4 capitolo

704 42 1
                                    

ascoltate:https://www.youtube.com/watch?v=X8rnBhJX6xE

-“Vorrei poterti guardare”-

Iniziai a tremare, il mio cervello andò in estasi, cosa avevo affermato? Indietreggiai automaticamente e mi ritrovai sul capezzale del divano di pelle nera.

Harry era li, si avvicinò a me e fece scontrare i nostri petti, le sue mani mi accarezzarono in pieno volto .Si avvicinò ancora di più come se fosse quasi ad un centimetro da me.

Abbassai lo sguardo, oramai era un’abitudine, ma le sue nocche giunsero al mio mento, quasi per incoraggiarmi, per rendere più semplici quei gesti così tanto proibiti.

Ma il rumore di un auto parcheggiata all’interno del vialetto distrusse ogni possibile immagine che venne creata o anche solo percepita dalla mia testa. Mi accasciai sul divano, inerme a quel momento, i suoi passi pesanti mi fecero capire che si allontanò da me, non volevo che si allontanasse, ma forse era meglio cosi.

La mamma entrò dalla veranda, carica di ogni tipo di busta,lascò che le esse  cadessero per terra, lo capì dal greve tonfo che risuonò nelle mie orecchie, mi lasciò una tenera carezza sul dorso del braccio e mi abbracciò cordialmente.

Quando mi toccò, vaghe immagini si persero nella mia memoria, non facevo altro che pensare a lui e a quanto mi stesse rendendo confusa.

Il mio corpo si tese sotto i costumi che indossavo ed Harry ne era la causa.

La mamma si stacco dall’abbraccio, si allontanò da me,ma ritornò porgendomi una scatola ricoperta da carta regalo,ne accarezzai la superficie, avrei tanto desiderato ammirarne i colori.

Delicatamente ne strappai i lati e la carta cadde sul pavimento, ne apri il contenitore  e avvicinai la mano esplorando al suo interno, una stoffa limpida e setosa venne percepita al mio tocco, sospirai lievemente, e ne tirai fuori le scarpette da danza.

Rivolsi il mio sguardo ormai non più funzionante verso la mamma, stava sorridendo lo percepivo, l’abbracciai affettuosamente, e le sussurrai -“Grazie … di tutto”-

La mamma decide di accompagnarmi al ritrovo con Claire, l’aria era fredda e gelida come ogni mattina d’autunno, con l’aiuto della mamma decisi di indossare delle semplici calze e un tutù nero, indossai le mie vecchie scarpette che ormai calzavo comodamente, e mi feci lasciare sola, aspettando l’arrivo di Claire.

Mi accarezzai le spalle per il freddo pungente e mentalmente amplificai la dolce melodia che risuonava nella mia memoria.

Iniziai  a percepirla lungo tutto il corpo, mi alzai sulle punte ondeggiando lievemente, liberandomi in un volo frenetico, la mia mente catalogava ogni singolo passo che il mio corpo esprimeva

-“ PORT DE BRAS-BRISE-GRAN JETE-PAS DE BOURRE’E

Venni interrotta da un applauso che rimbombò nella stanza specchiata, ed una voce iniziò a parlare:

-“Credevo che non fossi in forma, ma cavolo se  lo sei”

Rimasi zitta per qualche istante, il mio cuore batteva per un eventuale sforzo, e sussurrai -“Claire”-

Rimase in silenzio e si avvicinò facendo ticchettare sul parquet le vertiginose  scarpe, mi toccò una spalla e mi alzò il capo, guardandomi in volto.

-“perché hai lasciato la danza”-disse freddamente guardandomi.

-“non l’ho mai lasciata veramente”-sussurrai,cercando di essere il meno tesa possibile.

-“la tua accademia mi ha parlato di te, mi ha mostrato foto, video, coppe e quant’altro, so che eri qualcuno e tutt’ora lo sei”-

-disse picchiettando le sue dita sulle mie spalle, la mia schiena era ricoperta di brividi tenui, ed il freddo purtroppo questa volta non ne era la causa.

-“non è più la mia accademia, mi ha lasciato, per sempre”

Dissi raggiungendo la sbarra al lato del mio corpo, posizionandomi con i piedi.

Claire si allontanò da me e ad un tratto una musica accarezzo il mio corpo.

-“balla per te stessa, non per gli altri, non hai bisogno di guardarti ma devi sentirla qui dentro”disse avvicinandosi a me, sfiorandomi con le mani il petto.

Mi alzai sulle punte, respirando normalmente, delle lacrime bagnarono il contorno dei miei occhi, mi lasciai andare, immaginando di ballare per qualcuno,quel qualcuno dagli occhi verdi, Claire mi aveva proposto di ballare per me stessa, per il mio piacere emotivo, ma la sensazione di ballare per lui era qualcosa che mi permetteva di essere sicura. Di volare.

_______________________________________

SPAZIO AUTRICE 

Salveeeee spero che continuiate a seguirmi e che continuiate a commentare la mia storia, sto cercando di essere il più originale possibile, per rendere la storia il più emozionante possibile

-hotdarkparadise- 

-Blind [Harry Styles]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora