Capitolo 5

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Genny

È notte fonda, intorno a me è tutto buio così come nella mia testa. Il sonno ormai è un ricordo lontano troppi pensieri per una testa sola. Il passato è come un'ombra che non mi abbandona e torna anche nel buio, soprattutto nel buio, quando sono solo, quando sono completamente me stesso! Le immagini di mia madre quando stava male, quelle terribili giornate passate con l'angoscia, con la paura che l'indomani non si potesse svegliare, che non avrei più sentito la sua voce, e ora questa paura che sembrava passata ritorna. Di colpo mi vengono i brividi al solo pensiero di Chiara nelle stesse condizioni di mia madre : no non può essere, non deve essere così, la vita non può essere così ingiusta e crudele.

Chiara

Mamma mia che noia la lezione di matematica, e poi il prof non mi sta neanche troppo simpatico... Uffaaa!! Non riesco a concentrarmi la mia testa è piena di pensieri: i dottori, il controllo, e poi ovviamente Genny... Okay, okay basta meglio concentrarsi sulla lezione.

"È molto importante ragazzi, la base del logaritmo dev'essere per forza diversa da 0 e maggiore di 1..."

Cavolo mi sto per addormentare, a proposito chissà se Genny si è svegliato, adesso gli scrivo:

<<Buon giorno Genny!!!>>

Neanche un minuto dopo mi risponde:

<<Buon giorno Chiara, che fai?>>

<< Sto a scuola... Tu?>>

<<Io al bar a fare colazione, c'è un cornetto gigante pieno di cioccolato che mi aspetta...>>

<<Smettilaaaa... Mi fai venire fame, stamattina non ho fatto colazione!!!>>

<< E che mangi a fare, ti stai cibando di saggezza... Immagino il divertimento!>>

<<Si certo, sono nell'ora di matematica.>>

<<Ahiii, solo a leggere la parola sto male, sai io non andavo molto d'accordo con questa materia!>>

<<Posso immaginare, comunque ti va se come esco andiamo a mangiare qualcosa insieme?>>

<< Certo, vediamoci all'una >>

"Signorina Marcuzzo, capisco che nel suo telefono ci sia qualcosa di più interessante delle disequazioni logaritmiche, ma se mi presta un po' di attenzione chissà che non si appassioni anche a loro!"
Oh cavolo mi ha beccata...

"Certo mi scusi prof..."

"Stia più attenta... Non ci sono più i ragazzi di una volta!"

Finalmente l'ora di matematica è finita e poi anche le due ore di italiano tra un autore e l'altro, si sono fatte le 13 e per fortuna suona la campanella ah libertà, che bello.
Mi devo sbrigare se voglio arrivare in tempo a prendere il tram per raggiungere Genny.
Con una camminata svelta mi avvio verso la fermata, che come temevo, visto che è orario di punta, trovo affollata, noto solo adesso che il tram è quasi arrivato, quindi cerco di farmi spazio tra la gente e maldestramente urto contro qualcosa... o qualcuno, ed ecco che tutti gli appunti che avevo tra le mani finiscono sparsi a terra.
Cavolo questa non ci voleva proprio, mi accorgo di un gruppo di ragazzi che mi fissano divertiti, come se stessero assistendo ad uno spettacolo al circo, allora gli rivolgo uno sguardo omicida, e recuperati tutti i fogli da terra, con noncuranza mi precipito sul tram, devo ammettere che come inizio di giornata ho già combinato abbastanza casini!
In poco tempo arrivo nel posto stabilito, e tra la folla della gente che sale e scende dal tram, incrocio il suo sguardo, e come ogni volta da quando lo conosco, riesce a mandarmi in confusione, per un attimo è come se non capissi più niente, è come se non ci fosse nessuno intorno a noi, solo io e lui, solo i nostri sguardi.
Mi avvicino a lui con una voglia indescrivibile di abbracciarlo, di sentirmi al sicuro tra le sue braccia, infatti questa è la prima cosa che faccio, lo stringo in un forte abbraccio, noto che lui inizialmente è un po' confuso, ma in meno di un secondo inizia anche lui a stringermi calorosamente, e ora mi sento benissimo, nel mio mondo.
Il tempo sembra essersi fermato in quel nostro abbraccio, quando una voce maschile ci interrompe, riportandoci alla realtà.
" Chiara Marcuzzo? Sei tu vero ?"

mi volto di scatto, e stranita osservo il ragazzo che ha appena pronunciato il mio nome, non l'ho mai visto prima, e non capisco come faccia a sapere come mi chiami, continuo a scrutarlo in attesa di una spiegazione, ha intorno ai 20 anni, è molto alto e in forma, lunghi riccioli castani coprono per metà i suoi occhi azzurri, anche lui mi sta fissando, allora per cercare di capire chi sia intervengo:

" Si sono io, ci conosciamo ?"

A questa mia affermazione lui distoglie imbarazzato lo sguardo e inizia a grattarsi la nuca, abbozzando un mezzo sorrisetto inizia a dire:

" Beh, ecco prima alla fermata ti sono caduti questi... ho provato a chiamarti ma tu sembravi immersa nei tuoi pensieri e non mi hai degnato di uno sguardo .." mi porge un quaderno, il mio quaderno di matematica, che sbadata che sono, provo almeno a ringraziarlo, non è da tutti fare una cosa del genere, per un quaderno poi..

" oh mio Dio, grazie mille, e scusami se ti ho fatto fare tutta questa strada .."

" Non c'è problema, figurati" spunta un sorriso sincero sul suo volto, che fa sorridere anche me, e poi continua dicendo:

" Comunque io mi chiamo Leonardo, per gli amici Leo ;) piacere "

" Piacere mio!! Io sono Chiara e lui è il mio amico Genny" mi volto verso Genny che però sembra un po' scocciato da tutta questa situazione, lo noto dal suo sorriso forzato e dallo strano modo in cui fissa Leo.
La situazione inizia ad essere un po' imbarazzante, quindi decido di ringraziare nuovamente Leo, che mi saluta con un " ci si becca in giro " e così finalmente posso avviarmi con Genny a mangiare qualcosa, vista l'ora che si è fatta.

Spazio autrice

Ciao ragazzi, scusate la mia lunga assenza, ma ultimamente ho avuto un po' di problemi e non sono riuscita a continuare con i nuovi capitoli!! Ma pian piano sto cercando di rimettermi a lavoro e continuare con la storia ❤️ spero che questo capitolo vi piaccia, pian piano i nostri protagonisti iniziano a conoscersi e a volersi veramente molto bene... ma cosa succederà adesso che il controllo medico di Chiara si avvicina? E come si evolverà il rapporto con Genny? Prestissimo lo scoprirete !! Alla prossima 💕

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