Capitolo 3

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POV'S  RICCARDO
Sento qualcosa muoversi vicino a me e appena apro gli occhi noto una bionda ossigenata che si struscia su di me. Apro gli occhi infastidito,spostandomi dal suo tocco e vado verso il bagno e dicendo <<Prendile tue cose e vattene>> gli dico duro.

Intanto inizio a prepararmi per andare in azienda. È una delle più importanti del paese,infatti è la Dallas Corporation. Ho solo 24 anni e ne sono a capo da ormai 5 anni.
Appena finisco mi dirigo verso l'azienda con la mia Lamborghini. Quando arrivo, come sempre ci sono dei capi di alcuni settori dell'azienda ad aspettarmi che io dia il mio parere.

Ci dirigiamo verso il sessantesimo piano l'ultimo dell'azienda. Appena arrivo ad aspettarmi ci sono i miei migliori amici, che come ogni giorno hanno da perdere tempo invece di lavorare ognuno nel proprio settore.<<Hey, amico, che faccia che hai!Ma per caso hai fatto le ore piccole con la bionda di ieri sera?>> mi chiede Xavier <<A quanto pare sì>> rispondo <<Amico te la senti un'altra serata?>> MI chiede Alex << Secondo te io rifiuto un invito del genere? Però questa volta o di venerdì o di sabato>>gli rispondo <<Per tua fortuna è di sabato nel solito locale>> mi informa Luke <<Bene,ma io adesso vorrei lavorare a differenza vostra e poi dovete andare pure voi. E stasera ricordatevi che abbiamo quella cena organizzata da mia madre>> li avviso <<Va bene, andiamo e lasciamo questo grande capo indisposto a lavorare>> mi dice Michele. Così i quattro se ne vanno e inizio a lavorare fino alle 18:00.

Dopo il lavoro vado a casa a cambiarmi per la cena di mia madre. 

Arrivo a casa dei miei genitori e suono al campanello: ad aprirmi c'è Michele che appena vede che sono io mi dice <<Finalmente sei arrivato, manchi solo te>>  <<Perché hai quella faccia, sembra che stia per scoppiare una guerra!>> esclamo in risposta <<Ehm... Entra e scoprirai perché ho questa faccia>> mi risponde Michele. Io, tutto strano, entro,arrivo fino al salotto e vedo i miei migliori amici molto tesi e con sorpresa noto che ci sono pure i miei fratelli: Cristin e Sebastian: sono gemelli di 17 anni. <<Perché ci siete pure voi due oggi? Di solito fate di tutto per non partecipare a queste cene>> chiedo ai gemelli un po' stupito <<Mamma ci ha minacciati per rimanere, sennò pensi che saremmo rimasti qui? Soprattutto oggi poi... e se fossi in te scapperei prima che sia troppo tardi>> Mi dice Sebastian, ancora non capendo perché sono tutti preoccupati. 

Ad un certo punto sento un qualcosa attaccarsi a me e strusciarsi sopra di me con tutti che ci guardano e solo adesso inizio a comprendere quegli sguardi <<Amorino mio finalmente dopo un mese ti rivedo>> dice lei con quella voce da oca starnazzante. <<Jessica, staccati immediatamente e ricordati che anche se siamo promessi sin da piccoli io con te non voglio nessun tipo di rapporto>> dico con voce gelida. 

Jessica Roberts una ragazza a cui sono legato sin da piccolo solo perché a quei tempi mia madre aveva bisogno di soldi per l'azienda e ha chiesto al padre di Jessica, a quei tempi la Roberts Company era tra i più importanti ma con il passare del tempo hanno perso importanza. Suo padre, in cambio, voleva che io un giorno sposassi la sua adorata figlia, che ormai oggi è diventata una puttana di prima categoria, che se la fa con ogni tipo di uomo che le si presenta. Lei di lavoro fa la modella, ma mi chiedo come fanno a voler assumere una come lei. Non ci fraintendiamo, è una ragazza molto formosa e sexy, ma ci prova con tutti anche se è in pubblico e per lei prima viene prima il piacere e poi il lavoro.

La guardo meglio e noto che indossa un vestito che a stento copre il culo e i seni <<Potevi metterti qualcos'altro,  invece di questi stracci da puttana che sei, almeno per incontrare i miei genitori e soprattutto i miei fratelli>> le dico gelido e storcendo il naso guardandola. Ad un certo punto noto mia madre venire da me seguito da mio padre. <<Tesoro sei finalmente arrivato!-mi saluta mia madre mentre mio padre si limita a farmi un cenno - Vedo che hai già visto che ho pure invitato la tua ragazza >> aggiunge mamma. <<Perché hai invitato questa sottospecie di ragazza che TU definisci la mia fidanzata>> dico a mia madre gelido. <<Ragazzi potete farmi un favore?-dico verso i miei migliori amici e loro in risposta annuiscono- potete accompagnare Cris e Seb a cena che qui non c'è bisogno della loro e vostra presenza-intanto tiro fuori la carta di credito dal portafoglio e lo porgo a Cris- pagate pure con questa>> aggiungo infine mentre i ragazzi mi guardano un po' insicuri, ma annuiscono ed iniziano ad alzarsi con i gemelli <<VOI DUE NON VI MUOVETE SENNÒ...>> interrompo subito mia madre e dico arrabbiato <<Sennò che cosa mamma? Vuoi minacciare di nuovo i miei fratelli e questa volta davanti a me? Ricordati che tu puoi permetterti tutto questo solo perché da quando ho l'azienda la miglioro di giorno in giorno e sono arrivato dove tu un tempo non ti saresti minimamente sognata di raggiungere. E sappiamo molto bene cos'è successo all'azienda sotto il tuo comando quando papà te l'ha passata e sappiamo anche perché papà ha dovuto lasciare il suo posto e cederlo a te>> e poi aggiungo <<Se non ti dispiace me ne vado a cena con i ragazzi e ricorda che se quello che volevi dire stasera era che vuoi che mi sposi con lei- dico indicando Jessica- te lo scordi perché questo fidanzamento è stato imposto quando l' azienda non era niente a confronto di quella dei Roberts, ma oggi la Dallas Corporation è la più potente, con sedi in quasi tutto il mondo, mentre quella dei Roberts non è altro che nulla e s e alzassi un dito potrei avere il controllo anche su quella>>finisco ormai stanco di discutere con mia madre che è stata zitta senza dire niente.

Mi giro verso i ragazzi, che hanno assistito a tutto, dico << Ragazzi, cambio di programma, vengo con voi>> detto questo mi dirigo verso la porta e intanto Cristin mi porge la mia carta e anche loro mi seguono.

<<Dove andiamo>> chiede Seb subito usciti da casa <<Dove volete voi due, per noi andrà bene qualunque posto, ma se siete indecisi vi propongo pizza o sushi?>> chiedo ai miei fratelli <<Bhe di solito noi andiamo a mangiare una pizza, ma siamo vestiti troppo eleganti>> dice Cris <<Io conosco una pizzeria per il nostro abbigliamento quidi non preoccupatevi e seguitemi! E non è neanche distante da qui>> ci dice Alex. Così ognuno sale sulle proprie auto. <<Cris, Seb, chi sale in macchina con me?>> chiedo ai due. << Io voglio stare con te Ricky>> mi risponde subito Cristin. <<Va bene, Seb vuoi stare con Xavier vero?>> chiedo a Seb anche se so già la risposta. Infatti lui annuisce si dirige verso la Ferrari di Xavier.

Partiamo e seguiamo Alex in questa pizzeria e devo dire che non è male.  <<Avete un tavolo da 7?>> chiedo appena entrati e quando il cameriere si accorge di me sgrana gli occhi <<S-sì, certo da questa parte>> dice lui balbettando, ma ci accompagna verso  il fondo della pizzeria, al nostro passaggio tutti si girano a fissarci.

Dopo aver ordinato iniziamo a conversare << Cris, Seb, com'è andata a scuola?>> chiedo <<Abbastanza bene, ho conosciuto dei ragazzi che sono molto più simpatici di quelli dell'altra scuola>> risponde Cris. I gemelli fino a poco tempo fa studiavano in una scuola privata voluta da mia madre ma si sono lamentati con me che non si trovano più bene in quell'istituto e non ritornavano quasi mai a casa <<Ho conosciuto anche un ragazzo di nome Lorenz Johnson che è molto simpatico>>aggiunge Cris. Johson? mi sembra di aver già sentito questo cognome ma non mi ricordo quando, ma vabbé ci penserò più tardi a casa. <<Lorenz? L'ho conosciuto anch'io, non solo, ho conosciuto sua sorella e suo fratello minore, anche se molto imbarazzante.>> dice Seb <<Quando li hai conosciuti? Perché imbarazzante?>> gli chiede Cris <<All'uscita ero con lui e mentre stavamo uscendo abbiamo visto una limousine ed è uscita una ragazza e un bambino di circa 5 anni. Inizialmente pensavo che fosse il figlio della ragazza e quando sono arrivati davanti a noi Lorenz ha detto che la ragazza era sua sorella Isabella. Io le ho chiesto quanti anni aveva suo figlio e poi lei è scoppiata a ridere con Lorenz che mi ha detto che Mattia non era suo figlio, ma loro fratello più piccolo. Io stavo per diventare rosso dall'imbarazzo>> racconta Seb, e noi tutti ridiamo della su a figura.

Mentre discutiamo ancora sulla nostra giornata arrivano le pizze. Dopo aver finito e aver pagato, chiedo ai ragazzi <<Tornate a casa o volete stare da me?>> dico ai miei fratelli. Ma noto che i ragazzi si stanno dirigendo verso le loro auto e aggiungo <<Ragazzi, era riferito anche a voi quattro>> <<Oh, lo sappiamo, Stavo andando a casa a prendere i vestiti per domani>> dice Mich <<Quindi se non vi avessi invitato vi sareste auto invitati?>> chiedo a quei quattro coglioni <<OVVIO!!>> ricevo un coro da loro.

Dopo poco andiamo a casa mia, intanto che prendano quello di cui avevano bisogno <<Ragazzi, io devo andare a concludere un lavoro, voi fate come volete>> li avviso <<Davv....>> inizia Xavier, ma lo stoppo subito perché so che mi sarei ritrovato una discarica invece di casa mia << Basta che non  i mettete la casa sottosopra come sempre. E non mi disturbate.>>

MI trovo nel mio studio da mezz'ora, ma non ricordo dove avevo già sentito quel cognome che ha detto Cris. Johnson. Poi mi viene un'illuminazione. <<Ma certo ! Come ho fatto a dimenticare questo  cognome? È lo stesso di Federico>> dico all'improvviso. Federico Johnson, il proprietario del locale dove vado solitamente con i ragazzi. Ma c'è sempre qualcosa che non mi convince l'ho sentito anche da un'altra parte.


ANGOLO AUTRICE

Chissà dove lo avrà sentito quel cognome Ricky.

Spero che vi stia piacendo

L'amore vince sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora