Capitolo 1.

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Tic

Toc

Tic

Toc

Tic

...

...

"AHHHHHHHHHHHHHHH AIUTO!"

...

...



Erano le 6.30 del mattino quando Emily si svegliò all'improvviso, mentre le goccioline di sudore scivolarono sul suo pallido viso, cominciò a respirare affannosamente, si mise le sue piccole mani sul viso cercando di calmarsi:

"C-c-che cosa era..? Quell'urlo e quel ticchettio? da dove venivano..?" - pensò confusa tra se, mentre si guardò attorno cercando la soluzione del mistero. "Mmh.. mi sarò sbagliata.." - ripensò sbadigliando a bocca aperta e dopo essersi calmata, guardò l'ora della sveglia. "Cazzo, son già le 6.30? Meglio che mi dia una mossa!" - affermò Emily, mentre con la mano spense quella ridicola e "non-moderna" sveglia, regalata dal suo padrino.

La ragazza dai capelli lunghi albini e dagli occhi verde smeraldo, si alzò dal letto per andare in bagno, si guardò allo specchio, si sistemò il suo piercing nel naso e si bagnò la faccia con l'acqua tiepida che sgorgava dal lavandino bianco.

"Così va già meglio" - pensò sospirando, per poi togliersi il caldo pigiama e mettersi la divisa scolastica. Emily odia le divise, non poteva esprimere se stessa visto che sono vestiti tutti uguali, ma quella mattina stranamente le andava a genio. La ragazza si pettinò i suoi lunghissimi capelli con un piccolo pettine e cominciò a farsi una treccia di lato, non era perfetta però: era nel suo stile. Uscì dal bagno, buttò il pigiama a terra nel pavimento e scese le scale: direzione la cucina.Entrata nella stanza sbadigliando e grattandosi la nuca, sentì all'istante quel profumo solito di caffè appena pronto e vide la moca sopra al fornello della cucina ancora fumante con un biglietto attaccato:

"Buongiorno fiorellino!

Spero ti sei svegliata in tempo per la scuola, io starò fuori città per qualche giorno, sai.. colpa del lavoro. Fai la brava e occupati di tua madre, digli che le voglio bene e se c'è qualche problema di chiamarmi il più presto possibile.

P.s.: Spero non hai buttato un'altra volta il pigiama a terra come il tuo solito e non prendere brutti voti, ti prego impegnati in questo anno scolastico! Ah, che sbadato dimenticavo, salutami Toby da parte mia e dagli da mangiare!

- Con affetto, il diabolico Derek."


Dopo aver letto il biglietto, Emily lo staccò dalla caffettiera e lo strappò facendo un ghigno malefico nel volto: "Ma chi si crede di essere quello lì?" - pensò ad alta voce irritata per poi intascarsi i vari pezzetti di carta nella tasca della giacca della divisa. Si versò quel fumante caffè nella sua tazza preferita e lo bevve tutto d'un fiato, nervosa e agitata per quel bigliettino ricevuto.

Finì gli ultimi preparativi erano le 7.45 quando Emily uscì di casa e trovò Toby nel giardino con una palla da tennis in bocca: "Ma tu guardalo eheh" - ridacchiò alla vista di quell'enorme e buffo cane, gli fece una carezza sulla sua testa e qualche grattino dietro le sue orecchie pelose.

"Fai il bravo e proteggi la mamma, intensi?" -lanciò uno sguardo al cagnolone e uscì dal cancello di casa. Dopo una lunga camminata arrivò nella stradina dove abita la sua migliore amica Zoe, la aspettò come il suo solito fare sotto ad un ciliegio così dopo pochi istanti arrivò tutta trafelata e scompigliata:

Il Silenzio dei SogniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora