There's a starman

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"Vera... Vera!" Il signor Bob continuò a chiamare sua figlia,mentre era seduto su uno sgabello,intento a giocare a carte con il vecchio Andy Fox. Bob,Vera ed Andy erano i tre proprietari di un datato bar che si trovava sulla highway a los angeles. Portava verso i monti e verso le riserve naturali. Gli unici a fermarsi erano i poveracci,i camionisti, e le puttane. Bob's beautiful bar. Cosí si chiamava. Un nome ridicolo e infantile. Ma a loro fregava poco. Avevano a malapena i soldi per campare, e il nome del bar era la cosa meno importante di tutte. "Cazzo... aspetta Andy,vado a chiamare mia figlia". Bob era parecchio nervoso. Sua figlia doveva portargli due damigiane di vino,ma era già uscita nel parcheggio da troppo tempo. "Vera,fra quanto cazzo arrivano i fornitori?" Bob si stava spazientendo. Vide sua figlia seduta su un muretto,sotto il sole cocente di agosto. "Non lo so,papá. Non mi hanno ancora telefonato. Vuol dire che arriveranno tra un bel pò." Rispose Vera. Bob non ci vedeva più dalla rabbia,era da due giorni che i fornitori rimandavano la consegna. E bob non poteva far nulla per impedirlo. Poteva fare solo una cosa: scagliarsi contro sua figlia. Sin da quando Vera era piccola,quando bob era incazzato o ubriaco,le rifilava un ceffone. "Perche cazzo non mi hai avvertito prima?" Ringhiò bob,felice di aver trovato una scusa per incolpare la figlia. "Papà io.." "Rientra dentro vera. Ora." Suo padre la interruppe. Vera entrò spaventata nel locale. E a causa della paura di quella bestia che aveva al posto del padre,non si accorse neppure che alla vecchia radio stava passando la sua canzone preferita: Starman di david bowie. Suo padre entrò chiudendo la porta. Afferró la figlia per i capelli, e la colpí con uno schiaffo. Vera urlò dal dolore, e scappò nel magazzino piangendo. "Vai,scappa,brutta puttana!" Gridò bob arrabbiato,ma felice di aver dimostrato la pochezza della sua esistenza anche quel dí. "Continuiamo,Andy." Disse poi rivolgendosi al signor Fox. Poi si sedette e prese le carte in mano,ma non fece in tempo a calare quel 6 di fiori che la porta si aprí cigolando. Andy e bob si voltarono. "Buongiorno" disse il signor Ferrero. "Buongiorno e benvenuto. Che cosa desidera?" Chiese cordialmente Bob rimettendosi dietro al bancone con un sorriso a 32 denti. Il signor Ferrero fece finta di pensarci su. Poi estrasse un cacciavite da una tasca del suo impermeabile, e lo conficcò nella gola del vecchio Fox. Del sangue gli uscí dalla bocca,poi cadde dallo sgabello,morto, e con uno sguardo di paura in volto. Bob rimase traumatizzato e si bloccò per lo spavento. Craig alzò gli occhi, e sorrise. "Un bicchiere di quel bel rum cubano che avete sullo scaffale." Bob afferrò la bottiglia di rum con velocità, e prese pure il bicchiere. Lo riempí fino all'orlo e lo porse al cliente. Aveva un piano: farlo andare via bello tranquillo e poi chiamare la polizia. Craig si mise ad odorare il rum con circospezione,poi gettò via il bicchiere di scatto. "Questo rum non mi piace." Disse,sovrapponendo la sua voce al suono del vetro del bicchiere che si infrangeva nel muro del locale. Bob era spaventato. Ma non doveva farlo vedere. "Ha per caso un pregiato liquore da consigliarmi?" Chiese il signor Ferrero,curioso. "Se ne vada da questo bar o chiamo la polizia" disse solennemente bob mettendo da parte il poco coraggio che aveva. Craig abbassó lo sguardo,poi si voltò e cominciò ad incamminarsi lentamente verso la porta,biascicando un "buona giornata". Bob fece perafferrare il telefono,ma Craig si voltò e si lanciò con uno scatto furioso sul barista. Craig utilizzò tutta la sua furia. Nemmeno un minuto dopo,il volto di Bob era completamente deturpato. Craig si rialzò, e si voltò verso lo scaffale,per poi afferrare una tennent's. Poi prese il cavatappi,aprí la birra e se ne andò tracannandola brutalmente.

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