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Queste pagine mi stavano uccidendo.

La lettura non faceva per me, non hai mai fatto per me...

Sospirai per l'ennesima volta e massaggiai delicatamente le tempie.

Alzai lo sguardo e incrociai la signora di prima.
Mi guardò e scosse la testa.
Riabbassai gli occhi e tornai a leggere,coprendomi il volto.

Avevo bisogno di un caffè...

"Giovanotto posso avere del tè?"

"Certo signora Lee, glielo porto subito."
Quella voce.

Alzai di botto lo sguardo e vidi il ragazzo dai capelli argentati.

Lo guardai fino a che non scomparve dietro ad una porta.

Jungkook pensa a leggere...

Scossi la testa e tornai alla lettura.

"Ecco a lei." Sentì poco dopo.

"Ti ringrazio,gentilissimo come sempre."

Il ragazzo fece un piccolo inchino e si voltò verso di me.
Mi sorrise per poi allontanarsi nuovamente.

"Taehyung..." lo chiamai.
Che cazzo avevo appena fatto...

L'argento di voltò quasi sorpreso.
Venne oltre sorridendomi.

"Ciao ti posso aiutare?" Disse a bassa voce.

"Posso chiederti una tazza di caffè?"

"Certo te la porto subito." E si allontanò.

Ho dei problemi seri, ma molto seri...

"Tutta colpa tua libro del cazzo..." sussurrai guardandolo.

"Tieni." Appoggiò lui la tazza vicino a me.

"Ti ringrazio." Nemmeno lo guardai.

"Mi ha stupito che sapessi il mio nome..."
Aggiunse lui.
Con questa frase,istintivamente, lo guardai.

"Me lo ha detto l'altro ragazzo...quello dai capelli rossi..." cercai di dare una spiegazione.

"Intendi Hoseok, il mio collega." Disse sorridendo.

"Comunque piacere come sai io sono Taehyung, Kim Taehyung." Allungò la mano.

"Jeon Jungkook." Gliela presi stringendola delicatamente.

"Come ti trovi con il libro?" Domandò poi sporgendo il volto in avanti.

La mia faccia parlò da sola.

"È piuttosto complesso, ma molto interessante."ribadì.

"Se vuoi posso aiutarti io."

Sgranai gli occhi.

"Se vuoi naturalmente..." disse notando il mio sguardo.

"Ecco..." tentennai guardandolo.

"Forse un piccolo aiuto mi servirebbe." ammisi facendo tornare il mio sguardo il più naturale possibile.

Il ragazzo sorrise e mi fece cenno di passarli il libro. E così feci.

Si sedette di fronte a me e iniziò una riletta veloce a delle pagine.

I miei occhi passavano su di lui per poi passare sul libro. Sembrava che guardassi una partita di tennis.

Anche se non erano lunghissimi, i capelli gli cadevano leggermente davanti agli occhi, portandolo a scostarseli all'indietro.
Ora che lo avevo davanti potei osservarlo meglio.
Aveva dei lineamenti molto delicati e un colorito di carnagione piuttosto chiaro, un viso quasi angelico.
Due piccoli nei erano incisi sul suo volto, uno sotto l'occhio e l'altro sulla punta del naso.

Spring Day||• Vkook Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora