Era pomeriggio inoltrato, e a Villa Wayne tutto era silenzioso, tranne un pendolo che scandita ritmicamente il suo ticchettio. *Tik* *tok* *tik* Damian non ce la faceva più, voleva uscire con Jon e divertirsi, ma non poteva uscire finché non avessero trovato la ragione di quella sua malattia che lo faceva stare lontano dal suo amato. Jon sarebbe dovuto arrivare a momenti. Era immerso nei suoi pensieri, finché il campanello suonò, Damian sì alzó di scatto e urlò "vado io!" Arrivò alla porta e l'aprì. Quello che vedeva era una sottospecie di comica: Jon era lì, con dei fiori in mano e i capelli pettinati, ma era distante 3 metri dalla porta. "Ma che ca***? Jon perché sei distante dalla porta così tanto?" "Ciao anche a te! Beh vedi, ho calcolato che se ti sto lontano circa 3 metri non ti farò male!" Un sorriso triste si creò sul viso di entrambi, e una lacrima passo sulla guancia di Damian. "Ok, ho capito. Vieni dentro, seguimi!" I due ragazzi entrarono nella villa e Jon iniziò la conversazione "allora... quando sarà il tuo controllo?" Dami girò la testa per guardarlo negli occhi "questa sera, alle 18" "ma allora tra 2 e mezza! Manca poco!" "Già" "non sei preoccupato? Io ho molta paura degli aghi! Io sarei terrorizzato per un controllo!" "Io no, perché se si troverà la ragione per cui non ti posso stare vicino, allora troveranno una cura e staremo finalmente insieme" lo aveva detto con una sicurezza quasi inquietante. "Dami, ora cosa facciamo?" "Quello che vuoi" "mmmh... potremmo giocare ai videogiochi!" "Ok va bene, ma sempre a 3 metri di distanza" "oh, sì certo..." era triste come non potessero neanche giocare l'uno di fianco all'altro. Arrivarono in camera di Dami e quest'ultimo propose svariati video games finché Jon decise "giochiamo a Space Invaders!" "Ok" Dami si stava per avvicinare per dare il controller al compagna ma poi si ricordò della loro situazione. "M-Meglio se me lo lanci, prometto di prenderlo al volo" "o-ok" "tre, due, uno, via!" Dami lanciò il controller e il collega lo prese al volo. "Ok ora cominciamo a giocare." "Sì" dopo svariate partite i due ragazzi riuscirono a vincere finalmente una di esse e quando esultarono si girarono per darsi il cinque, ma erano distanti e le loro mani non si sarebbero toccate. Dami era triste e mollò il telecomando usando una scusa per stare da solo "vado in bagno" "o-ok" Jon quando realizzò quello che era successo, corse alla porta del bagno e cominciò a battere i pugni contro la porta urlando "Dami! Ti prego apri! Sono io, Jon! Mi dispiace!" Un suono ovattato si sentì da dietro la porta "c-cosa vuoi?" "Apri!" "No!" "Dai!" "Non ci possiamo comunque toccare che senso avrebbe?" "Almeno ci possiamo confrontare faccia a faccia!". La porta con grande stupore di Jon si aprì, facendo scattare la serratura, e il ragazzo entrò preoccupato per la salute di Damian. Si stupì nel vedere Damian con le nocche sanguinanti e il muro sporco di sangue. "Dami! Cosa é successo?" Voleva avvicinarsi ma non poteva, "n-non c-ce la fa-faccio p-più!" Disse singhiozzando "ma cosa?" "I-io ho dato dei pugni al muro perché non posso sopportare la consapevolezza che forse non ti potrò più toccare se non ci fosse una cura!" "Dami non-" "so cosa mi dirai:non pensare negativo. Ma la verità é non ce la faccio! PERCHÉ MI MANCANO I TUOI ABBRACCI, LE TUE PACCHE SULLA SPALLA, il tuo bacio..." arrossí un po' "non voglio perderti" "non lo farai Dami, non lo farai... vuoi un abbraccio?" "Sì, ma non possiamo" "se nessuno ci vede possiamo. Cuore non duole se occhio non vede" "si, ma il mio duole comunque" "vuoi provare?" "Ovviamente" Jon si aggrappò a Dami e cominciò a passargli la mano nei capelli mentre l'altra stringeva la maglietta del compagno. "Jon..." "sì?" "Mi fa male" "scusa, ora mi stacco" "non ti sei ancora staccato" "mmmh, é che é così bello" "vuoi farmi stare male?" "No" "allora staccati" "pensa questa volta non sei svenuto! Dami?" "Si?!" "Credevo che fossi svenuto" "tra poco lo sarò se non ti togli!" Jon si alzó e aiutò Dami a tirarsi in piedi per poi allontanarsi. "Non ti piaceva?" "In che senso?" "L'abbraccio, non ti piaceva?" "Certo ma faceva malissimo, ci abbraccieremo tutte le volte che vorremo quando starò meglio" "ora sei positivo!" Rispose con un sorriso e sul volto di Dami si creò un ghigno "vuoi che smetta?" "Mai!". Aveva una voglia matta di dargli un bacio ma non potevano, sarebbero stati male troppo male. "Ok, manca solo mezzoretta al controllo, vado a cambiarmi, se tu vuoi rimanere a vedere..." "scherzi? Non ti lascierei mai da solo!" Dami fece un sorriso un po' sforzato "ok! Allora resta qui! Io vado a cambiarmi" detto ciò si richiuse la porta della propria camera alle spalle. Passarono 10 minuti e Dami uscì con un camicie azzurrino, color carta da zucchero, e delle pantofole bianche con un coniglietto disegnato sopra. "Allora, come ti sembro?" Il naso di Jon stava sanguinando "s-sei davvero carino!" Dami arrossí un po' "g-grazie... direi che se arrivo un po' in anticipo non darà disturbo, perciò andiamo" "va bene, ma prima promettimi una cosa" "cosa?" "Promettimi che anche se non si troverà una cura, n-noi ci proveremo" Damian sorrise e disse dolcemente "prometto, ora andiamo" "va bene" e si avviarono.
Raggiunsero il laboratorio e come avevano sospettato Dami, Bruce e il dottore erano già lì. "Padre" "Damian, sei pronto? Lui é il dottore Jim Lee" "molto piacere giovanotto!" Disse allungando la mano per poi stringere quella di Dami "piacere mio dottore, quando si comincia?" Il dottore fece una faccia stupita "anche subito se sei pronto! Oh non avevo visto che era in compagnia!" Disse notando solo in quel momento della presenza di Jon sullo sfondo. "Piacere! Vuole vedere il controllo del suo amico?" "Sì, esatto. Sono Jonathan Kent comunque" "ok, Jon, allora ti prego di metterti dietro quel vetro insieme al signor Wayne" "d'accordo, buona fortuna Dami" "grazie Jon, a dopo". Dami si stese sul lettino del laboratorio e cominciò a fantasticare sulle tante possibilità che avevano come fine soltanto due conclusioni: o c'è una cura o non c'è. E a Dami e a Jon spaventava soprattutto quest'ultima, ma a Bruce sembrava che non importasse, o meglio, aveva un altro desiderio: se ci fosse una cura bene, ma se non ci fosse una cura Damian non potrebbe stare più vicino a quel rompi scatole di Jon, e questo sarebbe decisamente meglio!
Finita l'operazione Jon corse da Dami "allora?" "Non essere impaziente Jon, lo sai che i risultati non sono ancora pronti" "o-ok" era visibilmente preoccupato il ragazzo ma fu rassicurato dalla voce del suo fidanzato "Hey! Vedrai che troveranno una cura!" Jon guardò Dami negli occhi e per un attimo di dimenticò della loro distanza per poi sentire ripiombare su di sé tutta la preoccupazione. Il dottore arrivò con dei fascicoli in mano e li porse a Bruce, "ecco i risultati" disse con voce calma e i ragazzi diventarono rigidi. Bruce trattenne un sorriso appena lesse i risultati. "Sì stato infettato da il veleno di una pianta dal nome di 'apasias amoreran'(mi suonava bene il nome, boh!), Una pianta il cui veleno è incurabile perché non si è ancora trovato un'antidoto" gli occhi di Jon e Damian cominciarono a luccicare e il secondo non sopportando più la situazione corse via seguito dall'altro che urlava a gran voce il suo nome "DAMI! DAMI!"SPAZIO AUTRICE
Hello my little kittens!
Ciao a tutti e ben tornati ad un nuovo capitolo! Spero che vi sia piaciuto e scusate se è più corto degli altri ma ho avuto un paio di cose da sbrigare e a una crush da pensare! Lol ho fatto la rima!!!! Al prossimo capitolo che scriverò al più presto tranquilli!!
Bye bye!
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You are beautiful~Damijon/Jondami+ One Shots
Fanfiction"Non so se mi piace... ma forse potrebbe essere..." "allora ci vada per rispondere a se stesso". Un amore a distanza a causa di una segreta malattia che si mostra agli occhi degli innamorati troppo tardi. Leggete se volete sapere di più.