Capitolo 3

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Entro nella sala da pranzo ancora imbarazzata, guardando le mie ballerine nere e, non appena alzo gli occhi, noto che c'è un ragazzo,seduto a tavola con papà e Abigail, che guarda il telefono.
La compagna di mio padre e quest'ultimo mi accolgono con un sorriso a trentadue denti ed Abigail si alza e viene ad abbracciarmi. A questo gesto il ragazzo alza lo sguardo e mi guarda negli occhi. I suoi occhi sono azzurri, quasi grigi, molto simili a quelli di Abigail.
Ricambio l'abbraccio e, quando ci stacchiamo le dico:
-"piacere, io sono..."
-"Megan, lo so. Abigail, piacere mio"  continua lei,sorridendo.
Mi invita a sedermi accanto a lei, davanti al ragazzo misterioso, che nel frattempo è tornato a guardare il telefono, mentre davanti a lei c'e Papà che le stringe la mano da sopra il tavolo e sorride.
Abigail o meglio, la mia matrigna mi mette ogni sorta di cibo nel piatto, nonostante io le dica di essere piena, ma non voglio offenderla.
Ad un certo punto papà mi guarda e inizia a parlare:
-"Megan, tesoro, so che sarai confusa ma vorrei presentarti Alexander, il figlio di Abigail".
Dice indicando il ragazzo di fronte a me, al che alzo lo sguardo e incrocio il suo.
"Emh, piacere, io sono Megan" dico timidamente, tendendo la mano verso Il ragazzo.
Lui mi guarda, sbuffa e si alza dal tavolo lasciandomi spiazzata.
Abbasso la mano, mentre Abigail sgrida suo figlio, mi guarda imbarazzata e dispiaciuta, per poi dirmi:
-"tesoro mi dispiace davvero tanto, Alexander è sempre così con tutti. Non prendertela"
Dice forzando un sorriso, che ricambio subito.
Dopo il dolce tutti ci alziamo dal tavolo ed io inizio ad aiutare Abigail, è davvero molto gentile.
Finito di lavare i piatti, salgo in camera mia e prendo l'intimo e il mio pigiama di cotone blu, composto da pantaloncini e canotta, dalla mia valigia.
Attraverso il corridoio alla ricerca del bagno e dopo aver aperto 3 porte, lo trovo.
Busso e non risponde nessuno, perfetto, è libero.
Entro nel bagno e inizio a spogliarmi.
Tolgo la camicetta bianca e all'improvviso sento la porta aprirsi, mi giro di scatto verso la porta, tenendo la camicia per nascondere il reggiseno.
Chi poteva essere se non Alexander? Non avevo assolutamente dubbi.
Lui mi fissa, ghigna e dopo un mio "potresti cortesemente uscire?", fa L'occhiolino ed esce.
"Cazzo"penso subito.
respiro e mi guardo allo specchio, sto avvampando, sono rossa come un peperone.
Continuo a spogliarmi, stavolta chiudendo la porta a chiave, per poi entrare nella doccia ed aprire l'acqua. Subito l'acqua bollente scorre su tutto il mio esile corpo e in un batter d'occhio dimentico tutti i pensieri.
Dopo circa mezz'ora mi ricordo di essere ancora sotto la doccia, così metto un asciugamano a terra e metto l'accappatoio.
Cazzo, avrò consumato tutta l'acqua calda.
Indosso l'intimo in pizzo Bianco, e il pigiama, per poi lavare i denti ed uscire dal bagno.
Vado verso la mia stanza e subito noto la porta della stanza misteriosa socchiusa. Sbircio dalla porta e noto Alexander intento a "toccarsi". Resto impietrita, finché la sua voce prende spazio nella stanza:
-"anziché restare lì a guardare, perché non mi aiuti?"
Dice lui ghignando.
Subito chiudo la porta ed entro  nella mia stanza, chiudendo la porta alle mie spalle.
Sospiro sentendomi subito rossa e bollente in viso. Nel mentre mi ricordo di un dettaglio, dovevo chiamare mamma ed Amy. Cazzo.
Prendo il telefono dal comodino e noto 15 chiamate perse da mamma, così compongo il numero.
Tu tu tu
-"AMY MA SEI IMPAZZITA? TI HO FATTO TANTISSIME CHIAMATE. TI AVEVO DETTO DI RICHIAMARE, MI SONO PREOCCUPATA TANTISSIMO"
Allontano subito il telefono dall'orecchio per poi risponderle:
-"mamma mi dispiace, ma quando sono arrivata mi sono subito addormentata. Scusami tanto."
Subito la voce di mamma si addolcisce:
-"Tranquilla tesoro, come è andata? Papà ti tratta bene? Mi manchi già tantissimo. Comunque il mese prossimo verrà anche Amy a trovarvi, io rimarrò a casa con la nonna"
-"si mamma, va benissimo. Si mi tratta bene (faccio una risatina), e mi manchi tantissimo anche tu, davvero tanto.
Va bene mamma, allora la aspetto. Mi manchi, mi manchi e mi manchi, buonanotte mamma, salutami Amy"
-"senz'altro amore, buonanotte"
Dopo aver chiuso la chiamata, mi metto sotto le coperte, provando a dimenticare la scena di Alexander che si "tocca" e dopo pochi minuti cado tra le braccia di Morfeo.

The call of the Devil Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora