Ma poi qualcuno bussò alla porta di quel camerino, facendo sobbalzare sia me, che Harry.
Quest'ultimo si allontanò velocemente e sospirò scocciato, avvicinandosi alla porta e abbassandosi sulla serratura per poter vedere chi ci fosse dall'altro lato della porta. E io no, io non gli stavo guardando il sedere.
"Styles, dai, apri!" Disse una voce abbastanza vecchia dall'altra soglia.
Vidi Harry roteare gli occhi, dopodichè, aprì la porta. Da quest'ultima entrò un signore bassotto con i baffi e con un capellino scolorito. Un bidello, uh, grazie al cielo.
Quest'ultimo mi guardò con un sopracciglio alzato e un indice puntato verso me, come a chiedermi spiegazioni o a chiedermi chi fossi.
"Io, ecco, cercavo.."
Non potei continuare la frase che il bidello si mise a ridere.
Io alzai un sopracciglio, ma poi aggrottai la fronte e poggiai le mani sui miei fianchi, aspettando una spiegazione a quella risata.
Ero davvero così buffo?
"Oh, Tim, lui è un professore nuovo." disse Harry, strofinandosi un braccio.
Vidi il bidello cessare di ridere e sgranare gli occhi. Sbiancò.
Ah, ben gli stava!
Fece un passo in avanti e mi scrutò, storcendo le labbra.
"Sei omosessuale?"
Oh, che sfacciato!
Ma..oh no, io non ero omosessuale..o si..il sedere di Styles mi ha mandato in confusione e..no, intendo il suo modo di sedere in classe, si, sulla sedia!
Io rimasi lì, con la bocca socchiusa, in uno stato di shock.
"Oh Louis, lo perdoni, non sa tenere la bocca chiusa. Lui è Tim, il pulisci-cessi."
L'ultimo ad essere nominato fece un inchino e si tolse il cappello.
Sorrisi ampiamente e feci cenno con la testa.
"Tim, lui è Louis. Un gran bel pezzo di Francese con gli occhi color oceano."
Abbassai lo sguardo e sorrisi timidamente, arrossendo violentemente.
Grazie al cielo quella stanza era più o meno buia!
Tim si rimise il cappellino e annuì in direzione di Harry, approvando le sue parole.
"Beh, vi lascio. Adesso vado a fare le pulizie!" disse ridacchiando mentre prendeva una scopa. Fece un cenno del capo ad Harry- che io non ero riuscito a comprendere- e se ne andò, lasciando me ed Harry nuovamente soli.
"Vieni a casa con me."
-
-
Ero sul divano di harry con una tazzina di caffè vuota e lo sguardo perso in un punto non ben definito della stanza, mentre pensavo a cosa mi sarebbe potuto accadere.
Tra tutti gli impegni che avevo, non ho avuto neanche un pò di tempo per riflettere a cosa stava accadendo.
Un ragazzo, un maschio, mi desiderava -o almeno così credevo- e io non riuscivo neanche a capire se alla fine dei conti non mi dispiacesse.
Ok, forse non mi dispiaceva affatto.
Ma ero un suo professore, non potevo...
"A cosa pensa, Tomlinson ?" sussurrò un Harry visibilmente divertito, passandomi una mano davanti il viso.
Oh, se solo avesse saputo a cosa effettivamente stessi pensando forse mi sarei già trovato sbattuto contro il muro.
Ma forse era quello che volevo.
Si, io volevo Harry.
E allora perchè non correre il rischio?
Non ho mai avuto una relazione con una ragazza, e se in fondo ci penso, è perchè delle ragazze non mi è mai piaciuto nulla.
Non mi sono mai "caduti gli occhi" su certe parti femminili, ma neanche maschili.
Ero pronto ad affrontare una piccola relazione con Styles.
Piccola, però, nulla di serio.
E allora rischia, Louis, rischia.
"Pensavo a te, Harry."
"A me? E cosa pensava?"
"alle tue mani addosso a me."
E fu lì che Harry sbarrò la bocca, incredulo.
Eh si, sapevo che lo avrei sorpreso con quel comportamento, ma lo volevo.
Louis Tomlinson voleva Harry Styles, il ragazzo riccio con quella stravagante bandana, con il suo bel sorriso e i suoi occhi che avrebbero potuto sostituire le stelle.
Mi sentivo sicuro di me stesso e quello che stavo per fare non era di certo nel mio solito, ma per Harry, pur di vederlo pazzo per me, lo avrei fatto. Lui doveva desiderarmi.
Così mi spostai più vicino ad Harry e gli salì a cavalcioni sulle gambe.
Harry portò velocemente le mani sui miei fianchi e li accarezzo delicatamente, come se il suo tocco potesse spezzarmi.
Portai le mani tra i suoi capelli e massaggiai lentamente il cuoio capelluto, mentre il mio sguardo si concentrava tutto sul suo che era ipnotizzante.
Si lasciò sfuggire un mugolio e deglutì socchiudendo le labbra.
Ci pensai una volta, due volte, tre volte, ma non riuscì più a pensare perchè le sue labbra erano sulle mie. Picchiettai sul suo labbro inferiore con la lingua, chiedendo maggiore accesso. Non ci pensò due volte: Socchiuse maggiormente le labbra e lasciò che la mia lingua esplorasse la sua bocca.
Il mio primo bacio.
A Styles.
Oh, le sue labbra avevano un sapore così dolce che se solo lo avessi baciato per più di un ora, mi sarebbe venuto il diabete.
E le nostre lingue iniziarono a danzare tra le nostre bocche bisognose, in cerca di attenzione, che desideravano essere sbranate l'une dalle altre.
Le sue mani scesero a stringermi le natiche e sussultai, prendendo tra i denti il suo labbro inferiore e tirandolo lievemente verso me.
Dopodichè avvicinai le mie labbra al suo orecchio.
"Toccami, Harry."
N/A:
RAGASSUUUOOOLE.
SI LO SO E' UN CAPITOLO CORTO, MA MI FARO' PERDONARE.
Vedo che piano piano aumentano i lettori, ma siete ancora pochi, eh!
Spero che la mia ff vi stia piacendo.
E non odiatemi se finisco un capitolo sempre nel momento clue, ma mi piace mettere in ansia e lasciare immaginare il seguito ai lettori.
Scusaaaate.
Vi adoro.
Aurora. x
PS: Ah, se volete potete seguirmi su twitter ( @xxharoldsmile ) su tumblr (youaremyfavoutireplacex) e su Weheartit (xfaithfulx). A prestoh.
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Teach me how to love.||Larry Stylinson.
Fanfiction"Amavo Londra, ed era tutto perfetto, tranne per il fatto che mi mancava l'odore di Croissant spargersi in tutta la città di Parigi al mattino e comprare le baguette per poi forcirle di marmellata alla ciliegia e mangiarle leggendo un bel libro di J...