Prologo

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Morgana me la ritrovavo spesso davanti ai tempi della scuola, poiché di fronte al mio liceo stava il suo. Quei capelli blu non passavano di certo inosservati e il rossetto rosso era uguale al mio, così come le due linee di eyeliner che solo a guardarle ti sentivi i tagli addosso. "Ti trucchi troppo per andare a scuola" mi dicevano, ma un aspetto eccentrico per me era come uno scudo, era l'unica cosa che non avevo vergogna di mostrare e avevo bisogno di gridare al mondo la mia personalità. Morgana gridava forte quanto me. La guardavo e la sentivo, mi sembrava di duettare con lei.
Per anni non seppi il suo cognome. Si faceva chiamare Morgana Rose sui social, Gun per gli amici. Tra le numerose magliette di band che aveva, indossava più spesso quella dei Guns 'n roses, la sua band del cuore. Ecco da dove aveva ricavato il suo nickname e non poteva essere più azzeccato perché oltre al suono che richiamava il suo vero nome, Morgana, così come adesso, aveva la bellezza di una rosa, ma la spietatezza di una pistola; tu la guardi e pensi che abbia l'eleganza di una principessa delle tenebre, ma quando si incazza ti ammazza a sangue freddo.
Le nostre prime parole sono state dei complimenti e ovviamente il coraggio per farsi avanti l'ha avuto lei. Ai tempi avevo i capelli rosso fuoco e Morgana li adorava, così come io ammiravo la sua cascata color zaffiro. Ci capitava di parlare di rado, ma solo dopo la fine della scuola abbiamo iniziato a legare sul serio. Non sapevo minimamente che presto sarei caduta in una trappola pericolosa per il mio cuore e mi lasciavo dolcemente cullare dalla consapevolezza di aver trovato un'amica in cui mi rispecchiavo, ma che allo stesso tempo vedevo migliore di me. Volevo imparare da lei ad aprimi, a non temere sempre di dire la mia, ma soprattutto a fare tutto ciò che mi passava per la testa senza curarmi dei giudizi altrui. Desideravo avere la sua pazzia, anzi renderla nostra.
Nel presente lei ha i capelli neri ed io color vino. La nostra amicizia è ancora qui, ma è come stare sulle montagne russe: un attimo prima ci pare di toccare il cielo con un dito e un attimo dopo cadiamo giù in picchiata con la paura di schiantarci contro il fondo, ma ho l'impressione di vederla così soltanto io.
Scrivo di noi perché ho bisogno di viverla diversamente.
Perché credo che i miei desideri meritino un posto dove esistere.
Perché Gun e Benny nella realtà rischiano di cadere, ma altrove sono indivisibili.

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