Benedetta è il nome che per qualche scherzo del destino mi è stato dato ventiquattro anni fa. Insomma è perfetto per una come me, sempre educata, mai una parolaccia, niente fumo e niente droga, la collanina della Vergine Maria al collo e imbarazzo alle stelle quando si parla di sesso. Eppure che strana la vita, mi piace la musica del demonio. E se si parla di musica solo il cielo sa quanto è importante per me, ma soprattutto quanto mi possa legare a qualcuno. Io e Morgana abbiamo il metal nelle vene e ogni strumento ad alto volume ci vibra dentro. Sonne dei Rammstein comincia con un conto fino a dieci. Io e Morgana siamo già sudate, il petto premuto contro la transenna e la band tributo di fronte a noi comincia una della nostre canzoni preferite; ci guardiamo con un'intesa che mi fa sorridere ed entrambe alziamo un dito alla volta contando in tedesco. Arriviamo a dieci e i nostri capelli diventano fruste, la musica ci percorre tutto il corpo e il cuore ci scoppia. La carica ci pervade ed io giuro di non essermi mai sentita così viva. Questo perché prima di conoscere Morgana ero una mummia ai concerti, nascosta in un angolo a godermi la musica solo con le orecchie e gli occhi vagavano per la platea osservando chi, a differenza mia, si agitava e gridava i testi delle canzoni. Volevo fare come loro e amare fino in fondo l'unico contesto in cui mi sentivo nel posto giusto, ma la troppa timidezza mi pietrificava il corpo. Ma ora c'è Gun e dannazione, lei è una palla da demolizione e fa cadere la mia corazza a pezzi liberandomi dai miei blocchi. Mi fa sentire forte quanto lei. Seguiamo le band tributo perché i soldi mancano, ma la voglia di musica è incessante. Nonostante questo dopo mesi riusciamo a vedere un gruppo a cui vorremmo dedicare un tatuaggio: gli HIM. Il cantante è il nostro sogno proibito e la sua voce baritonale ci arriva nei punti più profondi e caldi di noi facendoci drizzare i peli delle braccia. Gridiamo come matte appena lo vediamo apparire sul palco, non ci sembra vero. Le canzoni più toste ci fanno agitare i capelli, le ballate invece le emozioni. Morgana mi stringe a sé e insieme dondoliamo cantando i nostri versi preferiti. Mi volto a guardarla nel mentre e il suo trucco si è già sciolto sulle sue guance. Dannazione sento gli occhi che mi pizzicano, mi sto commuovendo, ma non so se è per la musica o per lei che si emoziona. Ci penso meglio e realizzo che mi sento la persona più felice del mondo perché sto coronando un mio sogno insieme all'amica più importante che ho e sentire il suo braccio attorno a me mi fa capire che lei prova lo stesso. A fine concerto, ancora incredule e tremanti, ci abbracciamo e ci ringraziamo. Ce l'abbiamo fatta.
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Ogni sabato sera io e Gun usciamo con gli amici. Il nostro gruppo è un miscuglio di persone messo insieme da Morgana che con il suo spirito da leader ha pensato di unire vecchi compagni di scuola e soci del suo ragazzo Giordano. L'esperimento è andato a buon fine, tutti vanno d'accordo con tutti, ma d'altronde non potevo aspettarmi diversamente dato non c'è nessuno di loro che non sia un nerd. Io e Gun siamo le uniche donne ed io l'unica a non essere nerd. Non sono dettagli tanto rilevanti perché entrambe ci divertiamo con i ragazzi, ma spesso senza farlo apposta ci estraniamo da loro parlando dei nostri interessi, in particolar modo di musica, moda e makeup. Argomenti frivoli direbbe chiunque, ma noi comunichiamo con queste arti. L'arte è un mondo vasto e ne siamo innamorate entrambe per ogni suo aspetto. Abbiamo questo bisogno costante di esprimere noi stesse attraverso colori e canzoni, di sporcarci le mani e dar vita a qualcosa, in particolar modo io, che oltre al trucco e alla moda mi dedico al disegno, alla fotografia e alla scrittura. Ma per quanto riguarda la storia dell'arte ne sa di più Morgana che a differenza mia sta portando avanti gli studi mentre io passo da un lavoro all'altro. Nel bel mezzo di una chiacchierata spensierata Gun mi chiede di accompagnarla fuori dal locale che deve fumare ed io accetto. Fa un freddo cane e vorrei tornare dentro, ma lei si fa più seria accendendo la sigaretta ed io sto di fronte a lei per ascoltare discorsi che smettono di essere leggeri. Una volta mi parla di quello che impara all'università ed io mi lascio informare per tornare indietro e ricordare quel poco che mi è rimasto del liceo artistico oppure per scoprire cose nuove; un'altra sera invece mi parla del suo passato rivelandomi che solo io ne sto venendo a conoscenza e mi fa sentire onorata. Mi apro anche io e le dico cose che non racconterei nemmeno ai miei genitori perché ho la sicurezza che lei possa capirmi, infatti non mi ride in faccia. Ad un certo punto non sento più freddo anche se rischio di perdere le dita delle mani e dei piedi. Parlare a fondo con Morgana mi trasporta in altri mondi e l'ascolterei per ore, ma arriva sempre quel momento in cui Giordano ci raggiunge per richiamarci e la bolla che ci avvolgeva fino a un secondo fa scoppia facendo rientrare il freddo nelle mie ossa.
Ci sono anche sere in cui quella bolla non si forma affatto, per esempio alla festa di compleanno di Morgana. Per l'occasione il gruppo è raddoppiato, ci sono altri amici e soprattutto altre ragazze. Prima di ballare mangiamo una pizza tutti insieme. Vorrei sedermi accanto a Gun, ma lei è già circondata da altre persone e da dove mi trovo io il tavolo sembra molto più lungo di quello che è. Dopo cena ci spostiamo nella zona pub. Il luogo pullula di gente e la musica non mi piace, anzi mi stupisce come faccia a piacere il latino americano alla mia Gun, ma lei è più aperta di me e se ne frega. Morgana non sa con chi parlare prima, è troppo presa dal divertimento e grida e ride e fuma. Io sono distante e non riesco ad avvicinarmi. E se non volesse parlare con me? Perché non mi cerca? Eppure sono qui. La aspetto per tutta la serata mentre le mie orecchie chiedono pietà e il mio cuore cade a pezzi minuto per minuto desiderando qualcosa che non avrò stanotte. Mi viene sonno, voglio andare a casa e Gun non è nei paraggi. La raggiungo spazientita fuori dal locale dove la trovo delirare con alcuni invitati e finalmente si accorge di me. "Scusami se non sono stata molto con te, ma volevo stare qua fuori" mi dice con sincerità ed io ingoio il boccone a forza rispondendo "non fa niente, ora vado". Ci salutiamo come se non avessi nessun fuoco dentro e sparisco dalla vista di tutti provando un gran sollievo, ma allo stesso tempo mi viene da piangere perché la sensazione di essere stata messa da parte mi pesa come piombo in petto. Non sempre il suo essere espansiva e la mia introversione sono una combinazione vincente. Io e Morgana siamo uguali fino a un certo punto, poi ci dividiamo e mi sembra di essere lontana da lei anni luce. È proprio in momenti come questo che ho bisogno di partire.
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ChickLitMorgana, detta Gun, ha un'anima selvaggia e nulla può toglierle la sua sete di libertà. Benedetta, detta Benny, è la calma fatta a persona ed è piuttosto difficile farla arrabbiare, ma quando arriva Gun il suo equilibrio comincia a vacillare. E infi...