yoongi entrò per l'ennesima volta nell'ospedale, varcando la porta larga.
aspirò l'odore freddo di quell'atmosfera, in alcune zone sapeva anche di medicinali.
odiava quell'odore, lo infastidiva molto. odiava anche vedere i pazienti mezzi morti e molto malati nei corridoi, o il sangue colare da addosso alle persone, ma oramai era un mese che sopportava questo tutti i giorni.
ogni giorno era più magro, più vuoto, più scavato, però oramai non gli importava più nulla.
varcava la porta senza pensarci neanche, sapeva a memoria dove andare, chi salutare.
bussava sempre a quella porta, sperando di trovarci dentro qualcuno che tenesse veramente a jimin.
seokjin, per via del lavoro, poteva andare a trovarlo solamente una volta alla settimana, così yoongi era l'unico che tutti i giorni, dalle quattordici alle ventuno, rimaneva in stanza con jimin, steso nel letto.
odiava perfino vedere il suo bel ragazzo steso in quel letto, moribondo.
anche lui era sempre più magro, sempre più vuoto di vitalità.
però yoongi non si attendeva, quante volte si era arreso con il minore? quante volte solo per una risposta mancata si era arrabbiato, praticamente per nulla?
così si sedette vicino a lui, come tutti i giorni.
"buongiorno stellina." sorrise, lasciandogli un bacio sulla guancia.
jimin, sorridendo, aprì un occhio.
"BUONGIORNO HYUNG!!!" sorrise, con tutti i denti.
si vedeva tremendamente tanto che era stanco, magro, con quelle violacee occhiaie sotto agli occhi.
eppure yoongi non aveva mai visto niente di più bello, era un sogno, il suo sogno che diventava realtà.
spalancò gli occhi e strinse a sé il minore, senza pensarci neanche un secondo. sentì il tepore del suo corpo appena caldo, la sua risatina e il suo profumo alla cannella.
amava il suo odore di cannella, era così forte da poterlo definire logorante.
"scusami jiminie.. scusami tanto.. io ti amo.." sussurrò al suo orecchio, poggiando le labbra sulle sue non prima di volare giù dal letto, risvegliandosi bruscamente dal proprio sogno.
teneva la testa tra le mani, sbuffando sonoramente. strinse forte il pugno, scagliandolo contro il muro.
tornò sul letto, sperando di non aver fatto troppo trambusto, stringendo delicatamente il freddo corpo di jimin, si era avvicinato troppo al suo collo profumato, durante il sonno.
provò a riaddormentarsi, oramai l'unica cosa che lo cullava nella notte era il battito del cuore di jimin.
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i fiori della notte silenziosa.
Short Story『🥛』 - 𝙮𝙤𝙤𝙣𝙢𝙞𝙣 ; ❝e cazzo, se ti ho amato. e cazzo, se ti sono corso dietro fino alla fine del nostro mondo.❞