Mia madre veniva da una famiglia che era un misto di culture, mi piaceva tanto sentirla cantare in altre lingue.
Mi chiamò Layla, perché significa letteralmente notte.
Da piccola avevo paura del buio e consecutivamente quando giungeva la sera, temevo di rimanere sola in balia delle ombre.
Veniva lei e facendo piccoli cerchi sul palmo della mia mano, un gesto che mi faceva tranquillizzare, mi sussurrava al orecchio:
"Non avere paura del buio perché un giorno rimarrai sorpresa a scoprire che l'oscurità, proprio quella che temevi, sarà la tua unica fortezza e riparo."
Lei adorava la notte e le stelle, aveva sempre gli occhi rivolti al celo e furono proprio quelle stelle a custodire ogni suo lamento e ogni suo dolore.
Mio fratello Ayden è più grande di me di qualche anno.
Lui è sempre stato un punto di riferimento per me non avendo un padre e se vi chiedete che fine avesse fatto...beh è semplice, se ne andò da un giorno all'altro.
Era immischiato con giri di droghe e non mi stupisco del fatto che anche lui ne faceva uso, sta di fatto che mia madre si risposò poco dopo ma che dire, non aveva fortuna con gli uomini.
Quest'ultimo era molto violento nei suoi e nei nostri confronti, abbiamo chiesto aiuto alle autorità molte volte ma quest'ultimi non sono mai intervenuti, dicevano che avrebbero proceduto con le denunce e l'allontanamento ma niente fu fatto.
Alla fine, quell'uomo che doveva essere una sorta di padre si rivelò solamente un bastardo.
Si prese l'anima di mia madre, che ora spero sia finalmente in pace.
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Come out and play
Teen FictionTutti con una storia alle spalle e con un futuro incerto davanti. Abbandonati dalla società quattro ragazzi sono diventati ciò che odiavano. Niente in comune, se non una ferita incurabile nel petto, si trovano ad affrontare sfide ogni giorno, come...