1. Detective?

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Aveva bisogno di un eroe, così divenne lei un eroina

💔

<<Detective! Aspetti!>> Mi giro bruscamente e con espressione arrabbiata. Non è il momento!

<<Detective Rin! La prego si tratta del caso di Geno...>> Joanne, una mia sottoposta, nonostante io sia più giovane di lei sono anche molto più alta. <<Mi dica Detective Harley?>> le chiedo fermandomi e facendola sobbalzare.

Non sono una ragazza irrispettosa, lavoro ai casi da quando avevo dodici anni e ora che ne ho diciannove devo studiare per finire l'università. <<Emh... abbiamo scoperto altre vittime e la Detective Kim pensa che siano collegate.>> Annuisco. Ultimamente i casi sono gli ultimi dei mie pensieri.

Non potete biasimarmi, lavoro qui da quando avevo dodici anni! Come ci sono entrata? Mia sorella lavora qui e Può darsi che io abbia un ottima vista e un talento naturale nel risolvere problemi...

<<Se vuole scusarmi Detective Harley, questo non è un caso che deve risolvere la polizia americana o l'FBI. Si è trattato di un piccolo genocidio, non che io lo stia minimizzando, ma il caso è qui in Corea, non in America. La prego di starne fuori, con permesso.>> dico girandomi e andandomene più in fretta possibile.

-

<<Mi stavo chiedendo...>> sobbalzo, mi ha fatto perdere la concentrazione.

<<Eun-ji! Mi hai fatto perdere la concentrazione.>> dico ritornando al libro di psicologia. Leggo pagina per pagina finché velocemente non finisco il libro.

<<Ad ogni modo... puoi usare questa tua abilità per studiare, giusto eonni?>> Annuisco. Mi alzo dalla sedia e vado a posare il libro nello scaffale del reparto di psicologia. <<Non pensare che sia una fortuna. È come barare!>> le accarezzò i capelli castani e prendo un nuovo libro.

<<Alessitimia? Eonni perché hai preso quel libro? Lo psicologo ha detto che non soffri di questo disturbo.>> Annuisco.
<<Eun-Ji, che ne dici di tornare a casa?>> chiedo. Lei scuote la testa. <<Eun-ji, io devo tornare a casa.>>

<<Ma Eonni!>> dice. Questa ragazzina, non ha ancora capito com'è veramente il mondo. Che crudeltà.

Mi avvicino alla bibliotecaria e le sorrido. <<Signora Kim, io vado può badare lei a Eun-ji?>> le chiedo. La donna mi sorride annuisce. Compila il foglio dei prestiti e mi fa andare.

Non mi sono accorta di aver studiato in biblioteca per più di tre ore. Ora è buio e si vede veramente poco a causa della.
Mi stringo nella mia giacca e mi incammino verso la metropolitana. Fortunatamente c'è poca gente per strada, ma questo silenzio mi inquieta. Solitamente non mi muovo senza una pistola a portata con me, ma questa volta essendomi ritirata dal lavoro in centrale mi sono stati ritirati anche le armi. Per non parlare che sono diventata maggiorenne solo da qualche mese.

<<Signorina? Mi scusi!>> sento una voce alle mie spalle, ma lo ignoro completamente. <<Signorina aspetti! Le è caduto questo->> mi giro e vedo cos'ha tra le mani. È il mio telefono quello?

<<Oddio!>> dico e mi avvicino a lui, gli prendo il mio telefono dalle mani e lo guardo. <<Grazie mille... ragazzo.>> dico, sembra molto giovane come me, forse un po' più vecchio di qualche anno. Capelli castani e occhi intriganti dello stesso medesimo colore. <<Non credo di essere più giovane di lei...>> dice ridacchiando.

𝗹𝗼𝘃𝗲𝗹𝗲𝘀𝘀 ; 𝗹𝗲𝗲 𝗺𝗶𝗻𝗵𝗼 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora