Capitolo 3

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Ho paura, molta paura.
"Dai Kristel dai, so che puoi farcela". L'aria fredda della sera invade tutto il mio corpo, sto tremando come una bambina, ma devo resistere. Non posso arrendermi ora.

Gli ululati si susseguono uno dietro l'altro, sono sempre più vicini e riesco quasi a percepire il rumore dei passi felpati che ci rincorrono.
Ma Kristel è più veloce e in meno di quindici minuti arriviamo davanti a casa; la riporto alla stalla e le prometto che domani ci saremmo riviste.
Percorro il vialetto oltre il cancello ed entro velocemente in casa. Merda.
Riesco a scorgere il visino di Camilla scrutarmi da dietro la porta della cucina.
Lei è l'unica a non sapere, è troppo piccola e non possiamo permettere che scopra qualcosa. È piccina, ma maledettamente furba.
"Perché ansimi Nita? Hai corso fino a qui?" Mi guarda con i suoi occhi astuti in attesa di una risposta. Odio mentire, soprattutto a mia sorella, o comunque a chiunque faccia parte della mia vita, ma ora dovevo. Per il suo bene.
"Ho fatto un giro con Kristel e riportandola nella sua stalla mi sono fermata ad ascoltare la musica. Sai cosa succede quando parte la mia canzone preferita no?" La prendo e le faccio il solletico, la sua risata è così contagiosa che fa ridere pure me.

"Anita dobbiamo parlare" ecco, benissimo. Solo io odio queste due parole? Mi mettono ansia e solitamente non portano a niente di buono. "Arrivo Alex, scusami piccolina. Vai a giocare con Emma e preparale un buonissimo té!"
Io e Alex andiamo in cucina, mi siedo sul bancone e addento una mela rossa. Il mio stomaco mi ringrazia per averlo nutrito almeno un po'. Mi scappa una risata, lui mi guarda dritto negli occhi "Stai bene?" chiede con la mascella serrata e lo sguardo cupo.
"mh.. Sì certo ... Avevo solo un po' di fame" rispondo con un sorriso tirato. Non voglio entrare nell'argomento, non ora. Spero riesca a cogliere il mio sarcasmo, ma evidentemente no. "Anita, sai cosa intendo. Ho sentito gli ululati, mi avevi promesso che non sarebbe più successo." No non ne voglio parlare, perché non mi lascia stare almeno oggi? Mi guardo intorno, non voglio rispondere. Il mio stomaco brontola ma stavolta non gli do ascolto, deglutisco e stringo i pugni.
"Sono stata attenta, te lo giuro. Non succederà più, lo prometto." Mi volto e scendo dal bancone, non lo guardo minimamente e corro in camera mia.

Mi tuffo sul letto e i pensieri iniziano ad invadermi la mente. E se non fossi all'altezza della nuova scuola? Qui non ho amici, siamo sempre stati solo io e mio fratello. Sempre uniti, senza mai staccarci. So che non ci trasferiamo per il lavoro o per i soldi, quelli non ci mancano, ma per fuggire da questo incubo che ormai ci opprime da anni. A Boston non potranno raggiungerci, non arriveranno mai lá, o almeno spero. Mio fratello frequenterà un'università prestigiosa delle Belle Arti, io andrò in una scuola superiore comunissima, non voglio andare in qualche scuola privata o avere un professore privato, come vorrebbe la mia famiglia. Voglio essere normale, per una volta.
Mi alzo dal letto e vado a sciacquarmi il viso per eliminare tutta questa negatività, metto il mio pigiama rosso e passo un'ora intera a sfogliare la home di Instagram in cerca di qualche scoop riguardanti diverse star. Partiremo tra due giorni, mi mancherà tutto questo. Kristel soprattutto, la affideremo ai nostri vicini di casa, ma nessuno potrà mai rompere il legame che si è creato tra noi due.
Io so e lei sa.

Metto a caricare il telefono, guardo il soffitto e mi viene in mente una cosa.
Appena superata la soglia di casa, gli ululati erano spariti.

***************
Scusate l'assenza, spero vi piaccia questo capitolo 😊
Sono tornata più carica che mai. 💕

~Sara🌸

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 05, 2019 ⏰

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