Un incontro fortunato...

31 1 0
                                    

Una volta arrivata a Burano ero impaurita, non sapevo dove andare ero così stanca erano le 22.00 e non c'era quasi nessuno in giro avevo anche un po' freddo...
Mi guardavo intorno sperando che ci fosse qualcuno che mi prendesse tra le sue braccia e mi dicesse: "Andrà tutto bene..."
Ovviamente non andò così, ero così stanca che entrai in una biblioteca per chiedere se avessero un libro che parlasse della città: dei sui luoghi, della sua storia ecc. e quando mi diede il libro lo iniziai a leggere e mi addormentai. Finché un ragazzo più o meno della mia età iniziò a farmi delle foto mentre stavo dormendo. Mi svegliai per il flash che mi aveva acciecata allora lo rimproverai e lui scappò io iniziai ad inseguirlo per tutta la biblioteca ma lui era troppo veloce e io ero troppo stanca per continuare. Così mi accasciai a terra e iniziai a piangere... non sapevo neanche io per quale motivo, ma ce n'era di più di uno: mi mancava la mia famiglia, non sapevo dove andare e avevo paura... così quel ragazzo tornò indietro e si scusò, credeva che avessi pianto per lui, ma lui era l'ultimo dei miei problemi. Allora lo ringraziai per essere tornato indietro, e lui sorrise. In un primo momento non sapevo se fidarmi o no, ma poi pensai di non avere molta scelta dato che era il mio unico amico in quel momento. Così iniziammo a camminare e lui mi spiego il motivo per cui mi aveva fotografata: dormivo in posizioni strane...
Quando mi mostrò le foto iniziai a ridere perché aveva ragione...
A un certo punto mi chiese se avessi qualcosa da fare quella sera e io gli risposi di no e gli raccontai tutta la storia di come fossi arrivata qui e il motivo ma senza entrare nei dettagli. Allora lui decise di ospitarmi a casa sua, l'idea era davvero folle ma non potevo rifiutare altrimenti non avrei avuto un posto in cui stare. C'era solo un problema: come avrebbero reagito i suoi genitori? Avrebbero davvero ospitato un estranea in casa loro?
Will non aveva idea di come farmi entrare in casa sua senza farsi scoprire dai suoi genitori... poi si ricordò della sua casa sull'albero dove non ci saliva nessuno da anni ormai, così mi lascio stare lì finché ne avessi avuto bisogno. Che dire... è stato davvero un amico fantastico: disponibile, gentile e carino. Senza di lui non avrei potuto avere una casa e sarei stata così disperata da tornarmene subito a casa. Invece il destino ha voluto che il mio viaggio andasse a buon fine e chissà magari le cose dovevano andare così, magari era destino che incontrassi Will...
Era 1.00 passata e non riuscivo ancora a chiudere occhio allora ho iniziato a osservare tutte le foto che c'erano nella casa sull'albero e avevo iniziato a notare che Will aveva molte foto con una ragazza,in quelle foto sembravano molto felici, ma poi ho notato un quadro girato allora l'ho preso e ho visto una foto strappata a metà allora provai a cercare l'altra metà ma niente da fare... tutta la notte continuavo a pensare al motivo per cui potesse essere divisa a metà e perché nelle altre foto non c'era più traccia di questa ragazza... il giorno dopo alle 6.00 del mattino will mi ha portato la colazione prima che i suoi genitori si svegliassero per andare a lavoro, ovviamente non gli avevo detto niente del fatto che avevo passato tutta la  notte senza dormire. Ma avevo comunque intenzione di chiedergli qualcosa su ciò che era successo a quella ragazza, solo che avrei dovuto aspettare il momento giusto. Dopo aver fatto colazione Will mi chiese se volessi andare a scuola con lui perché non potevo rimanere su quella casa sull'albero  per sempre... io dissi di sì perché in effetti volevo fare qualcosa di diverso e conoscere gente nuova per svagare un po' la mente dai miei pensieri... Ma dovevamo inventarci qualcosa per fare l'iscrizione scolastica senza un adulto dato che non eravamo maggiorenni... allora iniziammo a inventarci delle storie assurde ma divertenti per spiegare la mia situazione. Will addirittura aveva pensato di dire che ero arrivata dalla Germania per uno scambio studentesco e che lì quando hai 15 anni sei già maggiorenne quindi anche se io avessi avuto 15 con o senza prove dovevano considerarmi maggiorenne e lasciarmi iscrivere altrimenti i miei familiari che li avrebbero discendenti da una famiglia nobile che conosceva la regina d'Inghilterra li avrebbe perseguitati... io non so come gli sia potuta venire in mente una storia del genere, ma era davvero divertente se ci avessero creduto. Ovviamente non essendo una storia credibile dovevamo trovare qualcosa di meglio allora pensammo per quasi tutto il pomeriggio camminando per le strade di Burano. Finché non incontrammo un suo amico (Alex) che conosceva la preside della scuola perché era una sua lontana parente, allora decise di aiutarci. Ma comunque non potevamo raccontarle la verità sulla mia storia... Quindi decidemmo di distrarla per rubare i documenti necessari per l'iscrizione e compilarli. Avevamo deciso di "attuare il piano" il 5 settembre (circa una settimana prima che iniziasse la scuola). Poi siamo tornati a casa erano le 20.00 e io avevo fame così presi Will per mano e inizia a correre perché avevo visto una pizzeria che si chiamava DePascalis e lui mi guardò in modo strano perché non capiva il motivo per cui stessi correndo così di fretta verso una pizzeria che faceva la peggior pizza del paese o almeno così diceva Will. Ma a me non importava perché quella pizzeria aveva lo stesso nome di mia nonna e non mi interessava se la pizza sarebbe stata pessima o no, ci sarei andata lo stesso con o senza Will. Poi dissi a Will che un giorno gli avrei spiegato tutto e lui mi chiese:"tutto riguardo cosa?" Io non gli risposi, ero troppo impegnata a ricordare tutti i momenti passati con mia nonna. È come se quella scritta mi avesse riportato alla mente tutto ciò che credevo di aver dimenticato. Per fortuna non era così, ogni volta che ripenso a noi penso a tutto ciò che avrei potuto dirle ma che non le ho detto... Mentre io cercavo di realizzare la situazione per ritornare nel mondo reale, Will stava ordinando la pizza e quando chiese a me cosa volessi io non risposi per circa 20 secondi finché non mi scosse allora di impulso risposi:"margherita" con un sorriso malinconico perché era la pizza che prendeva sempre mia nonna il sabato sera quando venivano tutti gli amici dei miei genitori e lei restava in cucina da sola e io andavo sempre da lei per farle compagnia e mangiare la pizza insieme, era uno dei momenti più belli che mi ricordo di noi. Lei era e sarà sempre una delle mie principali figure di attaccamento (insieme ai miei nonni e ai miei genitori) che per la psicologia la figura di attaccamento é la persona più importante per un bambino, senza la quale non può stare, e per me mia nonna era ed è una delle persone più importanti della mia vita.

Perché essere diversi?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora