"Arthur Glynne è atteso nella B150. Arthur Glynne è atteso nella B150"
Come ogni giorno quel megafono chiamava il mio nome alla stessa ora.Ciao,sono Arthur Glynne,ho 17 anni e sono alto 1.85 e sono un pluripregiudicato.
*Glynne qualcuno ha pagato la tua cauzione. Spero di non rivederti dinuovo qui* disse sempre scontroso l'uomo vestito di nero che io avevo soprannominato femminuccia per via dei suoi modi di fare.
*sbrigati cammina* mi spinsero le guardie verso l'uscita,ripresi la mia patente e le mie vecchie cose ed uscii,la cauzione l'aveva pagata un altro mostro cioè mio padre *padre di un carcerato..* disse guardandomi con disprezzo,non risposi e salii nella sua auto *nono davanti* mi disse con la mano sullo sportello *che c'è? Hai paura che ti uccido?* dissi con una risata sarcastica salendo nel sedile anteriore del suo Suv,arrivammo a casa e già arrivarono i primi problemi *chi è questa?!* indicai una ragazzetta che era seduta sul mio letto *è tua sorella* affermò fiero di se!
Carina dai
Zitta tu. Io sorella ne ho una e basta*ciao,mi chiamo Allyson,se vuoi puoi chiamarmi..ally..O non chiamarmi proprio..* disse porgendomi una mano tremolante come se da un momento al altro sarebbe svenuta dalla paura,d'altronde ero un mostro e non potevo farci nulla visto che stavo pagando le conseguenze di ciò che ho fatto in passato *Arthur,preferisco la seconda scelta* cercai di fare una battuta accennando un piccolo e finto sorriso e dandole la mano *mi fa piacere che vi siete già presentati* ci interruppe papà *si ma la mia camera?* chiesi un po' irritato *è l' altra* indicò la camera di Jacklyne,mia sorella. Presi le mie cose e mi buttai nel suo letto,era ancora come l'aveva lasciato lei,con quei bordini che non sapeva sistemare *vado a farmi una doccia* affermai dopo essermi annusato le ascelle e dal carcere puzzavo,mi feci una doccia calda che non facevo da tempo,mi vestii e tornai in camera,quella camera di femminile aveva ben poco ma era la mia piccola sorellina e guai chi la toccava,quando un giorno la sua passione me la tolse senza un motivo specifico *Arthur* sentii bussare alla porta,subito mi alzai ed uscii dalla camera,era Ally *dimmi* dissi appoggiandomi alla porta *capisco che forse non mi sopporti però sono tua sorella anch'io e per favore non farmi male* quasi mi supplicò,a quelle parole mi infuriai *che ti ha detto?* chiesi sentendo creare in me una lastra di ghiaccio *ehm..nulla giuro,scusa* affermò allontanandosi,tornai in camera mia,diedi peso a quelle parole,ma un po' di paura fa bene,almeno così non si affezionava,decisi di riposare
*Non farlo Arthur. Non farlo.*
*no? Hai rovinato tutto Bastardo.*
*Amore attento!*
Boom
*NOOOOO* mi svegliai di colpo urlando,quel sogno mi tormentava,quelle voci mi disturbavano,la mia sorellina nel mio sogno..come sempre,dopo essermi calmato provai a riaddormentarmi ma con grande insuccesso ci riuscii
*ehm ciao,scusa ma ho pensato che stessi male* disse fiondandosi in camera mia Ally *non entrare mai più qua dentro.* dissi spingendola fuori dalla camera,quella camera era di mia sorella ed odiava che ci entrasse qualcuno oltre me e lei. *scusa* disse con volto basso *Cazzo smettila. Non sono un assassino Cazzo* dissi alterandomi *i termini Signorino!* disse una voce stridula che già mi stava antipatica,mi voltai di scatto con gli occhi rossi dalla rabbia e vidi una donna scendere dalle scale vestita di rosso con delle scarpe alte *no parlo come voglio in casa mia* affermai guardandola con sfida *casa tua? Sei solo ai domiciliari qui* rispose aggressiva *senti. Non so chi tu sia ma già mi stai al quanto antipatica. Non sei nessuno per dirmi a me cosa fare o non fare e poi il mio passato non ti riguarda.* affermai quasi urlando ed uscendo sbattendo la porta; salii in macchina,non guidavo da anni,dai miei 16 anni in realtà..si guidavo senza patente.
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Arthur Glynne
ActionArthur Glynne. Un ragazzo ex carcerato con un passato orrendo alle spalle,ha perso sua sorella e sua madre da adolescente. Lui è stronzo,incontrerà una persona che gli cambierà totalmente la vita stravolgendola