2. La camera A17

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Dopo essere entrato, Matt si trova davanti un mosaico mastodontico raffigurante il fiume Electric Creek e una piccola cabina di legno con delle finestre.
-"Mi scusi?"- il ragazzo chiede bussando sul vetro alla donna di mezza età che stava maneggiando documenti silenziosamente
-"Si?"-
-"Sono un nuovo studente, vorrei sapere dove si trova il mio dormitorio."-
-"Nome?"-
-"Matthew Towers."-
-"Mmh..."- La giovane anziana digita qualcosa sul suo computer fisso e dopo qualche secondo... -"Ecco! Camera A17, Ala destra, dormitorio maschile."- la donna dice mentre porgeva la chiave dell'appartamento al protagonista
-"Grazie, sapete se condivido la camera con qualcuno?"-
-"Sì. Un certo Joseph Pèron."-
-"Va bene, grazie ancora."-
-"Nessun problema caro."-

Dopo la piccola conversazione, Matt esce dall'edificio principale della scuola, e va a cercare il suo dormitorio. Mentre stava cercando di individuare l'ala in cui doveva entrare, Matt pensava al suo compagno di stanza: -"Quindi sto in camera con Joseph! È da anni che non lo vedo.. Io e Luke stavamo sempre insieme da piccoli"- Il ragazzo nota che qualcuno lo sta fissando da lontano, seduto su una panchina.

Il ragazzo che lo stava fissando aveva l'apparenza da 14enne, era basso, con la pelle bianchissima e i capelli di un castano chiaro che accentuavano il bianco pallido della persona. Aveva degli occhiali sottili e rotondi, e aveva pochissimi peli sulle gambe coperte da un pantaloncino beige stra-largo.

Un po' preoccupato dalla situazione, Matt entra di fretta nel dormitorio maschile e urta contro un uomo.

-"Mi scusi!"-
-"Fa' attenzione a dove mette i piedi!"- Disse l'uomo
-"Ho detto mi scusi, non stavo facendo attenzione, ero di fretta e-"-
-"Niente scuse!"- Interruppe l'uomo -"Devi fare attenzione con dei professori!"-

Quell'uomo prepotente e presuntuoso quindi era un professore dell'istituto, o almeno era quello che si credeva essere. Era alto, sulla quarantina d'anni, capelli castani e barba non troppo folta, con degli occhiali neri sottili rettangolari che nascondevano uno sguardo cagnesco, che metteva a disagio anche i più sicuri di sè.

Matt continua la sua camminata alla ricerca della camera...

A15... A16... A17!

Vicino alla porta in legno si trovava una lavagnetta bianca con una scritta in pennarello blu

《Camera di Joseph Pèron e ____________》

Il ragazzo gira la chiave data dalla segretaria nella serratura e apre la porta.

Davanti a sè, il nuovo arrivato trova una stanza in completo disordine, con due letti singoli (tutti e due sfatti) e due scrivanie piene di cianfrusaglie; inoltre, c'è anche una TV accesa, un tavolino da caffè inondato di lattine di bibite gassate e birra ed infine un divano rosso, scomposto, che ospita quello che sembra il proprietario della camera addormentato.

Sentito il rumore della porta, il ragazzo sul divano si sveglia e dice:
-"Chi sei!?"-
-"Joseph, mi aspettavo un benvenuto migliore di questo!"-
-"Matt! Che piacere rivederti! Ma potevi dirmelo che venivi prima, no? Così avrei riordinato la camera!"-
-"Come se il fatto che io ti dica che mi sono iscritto alla Wildwood ti facesse riordinare la camera..."- risponde scherzosamente Matt.

Joseph è figlio di migranti messicani, un amico d'infanzia di Matt, oltre a Luke. Un ragazzo abbronzatissimo e dalla corporatura un po' piccola ma robusta. Ha dei capelli castani corti ma morbidi, un paio di occhiali rotondi sottili e una faccia molto affascinante. Fisicamente, è il sogno di ogni ragazza del campus. Caratterialmente... beh... si può dire che apparte la sciattoneria e la pigrizia infantile, Joseph è un ragazzo coraggioso e fedele alle persone a lui care.

-"E ora dove metto la mia roba in questo casino?"- Matt mostra i due trolley che si era trascinato dietro fino ad ora. -"Troveremo un posto per le tue cose! Prima però, riordiniamo!"-
-"Wow, appena sveglio e già così attivo e volenteroso di fare i servizi?"-
-"Ehi! Il ritorno di un buon amico dopo 5 anni è sempre un grande evento! Forza! Mettiamo a posto!"-

Matt e Joseph iniziano a pulire la stanza. Iniziando col buttare via tutte le lattine vuote, poi le cartacce sulle scrivanie ed infine rifanno i letti.

-"Ah, finalmente!"- disse Matt -"Ora posso mettere le mie valigie in camera!"-
-"Lascia che ti aiuti io."- disse una voce femminile
-"No grazie, non ho bisogno di un mag-"-

-"Juliet!"- urlò Joseph con piacere.
-"Ciao ragazzi. Ero venuta a vedere come stava Joseph, ma apparentemente lui mi deve presentare qualcuno..."- la ragazza lancia un'occhiata severa a Joseph.
-"Ah sì! Juliet, lui è Matt; Matt, lei è Juliet."-
-"Piacere di conoscerti, Matt."-

Juliet è una ragazza molto snella. Non è tanto abbronzata e ha una chioma di capelli ricci e rossi tinti. Una ragazza bellissima. Matt non sa tanto di lei.

Rivolgendosi a Joseph, Juliet dice con un filo di voce, quasi come se stesse cercando di non farsi sentire da Matt: -"Oggi ci sei?"- il ragazzo però, non curante della presenza del protagonista, parla ad alta voce -"Col cavolo!"- -"Perché?"- continua Juliet a bassa voce -"Perché? Perché non voglio stare in mezzo a quei drogati!"- risponde Joseph amareggiato.
-"Su forza! Non lasciarmi da sola!"-
-"Juliet, lo sai che alla fine anche tu finirai per farti le canne con quegli imbecilli!"-
-"Non dirlo ad alta voce! E poi, tra quegli imbecilli ci sei anche tu!"-
-"Perché non dovrei dirlo? Alla fine fai anche tu quelle cazzate!"-
-"Ah Joseph! Sempre a dire così! È la mia vita, cazzo! Sai che ci sta?! Vaffanculo!"-

Detto questo, Juliet se ne va sbattendo la porta della camera di Joseph.

The town of the disappeared ones (la città degli scomparsi) ITA [OPEN DRAFT]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora