Capitolo 2

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Stavo fissando la strada sotto i piedi quando, accanto alle scarpe eleganti dello zio, apparvero delle vans nere.
Da due a quattro piedi?
Okay che ero ubriaca ma non era mai successo che l'alcool mi "duplicasse" la realtà.
Mi girava tantissimo la testa e non mi reggevo in piedi ma Alzai la testa saltai in braccio allo zio (sempre se può essere definito "salto" dato che fu più un inciampare sul nulla e lui mi ha salvato, Ma ok) e Iniziai a piangere finché non notai dietro lo zio un ragazzo, non molto alto ma comunque bello (per quello che potevo vedere).
Vedendo il ragazzo accennai un sorriso capendo che non era stato l'alcol a duplicare la realtà ma era proprio lui l'altro paia di piedi che avevo visto comparire qualche istante prima accanto ai mocassini dello zio.
Ancora in braccio allo zio, questo mi caricò in macchina sul sedile posteriore, per poi mettersi alla guida e il ragazzo a lato.
"Somi dovevi avvisarmi che saresti arrivata prima. Non so dove farti stare ora." disse con tono forte per poi abbassarlo e dispiacersi.
"mi basta una coperta e un cuscino. Posso stare sul divano come per terra tranquillo." risposi mentre le lacrime continuavano a rigarmi il viso e guardavo gli enormi e altissimi palazzi di Seoul.
Era tutto così bello eppure non riuscivo a smettere di piangere e di pensare a quello che papà aveva fatto.
Nel nulla poi il ragazzo parlò
"può stare da noi. I ragazzi questa sera non saranno a casa, ci sarò solo io e sai che abbiamo una camera in più. Può stare da noi. Mi prenderò io la responsabilità." a quelle parole alzai la testa e guardai dritta davanti a me il ragazzo non riuscendo però a vederlo in faccia;
"si per questa sera puoi tenerla e poi?" continuò lo zio con lo sguardo fisso sulla strada .
"posso convincere benissimo i ragazzi a farla rimanere qui finché non troverà casa. Fidati di me" sentendo quelle parole uscite dalla bocca del ragazzo fui sollevata.
"sicuro? Non so" disse lo zio mentre spostava lo sguardo su di me attraverso lo specchietto con fare preoccupato
"ai ragazzi non dispiacerà avere una ragazza in casa" disse lui ridacchiando per poi schivare uno schiaffo dello zio
"ei attenti eh" disse per poi riappoggiare la mano sul volante e concentrarsi nuovamente sulla strada
"è nelle mie mani" disse il ragazzo per poi girarsi verso di me e sorridere

Dopo un interminabile silenzio lo zio non appena fermò la macchina parlò
"Somi per questa notte starai qui" lo zio mi aiutò a scendere dalla macchina per poi portarmi dentro.
Entrai in una casa enorme finché il ragazzo che era insieme allo zio non mi si avvicinò. Avevo la vista offuscata dall'alcol ma mi sembrava di averlo già visto da qualche parte ma non ci feci caso data la mia situazione al momento.
Continuai a guardarmi in giro finché non notai un enorme quadro, credo, almeno, in cui c'erano ritratti 5 ragazzi, anche loro già visti. Nel giro di pochi attimi però mi iniziarono a venire giramenti e un forte mal di testa finché non caddi e persi conoscenza.

✖️✖️✖️

La mattina seguente mi svegliai con un mal di testa assurdo e un gusto orribile in bocca.
I post sbornia sono la cosa peggiore in assoluto.
Decisi di cercare il bagno per darmi una sciaquata alla faccia per poi, Ancora mezza addormentata, tornare in camera e sentire delle voci provenire dal piano inferiore
"si mia nipote scenderà a momenti... Sappiate solo che è tutta suo zio. È veramente bellissima quindi state attenti eh. Giù le mani" sentii mio zio sparare questa cazzata assurda per poi sentire più voci ridere contemporaneamente...
Ero Confusa ma Pensandoci in effetti la sera prima prima il ragazzo aveva detto che avrebbe convinto i ragazzi... Ma che ragazzi?

Pochi attimi dopo entrò lo zio con degli abiti in mano
"svegliati principessa. Indossa questi e sistemati che ti presento i padroni di casa, dopodiché verrai a lavoro con noi." lo guardai confusa mentre prendevo i vestiti dalle sue mani
"noi? Lavorate insieme?" lo zio iniziò a ridere e io risultai ancora più confusa di prima
"Somi sono 5 ragazzi che formano uno dei gruppi kpop più famosi e io sono il loro manager. Non te lo avevo già detto?" disse facendo spallucce
EVIDENTEMENTE NO.
Non sapevo come reagire a questa sua affermazione quindi per sicurezza mi misi in tiro non sapendo comunque chi fossero questi artisti: lo zio mi aveva portato una gonna nera a vita alta con una camicetta bianca, abbinato con maglioncino smanicato grigio, degli stivali col tacco neri, mi piastrai i capelli e misi un po' di trucco.
"Somi scendi?" sentii lo zio urlare dal piano di sotto così andai giù.
Da sopra le scale vidi 5 ragazzi di schiena parlare con mio zio.
Uno altissimo e probabilmente gli sarei arrivata sotto il ginocchio, uno bassino coi capelli biondi/bianchi, uno coi capelli neri, uno rossi e uno castani. Quei fisici e quei capelli mi ricordava qualcosa, ma cosa?
Lo zio continuò a parlare con questi cinque ragazzi finché non si accorse della mia presenza in cima alle scale:
"oh eccoti! ragazzi lei è la mia nipotina Somi" con questa affermazione l'attenzione ricadde a pieno su di me e i ragazzi si girarono e rimanemmo entrambi scioccati. Più io che loro ovviamente.
Quei 5 ragazzi...
Erano i BigBang.

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