Capitolo 12.

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Caro Dylan,
è incredibile come questi pochi mesi mi abbiano cambiato la vita. Dopo Liam tutto sembrava finito per me, non sapevo dove sbattere la testa.

Avevo perso il mio ragazzo, la mia migliore amica e la mia libertà, perché la prospettiva dell'ospedale mi uccise quando mi svegliai dal coma, in quella stanza, circondata dai medici.

Poi, lui. Quel raggio di sole che illuminò tutte le mie giornate, anche quelle più buie.
Quella brezza leggera che mi accarezzava la pelle e mi faceva stare bene.

Cole per me non era solo qualcuno con cui passare le lunghe giornate in ospedale. Con lui piangevo, ridevo, parlavo di qualsiasi cosa. Con lui potevo essere me stessa senza paura di essere giudicata.

E io per lui ero lo stesso. Aveva bisogno di me come io di lui, e questo lo sapevamo entrambi. Tu forse no, visto che non sei mai venuto a controllare come stesse, visto che non lo hai mai chiamato.

Lui aveva bisogno anche di te, sai? E secondo me ne avevi bisogno anche tu. Tutti abbiamo bisogno di qualcuno a questo mondo.
Io non sono nessuno per giudicarti, non conosco quello che stai passando.
Ma so quello che io e tuo fratello abbiamo passato, e sono fiera di poterlo raccontare.

Era un duellante, amava combattere per ciò in cui credeva e otteneva sempre ciò che voleva.
Quasi sempre, in realtà.
La malattia è stata l'unica e l'ultima eccezione.

"È un tumore benigno" mi aveva detto quando ci siamo conosciuti. È cosi assurdo come una massa informe all'interno del tuo organismo possa rovinarti la vita. Come possa rovinare tutto quello che hai costruito.

Cole ha fatto tutto quello che poteva per combattere la malattia. È impossibile negarlo. Ma non è bastato a proteggerlo, e non è bastato a proteggere me da tutto questo dolore.

Quindi Dylan, non so come sia la tua vita senza tuo fratello, ma so che nella mia manca qualcosa, quella boccata d'aria fresca di cui ho sempre avuto bisogno e che solo Cole ha saputo darmi.

Detto questo, spero che tu possa trovare una ragazza con cui tu possa passare il resto della tua vita pensando "wow" ogni giorno, riuscendo ogni giorno a stupirti di quanto lei possa essere fantastica e piena di sorprese.

Oh, soprattutto, non so in che rapporti eri con tuo nonno, ma insieme alla lettera ti allego la sua cartina geografica.
C'è qualche lacrima di Cole ancora, fai attenzione.

Parigi è cerchiata, vacci, ti prego. E pensa a lui quando ci andrai, così da fargli capire che l'amore per lui non si è spento del tutto, che sei stato costretto da forze maggiori a lasciarlo solo.

Bene, penso di averti detto tutto. Non so se avrai il coraggio di leggere questa lettera, non so se la getterai.
Ma io avevo davvero bisogno di raccontare a qualcuno quello che Cole era per me, e che ora non c'è più. Dovevo raccontare a qualcuno quello che ho perso.

Sono riuscita a recuperare il pezzo di filo che ci legava, ora ho io entrambe le estremità. E non le lascerò andare mai più.

Baci,
Alison.

Misi giù la penna e presi in mano il foglio. Una lacrima mi cadde dal mento, dritta sul nome di Cole, neanche l'avessi fatto apposta.

Presi una busta bianca, la aprii. Piegai con cura la lettera e la inserii all'interno, insieme alla cartina del nonno di Cole. Una specie di reliquia.

Chiusi la busta, appiccicai un francobollo con il bordo ondulato e la Gioconda come soggetto e la imbucai in una cassetta delle lettere, con la speranza che qualche postino di buon cuore la desse al più presto al mio destinatario, come fosse un pacco prioritario.

E piansi. Piansi tanto, perché piangere era tutto ciò che mi rimaneva da fare.

Ecco, dissi tra le lacrime, vedrai Parigi amore, non ti preoccupare.




I miss you - Cole SprouseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora