Introduzione

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Il sentiero proseguiva in linea retta, addentrandosi nel bel mezzo della foresta. I colori dalle mille sfumature andavano dal rosso al giallo dorato, uno spettacolo autunnale degno di un quadro. Il piccolo Fabio osservava a bocca aperta quel trionfo della natura, guardandosi attorno mentre i suoi genitori l'accompagnavano nella passeggiata tenendolo per mano. I raggi solari filtravano a fatica tra i rami degli alti alberi e l'aria uggiosa, conseguenza dei precedenti giorni piovosi, pareva appesantire il respiro. Il padre del bambino aveva uno sguardo concentrato e di continuo guardava nei dintorni, alla ricerca del vero obiettivo di quella passeggiata: i funghi. Fabio ammirava e allo stesso tempo era impressionato da quel luogo fantastico ma sua madre, che ogni tanto notava lo sguardo spaventato del figlio, lo rassicurava con un sorriso facendo capire che non c'era nulla di cui preoccuparsi.
<< Eccoli! >> esclamò il padre non accorgendosi di aver spaventato il resto della famiglia con la sua uscita. Vari funghi commestibili circondavano le radici di pini secolari che si trovavano non lontano dal torrente conosciuto come il Torrente Confinante.
<< Ma insomma! Sei in grado di lasciar qualche fungo anche a tuo figlio?
Li hai quasi raccolti tutti! >> disse sua moglie con tono di rimprovero. Il padre del bimbo si scusò. << Vieni Fabio. Guarda quanti ce ne sono! >>. Vi erano funghi di ogni dimensione e colore che parevano essere lì solo per essere colti da loro.
<< Mi sa che stasera preparerò un bel risotto >> disse la madre guardando entusiasta il cesto pieno. Il piccolo Fabio disse che non avrebbe mai mangiato un risotto con funghi così sporchi. I genitori sorrisero e si diressero verso il torrente per lavarli. Il rumore dell'acqua corrente, i raggi di sole tra gli alberi alti come case, tutti quei colori così sgargianti e la natura intorno alla famigliola: che atmosfera fantastica!
Il padre stava lavando attentamente gli ultimi funghi rimasti quando, guardando il suo volto riflesso nell'acqua, notò qualcosa alle sue spalle: una sagoma. Si voltò di scatto lasciando perplessa la moglie per via del suo gesto.
<< Tesoro, qualcosa non va? >>. Lui rimase ancora a guardare. Infine rispose che gli era parso di aver visto una sagoma di colore rosso. I raggi di sole filtrati dalla foresta potevano creare giochi di luce particolari, tanto da trarre in inganno l'occhio umano: l'unica spiegazione fu questa. Ma quando sua moglie tornò a pulire l'ultimo fungo rimasto, gridò spaventata. Il marito accorse subito chiedendo cosa avesse visto. Prima di rispondere prese un lungo respiro
<< Non ero io riflessa nell'acqua. C'era un volto, un volto strano! Rosso con gli occhi neri! >> spiegò allontanandosi lentamente dall'acqua. L'uomo rimase in silenzio e notò il volto preoccupato della sua amata. Poi si guardò attorno e solo in quel momento notò l'arrivo di una nebbia inaspettata.
<< Direi che i funghi sono puliti, possiamo andare >> concluse il marito alzandosi in piedi. Accadde in un attimo. Qualcosa dall'acqua del torrente lo prese per i piedi facendolo cadere. Venne trascinato per il corso d'acqua ad una velocità impressionante mentre con le mani tentava invano di aggrapparsi alle pietre che sporgevano dal torrente provocandosi tagli in più punti. La moglie urlava cercando di seguirlo ma qualsiasi cosa lo stesse trascinando era troppo veloce e in breve tempo le sue urla vennero ghermite dalla nebbia. Il bambino e sua madre rimasero bloccati.
<< Papà >> disse il piccolo Fabio. Ma nessuno rispose. Si sentì una risata nell'aria. Sembrava quella di una bambina divertita.
<< Mamma chi sta ridendo? >> chiese il piccolo Fabio incuriosito. La donna non rispose. Quand'ecco che dall'altra parte del torrente, due luci arancioni apparvero dalla nebbia sempre più fitta.
<< Venite...venite con me... >> diceva la voce. Il bambino stregato da quegli occhi color fuoco cominciò ad attraversare il torrente. La madre si accorse del pericolo che stavano correndo e subito prese suo figlio in braccio.
<< Voglio andare là, lasciami! >> gridava lui ipnotizzato. La donna presa dal panico cominciò a scappare. Mentre col cuore in gola correva quanto possibile, la voce spettrale continuava ad essere sempre più vicina a loro e ripeteva le stesse parole. La madre ogni tanto si voltava per controllare segnali di eventuale pericolo. Si spaventò a morte quando vide che altri sguardi dagli occhi sul rosso sbiadito si erano uniti all'inseguimento. I muscoli cominciavano a dare segni di cedimento tanto che non riuscì più a correre e la sua fuga prese il ritmo di una camminata veloce. Si guardò le spalle sicura di far la stessa fine del marito ma con gran sorpresa, le luci erano sparite come d'incanto. Decise di fermarsi mentre Fabio scese a terra per far riposare sua madre. Quando il suo cuore fece capire di essersi ripreso, proseguirono a piedi con passo spedito.
<< Dov'è papà? >> continuava a chiedere il bambino impaurito, ma la madre non rispose. Finalmente riuscirono a intravedere la fine del bosco: era fatta! Fu così che con gran sollievo, la salvezza venne loro incontro. Stanca morta, la donna si accasciò per terra sorridendo al figlio che come risposta l'abbracciò, dicendo che voleva andare a casa. Quando fece per alzarsi, capì che le cose non sarebbero andate come sperava. Le luci da cui erano fuggiti, erano ai piedi della donna e continuavano a ronzarle intorno.
<< Amore mio >> disse guardando con dolcezza il suo bambino. Poi una forza tremenda trascinò la mal capitata fin dentro il bosco. Fabio non dimenticò mai gli occhi di sua madre che erano come ipnotizzati su di lui, mentre le luci misteriose la fecero sparire nella radura maledetta. Il piccolo rimase immobile fatta eccezione degli occhi lucidi da cui cominciarono a scendere lacrime senza sosta.
<< Mamma >>.

LA TERRA DEI SOGNIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora