Poco tempo prima
Chaeyoung uscì dalla stanza e si fermò un attimo in mezzo al corridoio. Lacrime silenziose le stavano rigando le guance. Era tutto decisamente troppo per lei. Aveva ritrovato Mina, sì, ma lei non la ricordava affatto. E per di più era diventata un’agente del governo, una sua nemica. E adesso che erano così vicine, che poteva parlarle di nuovo, con ogni probabilità sarebbe stata uccisa. Era tornata da lei soltanto per allontanarsene di nuovo, e non riusciva a sopportarlo.
Sentì la porta aprirsi dietro di lei e dei passi avvicinarsi. Una mano si posò sulla sua spalla. Si voltò e notò Dahyun che le sorrideva amichevolmente.
- Chaeng... è tutto okay? - le chiese, tradendo una vena di preoccupazione.
- Io... si... no... - Chaeyoung iniziò ad asciugarsi le lacrime con la manica della maglia, totalmente indecisa su cosa dire all’amica - Sono solo molto stanca.
- Tu la conoscevi, vero?
- Si, io... so chi era. Ma non è importante ormai, perché lei non si ricorda chi io sia. E in più, sta per morire, vero?
Dahyun abbassò lo sguardo e rimase in silenzio. Non serviva che rispondesse, Chaeyoung conosceva già la risposta.
- Credo che andrò in camera a riposare adesso.
Dahyun annuì e si avviarono in silenzio verso la fine del corridoio. Varcarono la porta che dava sulla parte centrale del rifugio. Davanti a loro, dall'altra parte della grande stanza, potevano vedere la porta dell’altro corridoio. Da un lato si trovavano le riserve di armi e di cibo, controllate da alcuni ribelli, dall’altro la “zona riposo” comune a tutti, il vero centro del rifugio. Era il luogo dove tutti si ritrovavano per prendersi un momento di pausa e scambiare qualche parola con gli altri. Era là che si instauravano i rapporti tra le persone del rifugio.
Su alcune sedie e divanetti erano seduti dei ribelli, che si riposavano e discutevano tra loro. Mentre le due ragazze stavano attraversando quello spazio, tra di essi Chaeyoung riconobbe JYP.
Fu un attimo, un lampo di un secondo. Un’idea tanto geniale quanto terribile le balenò in mente e le si piantò in testa. Non avrebbe mai pensato di essere in grado di pensare una cosa del genere, tanto meno trovare il coraggio di farla. Eppure, dopo quello che aveva visto e provato nelle ultime ore della sua vita, cominciò a pensare che fosse l’unica opzione che aveva.
Era veramente pronta a cambiare e mettere in pericolo la sua vita in questo modo? E per di più per una persona che neanche ricordava la sua esistenza?
Non poté che rispondersi di sì. Per Mina poteva, no, doveva farlo. Adesso era certamente diversa, non era più la Mina che aveva conosciuto prima del Tracollo. Ma non poteva comunque lasciare che le facessero del male.
- Grazie, Dahyun. - disse volgendosi verso l’altra, mentre apriva la porta dell’altro corridoio – Ma ho bisogno di stare da sola adesso.
- Sei sicura? - le rispose l’altra, ancora preoccupata dalla condizione dell’amica.
- Si, non preoccuparti.
Chaeyoung cercò di forzare un sorriso e l’altra si convinse. Si salutarono e si incamminarono in direzioni opposte. Dahyun si voltò per tornare dalle altre, mentre Chaeyoung varcò la porta del corridoio, per poi richiuderla dietro di sé.
Per sua fortuna, il corridoio era vuoto. Cominciò a camminare in avanti, arrivò alla porta della sua camera e la superò. Si fermò invece davanti a un’altra porta, uguale a tutte le altre. Aveva una sola particolarità: era chiusa a chiave. Era sempre chiusa a chiave.
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Sensational - Twice ff [ITA]
Ficção Científica[Dystopian AU] In un mondo dove l'equlibrio tra bene e male è venuto meno e tutte le speranze sembrano essere perdute, riuscirà un gruppo di ribelli a trovare la forza di combattere il loro stesso governo? O si arrenderà anch'esso al potere della di...