prologo

11 4 2
                                    

Ormai è sera, mi sono appena congedata con i miei genitori e sono rientrata nelle mie stanze.
Mi siedo davanti allo specchio per iniziare a sciogliere i miei lunghi capelli, questa sera la mia colf si è sentita male e adesso mi tocca fare tutto da sola. Ciò non succede spesso, inizio a pettinare la mia folta chioma, quando sento dei rumori provenienti dall'esterno delle mie stanze. Apro la porta un po' titubante, mi ritrovo mia madre davanti con un sacco in mano. La cosa mi sorprende molto così le domando "madre cosa succede?".
Ha il volto pallido ed è visibilmente preoccupata.
Punta i suoi occhi scuri nei miei dicendomi "Amore mi dispiace tanto, devi prendere e indossare questi abiti, vai via e non tornare. Sei in pericolo".
Rimango sbigottita dalle sue parole non capisco cosa voglia dire, ma mi rifiuto di eseguire i suoi ordini "no non intendo muovermi da qui, cosa succede madre".
Mi scruta con i suoi occhi in questo momento tristi " scusami piccola non posso spiegarti non c'è tempo, è tutta colpa mia".
Ho gli occhi lucidi "non vado via da qui senza di te".
È la prima volta in ventidue anni di vita che mi rivolgo dando del tu a mia madre, se io devo partire lei deve venire con me, non riuscirei mai a stare senza di lei.
Evidentemente lei non la pensa allo stesso modo "non posso, devo rimanere al castello io non corro nessun pericolo. Devo rimanere per proteggere la mia gente, ma tu tesoro se resterai ti farà fuori. Nasconditi, cambia vita, nessuno mai dovrà sapere chi sei".
Annuisco anche se contrariata, lei mi passa il sacco contenente qualche vecchio indumento. Mi aiuta a vestirmi, poi estrae una forbice e taglia i miei adorati capelli. Lacrime amare rigono il mio viso, non so come farò a sopravvivere da sola al di fuori di queste mura, sono terrorizzata.

Mia madre mi guarda con occhi dolci e allo stesso tempo afflitti " mi dispiace non ho trovato di meglio, ma almeno così riuscirai a confonderti, mi raccomando per nessuna ragione devi tornare qui".
Mi lascia un abbraccio poi preme un tassello nascosto dietro la mia scrivania, un passaggio segreto si apre davanti i miei occhi increduli.
"Adesso vai non c'è molto tempo, alla fine del condotto troverai una nave da carico, fai in fretta tra un po' partirà. Sali a bordo senza farti vedere e parti, ricordati sempre che ti voglio bene".
Mi posa un dolce bacio sulla fronte e non appena entro nel tunnel la porta alle mie spalle si richiude, lasciando la mia vecchia vita lì dietro.
A farmi luce ho solo una flebile candela, proseguo cauta per evitare di inciampare, sono spaventata e un po' spaesata.
Circa dieci minuti dopo arrivò all'uscita, giusto in tempo per salire sulla nave, molto cautamente salgo all'interno di essa.

Una volta a bordo mi volto per guardare un'ultima volta casa mia. Sgrano gli occhi quando vedo che l'edificio è in fiamme, vorrei scendere per tornare indietro, ma la nave ha già lasciato il molo.
Fiumi di lacrime lasciano i miei occhi, da adesso sono sola al mondo, non so cosa sia successo alla mia famiglia, ne dove andrò.
Come riuscirò ad andare avanti? È la prima volta che lascio quelle quattro mura e adesso mi sto allontanando kilometri, non sapendo cosa sia realmente successo ma solo di non poter più tornare.

Ricominciare da zeroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora