Il ragazzo mi sta fissando e mi sento letteralmente a disagio. Non so veramente cosa fare, probabilmente Logan non mi vedrà e io starò qui ad aspettare un drink che non arriverà mai.
Con la coda dell'occhio vedo che il riccio sta scrivendo qualcosa sul suo Iphone ma non riesco a leggere e non voglio leggere che cosa pensa lui.
Mi guardo intorno e mi sistemo il colletto della maglia nera, il caldo mi sta travolgendo.
É un bel ragazzo esteticamente: ha gli occhi verdi e i capelli castani ricci, da come sta seduto penso che sia alto e ha delle mani grandissime, ha una voglia scura sulla mandibola che riesco a intravedere quando le luci si fanno più chiare.
Addosso ha dei jeans chiari e una t-shirt nera di Calvin Klein, ai piedi porta delle scarpe della marca Nike, é molto semplice, ma ha fascino.
La sua mandibola si serra e vedo che alza la testa dal cellualre, si gira verso di me e mi guarda. Non so perché ma sono paralizzata, non smetto di guardarlo e sembrerò una psicopatica. Mi sorride e si guarda intorno.
Finalmente riesco a spostare lo sguardo sul mio cellulare che si accende. C'é il nome di Nicolas sulla schermata. Mi sta chiamando, ma io alzo gli occhi al cielo e rifiuto la chiamata.
Mi guardo intorno e quando riguardo il ragazzo vedo che ora lui sta fissando i miei pantaloncini. Non gli dico niente sul fatto che mi stia fissando le gambe come un serial killer, mi mette a disagio ma non vorrei mai mettere a disagio lui, che non conosco neanche. Distolgo lo sguardo e lo poso sulle mie mani che giocherellano con le paillettes dei pantaloni.
Improvvisamente mi sento toccare la spalla e quando mi giro lo vedo con la mano che sfiora il mio braccio.
Sorrido non sapendo cosa fare e lui si avvicina al mio orecchio. Spero non abbia brutte intenzioni, é un ragazzo carino ma non lo bacerei mai in questo momento.
"Sei da sola?" sta urlando, ma lo capisco. D'altronde la musica risuona nel mio cervello e se parlasse in tono normale non lo sentirei.
"No, sono con quella ragazza che sta baciando il biondo muscoloso, tu? Sei solo?" Se vuole aprire una conversazione ben venga, mi sto annoiando.
"No. Sono con quel ragazzo muscoloso." Lo guardo con occhi pieni di panico, ho paura di aver fatto una figuraccia, mi scappa una risata e lui sorride.
"Ti va di andare fuori?" mi guarda in attesa di una risposta.
Ho davvero paura che voglia fare qualcosa, mi sembra simpatico ma mi riprometto che non farò niente con lui, che stare con qualcuno non é un problema ma é meglio che non succeda niente.
Annuisco e ci alziamo entrambi. É davvero molto alto. Io arrivo alla sua spalla.
Mentre stiamo andando verso la porta vedo Logan con il mio drink in mano e lo fermo, prendo il mio Sex On The Beach e proseguo verso l'uscita.
Appoggio le mie labbra sulla cannuccia e assaporo il drink quando siamo fuori e chiedo al ragazzo senza nome se ne vuole un sorso, lui annuisce e sorseggia dal mio bicchiere.
"Mi piacciono i tuoi capelli, il nero contrasta con la pelle" sento le guance arrossire alle parole, non mi aspettavo complimenti questa sera.
"Grazie, anche i tuoi capelli ricci sono carini" lo penso davvero, mi piacciono i suoi capelli.
Si mette una mano sopra il cuore e fa una smorfia timida:"Grazie, tesoro" si mette a ridere e io faccio lo stesso, é veramente simpatico.
"Come ti chiami?" me lo chiede ancora su una risata "sei simpatica."
"Grazie , anche tu lo sei. Mi chiamo Lia" gli porgo una mano per presentarmi, lui la afferra, ha le mani calde, e molto grandi rispetto alle mie.
Il colore ambrato della sua pelle si fonde perfettamente con l'olivastro della mia.
Sento un po' di nostalgia quando lascia la mia mano, poi i miei pensieri vengono interrotti dalla sua voce.
"Bryan", continua a sorridere. Mi piace il suo nome ma non lo sento molto spesso.
Faccio un sorriso sincero e gli dico che mi piace come si chiama.
Non riesco a smettere di fissare quelle fossette che scavano le sue guance, sono tremendamente perfette.
"Dove vai a scuola?" la sua voce risuona come un tuono, lo sento schiarisela con un colpo di tosse, sono tesa, e sono felice che abbia iniziato lui a parlare invece che stare in mezzo a un silenzio imbarazzante.
"Alla Central High School", vado nella scuola più economica di Detroit. É stata una mia decisione anche se la Central HS non mi darà la guida migliore per il lavoro che vorrei fare in futuro: non voglio far spendere tutti i soldi che mia madre e mio padre tengono da parte nella mia scuola.
"Però lavoro." affermo vedendo la sua faccia sorpresa. Non voglio fargli pensare che sono povera, e non voglio neanche fargli compassione. É vero: lavoro in un bar nel centro della città.
"Wow, non si direbbe da come ti si vede."
Odio i pregiudizi, se sono così é perché mi mantengo, e non mi serve una scuola di qualità alta per imparare. A me piace studiare lì, anche se non mi piace la scuola di principio.
Preferisco un istituto come la CHS invece che una di qualità maggiore dove ci sono tutte persone false che competono tra loro per chi é il più eccellente in matematica.
"Non sono povera..." mi sento in imbarazzo.
"No, ovviamente non ho mai detto questo!" agita nervosamente le mani in segno di scuse, gliele prendo e rispondo di stare tranquillo.
"Sei al quarto anno?" istintivamente mi escono queste parole di bocca.
"No, sto facendo il quinto." non so come proseguere la conversazione e rispondo con un semplice: "Oh".
Ci sediamo attorno ad un tavolino dove appoggio il cellulare, siamo sul balcone e vediamo tutta Detroit da quassù.
É passata mezz'ora e stiamo parlando senza sosta. Mi sembra molto simpatico e per niente pervertito. Non é un ragazzo maleducato.
Mi piace come muove le labbra lentamente quando mi parla, sono carnose e di un rosa tenue. Si fermano in un sorriso e appena mi accorgo che gliele sto fissando distolgo subito lo sguardo.
"Sei davvero carina" afferma ad un certo punto smozzando a metà una frase.
Lo guardo negli occhi verde smeraldo e rispondo con un semplice grazie.
Mi sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio e sento il calore sulle guance.
Spero che il buio mi aiuti per nascondere il rossore.
"Qual'é il tuo cognome?" sono curiosa di saperlo, non voglio sembrare una pazza ma non credo di aver chiesto chissà che cosa.
"Walker, perché?"
"Pura curiosità" mi sono un po' sciolta, non sono più un fascio di nervi come prima.
"Il tuo invece qual'é?"
"Smith, perché?" sorrido ripetendo la sua stessa domanda.
"Pura curiosità" ripete con una voce scherzosa, mi fa piacere aver trovato una persona con cui passare del tempo.