Occhi neri

69 5 0
                                    

Min Yoongi.
Così si chiamava il ragazzo dai capelli color menta: un ragazzo solitario, con pochi amici; ma a lui andava bene così, non aspettatevi un probabile trauma infantile nel suo passato, nessuno gli aveva mai fatto male fisico o psicologico, anzi, aveva vissuto, e tutt'ora viveva, meravigliosamente con una madre che lo amava e con un padre che, anche se spesso era via per lavoro e nonostante la fredda autorità con cui si rivolgeva a lui, gli voleva bene e lo aveva sempre aiutato quando ne aveva avuto bisogno.
Yoongi amava la sua famiglia, amava la pioggia, la musica, lo definivano spesso un poeta le cui poesie può ascoltare solo chi vuole ascoltarle. Quel giorno, per quanto fosse preso dai suoi amici, le sue poesie interiori erano rivolte al ragazzo dai capelli sbiaditi quanto tutta la sua esistenza, sembrava quasi un fantasma tanta era la sua trasparenza, tutti però lo avevano notato, tutti avevano sussultato al suo arrivo, perché?
Possibile che fosse l'unico a non saperne nulla? Probabilmente era dovuto al fatto che durante l'estate stava sempre per conto suo, andava nei boschi, nelle praterie sperdute, si immergeva nella natura e quando pioveva stava sulla terrazza della casetta dei suoi amati nonni (con cui passava la maggior parte dei giorni di vacanza). La casa in campagna era graziosa e molto vecchia, dipinta di un giallo caldo e circondata da un vasto prato dalle erbe alte color grano e dal fitto bosco che li proteggeva e li confinava in quel bellissimo mondo in cui Yoongi amava comporre musica, infatti in casa vi era un pianoforte con cui allietava le giornate dei nonni facendovi uscire suoni meravigliosi e melodie mai conosciute che, a detta della nonna, erano ciò che di più bello aveva potuto udire con le sue stanche orecchie che di cose ne avevano sentite in novant'anni di vita.
Era proprio quello il motivo per cui era in quella prestigiosa scuola, per sfondare nel mondo della musica.
Un accenno di sorriso era apparso sul bel volto pallido del ragazzo che ora stava guardando fuori dalla finestra ricordando l'estate appena trascorsa, in quel momento era troppo spensierato per rendersi conto di chi fosse entrato in classe, aveva gli occhi chiusi, si godeva la luce calda che penetrava dalla finestra... Ricordava il prato... Il bosco... Ad un tratto però, scrutò una figura nel bosco, si avvicinò lentamente e la figura fece lo stesso, era vestita di nero e ben presto Yoongi lo riconobbe: era il ragazzo fantasma dal volto coperto.
"Signor Min!" Yoongi spalancò gli occhi trovandosi davanti il professore di storia che, con aria irritata lo scrutava intensamente.
"Salve professore"
"Salve, dormito bene?"
"io non dormivo professore, mi sono accorto della sua presenza in classe ed ho sentito ciò che diceva"
"E cosa avrei detto Min?"
Chiese il professore incerto se essere curioso, imbarazzato o irritato.
"Lei ha detto -buon giorno ragazzi, come avete passato le vacanze estive?- è corretto?"
Il professore sbuffò e si limitò ad annuire e a borbottare un "è sempre così...", Torno alla cattedra e, prima di sedersi salutò uno dei ragazzi che si trovava al terzo banco della colonna affiancata alla sua "come va ragazzo? È un piacere riaverti qui" Disse il prof sorridendo.
"È un piacere anche per me professor Osonodor, va discretamente... Grazie" il professore annui lievemente e sedendosi inizio la lezione che in pochi seguirono, erano tutti troppo impegnati a vedere, a vedere quel ragazzo che quando parlava aveva la voce sommessa, come se la sua bocca fosse stata coperta, Yoongi pensava fosse colpa dei vestiti che lo nascondevano, era rimasto ad osservare il ragazzo fantasma per quella che gli sembrò un'eternità pensando a come potesse essere il suo viso.
Spesso desideriamo sapere cose che poi ci pentiamo di aver desiderato.
Un ragazzo agli ultimi banchi lanciò una pallina di carta mirando alla testa del ragazzo, questo la prese subito... Qualcuno sobbalzò, lo sbiadito stringeva la pallina di carta come se volesse polverizarla, la aprì e leggendone il contenuto ridacchiò, alzo il foglio e lo fece vedere alla classe, diceva: "mostrati mostro"
Tutti si erano bloccati, anche il professore che disse a bassa voce: "Park... Tutto bene?"
"Si professore" rispose il ragazzo con voce roca e sporcata dal pianto sommesso, questo si alzò in piedi e abbasso il cappuccio, non di molto, ma abbastanza per permetterci di vedere il suo volto, si girò per farsi vedere da tutti per poi guardare l'ultima fila in cerca di colui che aveva causato quella reazione, solo i suoi occhi si vedevano e questo emanavano rabbia, due occhi neri che scrutavano il colpevole come a minacciarlo, quello che Yoongi aveva identificato come 'Park' si girò lentamente ed incontro il suo sguardo: occhi neri e adesso tristi, profondi e pieni di sofferenza, incontrarono occhi altrettanto neri e profondi ma privi di quel passato oscuro che Yoongi poteva vedere negli occhi dell'altro, una persona che, ne era sicuro, era completamente diversa da come si presentava, lo sentiva, lo percepiva... Quel ragazzo stava entrando nella sua mente, si era infiltrato nei suoi pensieri in modo brusco, senza chiedergli il permesso. In quel momento capì che da lì non lo avrebbe più scacciato.

The Masked || 💜Yoonmin💜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora