Capitolo 5

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Cammino per la strada ammirando le vetrine dei negozi. Mi soffermo su una di esse, per poi continuare la mia passeggiata quotidiana. Svolto per un vicolo ma subito dopo sento una presenza dietro di me che mi blocca il polso. 

Strattono il mio braccio in cerca di liberarmi da quella presenza estranea. Però  mi accorgo che non è solo una persona ,bensì due, e l'altro individuo cerca in tutti i modi di aiutare il suo compagno.

-Aiuto!- grido più che posso in modo da essere notata da qualcuno.

Continuo ad urlare come una dannata, e uno dei due uomini mi mette una mano sulla bocca per nascondere le mie grida di aiuto.

Il primo individuo cerca di spogliarmi e per questo tento di liberarmi dalla sua presa.

-Vi prego aiutatemi- riesco a dire ma dopo mi tappa di nuovo le labbra con la sua mano.

Le mie urla sono del tutto invane, e inizio a percepire le lacrime calde cadermi dolcemente sul viso.

-Brutti pezzi di merda, lasciatela- sento dire da una presenza dietro i miei presunti aggressori per poi scagliare un pugno a uno di essi.

Il mio tremolio è ancora evidente, e poco dopo sento la persona che mi ha salvato avvicinarsi a me per poi stringermi in un abbraccio.

Piango e singhiozzo tra le braccia del mio salvatore, e mi sfogo con lui senza temere un suo giudizio.

-Ehi Sfè, io chiamo la polizia, tu aiuta questa ragazza- afferma uno dei miei "eroi".

Mi stacco un'attimo dall'abbraccio per poi alzare il viso verso la persona che ha scaraventato il pugno a uno dei due aggressori.

-G-grazie- sussurro con ancora il corpo che trema.

Guardo negli occhi il ragazzo dai capelli rossi per poi lasciare scorrere le lacrime sul mio viso.

-Ehi calmati. Andiamo, ti porto nella mia auto- dice quasi dolcemente per poi scortarmi verso la sua macchina.

Continuo a tremare accompagnata dai mille singhiozzi che sembrano non vogliano abbandonare il mio corpo.

-G-grazie m-ille S-Sfera- riesco a dire solamente.

Subito dopo mi copro il viso con le mani sentendomi stupida a farmi vedere in queste condizioni. Lo sento sorridere a questa mia debolezza, poi mette una mano sulle mie.

-Di niente, vuoi qualcosa da bere? Così magari ti tranquillizzi- afferma sorridendomi.

Annuisco debolmente per poi rientrare nel mio shock momentaneo. Sono un po' confusa, quello che è successo sembra essere stato tutto in un minuto che mi ha fatto andare in tilt il cervello.

Senza che me ne accorga continuo a singhiozzare e a tremare.

-Siamo arrivati- afferma con tono freddo il ragazzo dal ciuffo rosso.

-D-dove?-

-Al bar, ordiniamo qualcosa e poi ti porto a casa-

-M-a gli a-aggressori?- chiedo con i singhiozzi che spezzano le mie parole.

-Se ne è occupato il mio amico, adesso entriamo-

Apro lo sportello ed esco dall'auto. Lo seguo guardando il pavimento. Non posso credere che quel ragazzo stronzo mi abbia salvato la vita.

Persa fra i miei pensieri non mi accorgo che siamo dentro a un enorme caffetteria. Non sono mai entrata in questo bar. Mi fa cenno con la testa di sedermi e io così faccio.

-Buongiorno, cosa volete ordinare?- dice una cameriera dai capelli biondi ammiccando al rosso.

Porto in basso il mio sguardo guardando il tavolino.

-Tu cosa prendi?- mi chiede Sfera.

Sospiro debolmente per poi alzare il mio viso. Quell' aggressione mi ha causato un enorme shock emotivo.

-Allora?-

-un caffè e un muffin perfavore-

-E tu cosa vuoi?- chiede la bionda con voce stridula riferendosi al rosso.

-Un caffè e un cornetto al cioccolato- risponde sorridendo a quella gallina.

Io in questa situazione mi sento un po' la terza incomoda. Sembra che in questo bar ci siano solo loro due.

Chiudo per un secondo gli occhi e subito dopo un singhiozzo abbandona le mie labbra.
Metto una mano davanti alla mia bocca e dopo un po' mi accorgo che il rosso e la gallinella mi stanno fissando.

-Togliete i vostri occhiacci da me,grazie- dico facendo un sorriso falso.

La cameriera si allontana dal nostro tavolo mentre io sposto il mio sguardo verso il rosso che sembra parecchio divertito.

-Che c'è?- domando irritata stringendo i denti.

-Non sembra proprio che tu sia la tipa che qualche minuto fa chiedeva aiuto- dice sorridendomi strafottente.

Non riesco a contrabattere perché vedo arrivare quella gallina.

-ecco le vostre ordinazioni-

-Ah!...scusate mi sono fatta male-dice cercando di giustificarsi, ma so benissimo che lo ha fatto apposta perché sembrava un orgasmo.

-Se vieni da me ti faccio più male io- dice il rosso sorridendo maliziosamente alla gallinella.

Mi alzo dal tavolino stanca della situazione e mi dirigo verso l'uscita. Quanto sono stupida.

Mademoiselle|| Sfera ebbastaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora