmellata alla ciliegia e mangiarle leggendo un bel libro di J...