12 capitolo

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SCUSATE PER IL RITARDO,MI DISPIACE MOLTISSIMO,MA HO AVUTO A CHE FARE,HO ANCHE  INIZIATO LA SCUOLA COME TUTTE, SPERO CHE IL CAPITOLO VI PIACCIA.

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Credetemi quando vi dico che la vita fa brutti scherzi. Mi rialzai goffamente dal materasso scansando le bianche coperte aggrovigliandole ai lati del letto dalla testata in legno

Me ne resi conto pochi secondi dopo, era solo un sogno, un inutile sogno, uno di  quelli che ti fa fantasticare e che ti fa accettare ciò che per te dovrebbe essere impossibile.

Sono El e  non credo ai sogni, perché i sogni non vanno più recuperati all’interno del  cassetto.

Mi accasciai nuovamente sul letto sbuffando di malavoglia.

Era Harry ciò che volevo, o qualcos’altro ?

Neanche il mio ego interiore poteva rispondere a questa domanda, forse la risposta si celava sotto i miei stessi organi e chiedeva pietà.

Presi un cuscino fra le mani e strinsi i polpastrelli sulla stoffa ci poggiai la testa e iniziai ad urlarci contro, ero cosi confusa o meglio stravolta dai miei demoni interiori.

Diamine cosa avevo fatto di male per innamorarmi di mio fratello?  

Ero solo una semplice illusa che credeva che prima o poi anche  se stessa lo avrebbe accettato, ma ciò era impossibile perché se ciò c’è stato negato non possiamo riprendercelo.

Credo che se mi auto convincessi di ciò Dio mi punirebbe, magari mi ruberebbe l’udito, ricordo non molto tempo fa, l’ultima mia immagine sbiadita, quei colori non identificati che si trasformavano in nero, ma ricordo quel verde, quel verde che neanche ora è nero, quel verde che riesco ancora a vedere, che mi tormenta, che non mi da pace.

Sorrisi senza accorgermene e mi resi conto che non ero sola.

Pov’s Harry

Quella  mattina i raggi del sole penetrarono dalle tenui tende che erano rigettate verso sinistra,ascoltai il silenzio e dopo qualche secondo esso venne rotto da un urlo schiamazzato, mi alzai d’istinto verso la camera di El, era presto, le prime luci erano su nel cielo.

Corsi quasi con il fiatone per lo sforzo accumulato,la osservai silenziosamente,quanto era bella, lei stessa non lo capiva,era incosciente della sua bellezza.

La sua malattia gli aveva portato via anche la consapevolezza,era cosi timida e piccola,avrei voluto accarezzarla,il suo capo si alzò e rimase quasi senza fiato,per pochi secondi non respirò, ma dopo parlò:

-“Perché mi stai fissando”-

Non ebbi il tempo di pensare a cosa formulare:

-“Perché sei bellissima”-

Mi avvicinai a gran passi e mi sedetti sul suo letto, le mie mani sfiorarono il suo viso, avevo cosi paura di romperla, ma le mie emozioni erano cosi forti, incontrollate.

Mi avvicinai e feci aderire la mia mano sul suo cuore, batteva, batteva per me.

Presi la  sua cosi piccola e la misi in corrispondenza del mio, sorrisi a quel gesto, il suo tocco procurò una lieve scossa.

Mi avvicinai ancora di più, ascoltando il suo respiro, adagiai le mie labbra sulle sue, premendo leggermente,quasi sfiorandole,lei non rispose, ci riprovai con più passione.

La mia lingua accarezzò l’entrata della sua bocca, sussurrai facendomi udire solo da lei:

-“Ti prego”-

La implorai perché era ciò che volevo, volevo lei, la volevo da quel giorno in cui i nostri occhi di scontrarono,volevo Elisabeth come nessun altro.

Ma ad un tratto la sentì ricambiare approfondendo il bacio, rendendolo qualcosa di davvero oscuro e piacevole, non avevo bisogno di molto, ma solo di lei, non mi sarei accontentato di un semplice bacio.

Quando ci staccammo le accarezzai i capelli, stringendola fra le mie braccia, ma lei si scansò,scappando da me, un’altra  volta.

-Blind [Harry Styles]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora