Giacché sono qua
A covare placido
Su codesta branda
I flussi bricconcelli
S'avvianoSiamo agli sgoccioli vegliardo
Illividito in volto
Con la glabra capoccia InfreddolitaLa simultanea ciancia prolissa
Si è dissolta
L'addio è con calore
Per la sua lalofobia malcelata
DottoreRicorderò i suoi petrosi silenzi
Il suo privar le sagginate dicerie
Come fragole in brodagliaIl suo disporre di bachi lattescenti
E soffioni eristici
Da dove i miei sigilli tarchiati
TrapelanoRifulge la nostra speme
Sui monti gelatinosi
Mi lasci andare al gabinetto!
Non si è mica
Duchamp e i suoi artifici!