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"Jisung, possiamo prendere dello zucchero filato?" a volte gli sembrava lui il più piccolo dei due. Annuì seguendo Chenle che intanto si avviava contento alla bancarella. Era una bella giornata, il Sole splendeva spavaldo nel cielo, il vento muoveva delicatamente i fili d'erba e i fiori. Era primavera e piano piano tutto stava rinascendo. Era primavera e Jisung era felice. Sembrava che così tutte le paure dell'inverno lentamente se ne andassero scemando. E l'anno dopo sarebbero tornate più forti di prima. E l'anno dopo Jisung sarebbe stato più forte per affrontarle. A Jisung piaceva la primavera, come gli piaceva Chenle. E forse era perché il loro incontro era avvenuto il ventun marzo di qualche anno prima, quando Jisung sorrideva ad una nuova stagione, la più bella di tutte secondo lui. A Chenle invece piaceva l'estate. E Jisung non glielo aveva mai chiesto il motivo, ma forse era perché l'estate era bella e basta. Forse Jisung cercava risposte a domande che non doveva nemmeno porsi. "Ecco a te Jisung.". Chenle gli sorrideva felice, con il braccio teso a porgergli lo zucchero filato alla fragola. Jisung lo prese, ricambiando il sorriso. Il modo in cui Chenle sorrideva gli era sempre piaciuto, a volte non gli sembrava nemmeno vero, forse un angelo venuto dal cielo per farlo felice.

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