Essere la sorella maggiore è una rottura. Se le tue sorelle litigano devi provvedere a placare gli animi e a riportare la pace, se si strappano i capelli sei responsabile tu.
«Alex, quante volte dobbiamo dirtelo che tu sei la sorella maggiore, devi evitare che accadano certe cose», dice sempre mamma quando una delle due pesti si avvicina a lei con i capelli strappati da un lato.
Io ci provo, va bene? Se sono due demoni cosa ci posso fare? Non è colpa mia, perché devo essere sempre rimproverata?
Adesso sembrano buone e tranquille, ma appunto "sembrano". So che se mi allontano é la fine. Praticamente la fine del mondo. Due bambine così piccole sono capaci di mandare un'intera casa in fiamme... Nemmeno io quando mi avvicino ai fornelli. Più o meno.
Jennifer è la più grande, ha tredici anni e la sua più grande passione sono gli insetti. Sì, avete capito bene. Molly invece ne ha nove e ha la passione per i camion. Sì, ancora una volta avete capito bene. Il più delle volte sembra un maledetto maschiaccio. Praticamente sempre. Cosa ho fatto per meritare due sorelle così strane?
La mia vita è una fottuta commedia. Sono sfigata full time e come se non bastasse non ne combino mai una giusta.
Adesso ci troviamo tutte e tre in cucina. Molly è seduta a terra a giocare con il suo camion giocattolo preferito. In realtà ha rovesciato a terra tutta la cesta dei giochi, ma cerco di non pensarci perché altrimenti rischio di avere una crisi. Ecco perché rivolgo la mia completa attenzione a Jennifer, che sta guardando la tv... nella tv. Cioè... Non è proprio dentro la tv, ma se si avvicina ancora un po' ci cade dentro.
Io invece sto sfogliando una rivista, una di quelle che trattano di moda e che si sfogliano quando non si ha niente da fare o quando si ha assolutamente bisogno di consigli al riguardo. O meglio, l'idea sarebbe quella, in realtà mi sto dondolando sulla sedia da circa dieci minuti, mentre giro le pagine a caso senza prestare attenzione a ciò che c'è scritto. Devo assolutamente andare in bagno!
«Se devi andare in bagno, perché non ci vai?».
Non rispondo, continuo a resistere. Sono una guerriera. Sono forte io, ce la posso fare. Sono una leggenda. Accidenti... il campanello!
«Non mi sono alzata per andare in bagno, figuriamoci se mi alzo per aprire la porta», biascico, ma insiste e decido di andare ad aprire perché mi sta dando sui nervi.
«Dio, tienile d'occhio un attimo», dico prima di uscire dalla cucina.
Comincio a ballare la danza del ventre. Apro la porta.
«Adesso svengo», biascico, mentre continuo a muovermi come un'anguilla.
«Lo so che non riesci a resistere al mio fascino», dice Gabriel, portandosi una mano tra i capelli.
Al momento non posso dargli retta, sono troppo impegnata a non farmi la pipì addosso. Omg, non oso immaginare!
«Perché stai danzando?».
«Mi sono iscritta a un musical e sto facendo le prove».
«Oh, carino».
«Perché sei qui?».
«So che ti riesce difficile essere in mia presenza senza saltarmi addosso, ma cerca di resistere, ho soltanto bisogno di un po' di sale e poi metterò fine alle tue sofferenze».
«Hai ragione, sì, devo resistere».
«Esatto, brava! Adesso vai a prendere il sale, me lo porti e io vado via».
Sì, mi sembra un'ottima idea, se lui va via posso andare in bagno e mettere fine alle mie sofferenze.
«Cerco di fare il più velocemente possibile», dico, scattando all'interno.
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Complicated
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