SELENE
Niente panico, s'impose un bel respiro profondo, sapeva che prima o poi si sarebbe pentita di aver continuamente rifiutato la proposta della sua amica Mary di iscriversi al corso di Yoga quando viveva ancora a Lille! Doveva cercare di mantenere la calma mentre si muoveva barcollante e dolorante alla ricerca di qualcuno che potesse indicarle l'uscita. Un inquietante dato di fatto sembrava essere la mancanza di un'anima viva in carne ed ossa in mezzo a quella disinvolta sfilata di uomini di latta.
Un sospiro di sollievo le scese lungo la gola quando intravide una piccola porta di legno scuro affacciarsi timidamente tra i lucidi metalli delle armature. Dimenticò i tacchi scomodi per un secondo, inciampando nell'illusione della fine di tutti i suoi problemi, lanciandosi a peso morto sulla porticina senza minimamente badare all'accenno di movimento che stava nascendo verso l'esterno. Si accorse troppo tardi dello spostamento non preventivato della porta, esattamente quando ci finì contro con poca grazia e la sentì sbattere rumorosamente contro qualcosa, o qualcuno, dato che il gemito di dolore che vibrò nell'aria non era il suo.
- Ma che diavolo... - si accorse troppo tardi che aveva accidentalmente colpito proprio quell'anima viva che aveva tanto sperato di incontrare, mentre mortificata cercava di impiattargli qualche plausibile scusa.
- Oddio oddio mi scuso tantissimo! Non volevo darle la porta in faccia, non l'ho proprio vista! –
- Lo vedo – replicò acidamente il ragazzo. Si sembrava un ragazzo pressoché della sua età. I capelli gli ricadevano lunghi e bagnati sul viso mentre lui si tastava l'angolo dolente della fronte da cui sarebbe sbucato presto un bernoccolo. Era alto, nonostante i tacchi e la sua buona altezza poteva arrivargli poco sopra la spalla. I capelli gli ricadevano ancora grondanti sulla fronte, segnale che pioveva. Oh cavolo. Eppure i ciuffi scuri non facevano altro che mettere in risalto la luce smeraldina dei suoi occhi. Che occhi. Un sguardo truce, profondo ed intenso ed anche...triste. Cristallino era quello sguardo che sembrava tanto sicuro quanto l'amarezza che doveva portarsi dentro. Lui le rivolse un'occhiata sprezzante. Forse si era resoconto del suo esagerato interesse verso il suo viso. Era sempre le solita, scrutava le persone senza curarsi di non farsi cogliere in flagrante. E veniva sempre, sempre colta in flagrante.
- Posso fare qualcosa? – domandò titubante, lievemente in imbarazzo.
- No grazie, ha già fatto abbastanza – affermò con poco garbo, scrutandola di rimando con strana ed inaspettata curiosità.
HARRY
Harry si soffermò ad osservarla con un malcelato interesse, quasi infastidito. Non aveva mai visto una tipa simile girare per il castello. Era vestita di tutto punto, uno stile impeccabile, eppure aveva qualcosa nel modo di parlare e di esprimersi che entrava in conflitto con l'apparenza artefatta della sua figura. Decise di assecondare la curiosità – Piuttosto posso esserle io di aiuto? -
- Oh si grazie, non stavo ficcanasando in giro, cercavo solo l'uscita - dai suoi occhi trasparì tutta la sua gratitudine. Chissà da quanto tempo stava girovagando per il palazzo. Ma soprattutto, che ci faceva lì?
- Allora deve tornare indietro, da questa parte trova solo le cucine ed il giardino - alzò un sopracciglio perplesso, quella ragazza sembrava un folletto inciampato nelle fattezze pregiate di qualcun altro.
- Oh sono desolata - ed incredibilmente lo sembrava davvero.
- Era qui per? - improvvisamente sorrise per quell'inaspettato incontro, anche se un pensiero amaro si concatenò immediatamente successivo: il primo sorriso della giornata. Seppur tirato era sempre un sorriso.
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Il Contratto Reale - (Royals' Affair | HS |)
RomanceLui non è il solito Principe Azzurro e lei non è la solita ragazza ricca, di buona famiglia che mira a fama e potere. Henry è lo scapestrato della corona danese, un ribelle che non ha mai avuto a cuore le questioni di stato. Lady Selene è la pecor...