Capitolo 2: La Hawkings

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Arrivai a scuola per le otto meno un quarto e mi piazzai nel mio solito posto per aspettare gli altri. Frequento la Hawkings, uno dei licei più importanti in tutta Italia dedicata a Stephen Hawking. Nonostante non c'entri niente o quasi con l'Italia, gli è stata dedicata comunque una scuola a testimoniare quanto sia stato importante nel passato. Comunque sia, la Hawkings è un liceo scientifico con un regolamento molto rigido e autoritario, ma soprattutto esclusivo. Per entrarci bisogna ottenere un voto superiore all'otto all'esame d'ingresso e bisogna mantenere una media complessiva superiore sempre all'otto per i primi due anni prima che si venga completamente considerati della Hawkings. Io che sono del quarto anno ho più volte rischiato di venirne espulso ma ora sono ancora qui e ne sono grato.

Dopo 5 minuti arrivarono Jason, Alex, Helen e Michael. Sembravano preoccupati.
"Hey, che succede? Capisco che è lunedì ma non c'è bisogno di essere così tristi"
"No, non è per il lunedì" disse Michael "ma per un altra cosa"
"Cosa?" chiesi. Stavo iniziando a preoccuparmi
"Sai il prof. di tecnologia futuristica?"
"Che gli è successo?!?"
" Jason, glielo dici tu?" chiese Alex
"Bhee, diciamo che...è scomparito"
"Senza lasciare tracce" puntualizzò Helen
"Perché me lo dite solo ora!"
"Perché è sparito sta notte, genio" mi disse Alex in tono ironico

Non ci potevo credere. Il nostro prof. di tecnologia futuristica era sparito e ciò non aveva minimamente senso: chi mai avrebbe rapito un povero anziano che lavora solo perché deve terminare i suoi cinquant'anni di lavoro? L'unica cosa che avrebbe potuto interessare il rapitore sarebbe potuto essere il suo visore oculare per extraterrestri che però non serviva a nulla. A nulla...a nulla...a nulla in verità no se ci ripenso. Venerdì quel coso aveva localizzato una dozzina di alieni in un'area di 20 metri. E se fossero stati gli alieni? Ciò aveva anche meno senso del suo rapimento. Il visore sarebbe potuto essersi impallato o era sporco e i punti di localizzazione in verità erano macchie. Ma se fossero veramente gli alieni spiegherebbero il perché di questo mio incubo continuo e di quel ricordo che preferisco non nominare. Però sarebbe una risposta avventata e inusuale quindi decido che è meglio che ci pensi meglio.

"Vabbè, mi dispiace però io sono preoccupato per la verifica di meccanica"
"Sì, anch'io. Ho studiato tutta la notte però continuo a non ricordarmi come vengono prodotte le navicelle X20a"
" Non ricordarmele che mi vien da vomitare!"
"Io invece so tutto!"
Arrivò Andrew, seguito da Frederik, Matthew e Cassie.
"Seee, proprio tu! Tu che a malapena hai 6 di meccanica"
"Sì, non mi credi!? Vediamo chi la fa meglio!"
"Ragazzi, calma cazzo, è una verifica". Cassie cercò di calmarci
"Dai, lasciali fare che ci divertiamo" disse Matthew
"Appunto" Concordo Frederik. Loro erano sempre d'accordo.

La Campanella ologramma suonò, scompari e fece aprire le porte come ogni giorno. Avrei fatto vedere ad Andrew chi è veramente bravo in meccanica, a 'sto qui che crede di essere bravo in tutto

Il caos color bluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora