Sono persa dentro di me.
È esilarante: avrei così tanto da dire, eppure non riesco a collegare il pensiero. L'unico dialogo che ero capace di articolare senza assomigliare ad uno strangolatore bulgaro era quello con la pagina bianca; assente. Riesco solo a toccare un vuoto pesante e pieno insieme, un quazar, un lucido distacco dalla realtà. Lo sento dentro allo stomaco, aggrovigliato attorno ai polmoni, prepotente sulla schiena, accovacciato come un coboldo. Posso toccarlo senza allungare la mano.
È troppo tardi, ormai, e lo ammetto con composta serenità. È rassegnazione per inerzia.
Non so nemmeno cosa sto facendo, se io stia davvero provando qualcosa. Se sì,cosa?
Cosa succede al mondo quando sto dormendo? Il simulatore si spegne e rimango in stand-by nel limbo del sonno, oppure riposo e basta come chiunque altro? Che storia, il simulatore. Magari azzardo pure di essere bambole nelle grinfie di un dio bambino. A tutti i bambini piace far casino e morti e macerie e bombe e malati e tragedie. A me piaceva.
Basta stronzate.Temevo la notte come ora temo il giorno.
Ho il dubbio che tutto questo non sia reale.
Sto invecchiando senza capirci nulla. Il perché della mia esistenza non mi preoccupa, o almeno, non più. Nessuna creatura ha uno scopo se non quello di tessera nella biosfera-mosaico. Sono gli uomini ad insistere nel volersi dare un fine ed un senso in una società fasulla, con leggi mai esistite e principi privi di logica naturale.
La società è un'illusione e voi siete dei poveri illusi.
È tutto profondamente sbagliato, come quello che sto scrivendo. Non ho più sedici anni, il mondo corre ed io gli barcollo dietro. A che serve sputare cinismo da bar?
L'autobiografia di una sconosciuta non importa proprio a nessuno, ma voglio sbattervela in faccia. Ne ho bisogno.
Ho il dubbio che tutto questo non sia reale, ma vi giuro lo stesso che lo è.
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Quando ti senti in gabbia guarda il cielo
Non-FictionA nessuno importa dell'autobiografia di una sconosciuta che non ha nulla da raccontare, ma ho bisogno di sbattervi in faccia la mia vita. In molti esibizionisti si nasconde un guscio abbandonato, probabilmente solo. Ne ho bisogno.