Capitolo 2

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Mi suonò il telefono mentre ero a bordo della mia auto,risposi col cellulare della stessa *pronto?* risposi dalla stessa *come hai osato rispondere così a tua madre?!* mi urlò contro mio padre *non sbagliare a parlare. Non è mia madre,quella li non ha nemmeno una molecola di capelli di mia madre* risposi accennando una risata breve *è tua madre che tu lo voglia o no. Sei a casa mia e comando io stupido carcerato* alzò di più la voce *eh senti qua coso taci. Quella Troia non ha la minima cosa di mia madre. E riguardo a te ci vediamo a casa* gli urlai contro a mia volta. Questa volta aveva esagerato e ciò mi da ai nervi,gli chiusi la chiamata di colpo ed iniziai a guidare come un matto,arrivai a casa frenando di botto e lui mi venne in contro *allora? Quando le chiedi scusa?* chiese con tono arrogante,lo odio. *a chi?* chiesi a mia volta *a tua madre.* rispose *cosa non hai capito della frase "non è mia madre"? Vuoi un disegnino?* chiesi con arroganza accennando un sorriso sarcastico *si grazie* affermò provocandomi *fammi parcheggiare* risposi parcheggiando in Sgommata,scesi subito dopo dall'auto *quindi?* chiesi facendo girare le chiavi tra le dita *quindi vai a chiedere scusa* affermò indicando la porta *fai tornare in vita la mamma* affermai serio *cosa c'entra?*  disse guardandomi stranito *boh non lo so,hai iniziato tu a dire cazzate* risposi ridendo alla vista della sua espressione *non si può ragionare con te* affermò voltandosi di spalle *hai perfettamente ragione* risposi per poi salire in macchina *vai a prendere tua sorella* mi disse prima di entrare in casa,mi affiancai con la macchina *al cimitero?* chiesi stranito *no,a scuola* rispose,sbuffai e partii sgommando,che palle non voglio avere rapporti con altra gente,mi fa schifo tutto questo
Tutto tranne lei😏
No anche lei,ma non come persona ma proprio sono io che odio relazionarmi con ciò che riguarda mio padre,arrivai davanti a scuola e la vidi lontana appoggiata ad una macchina,mi affiancai *sali?* chiesi cercando di essere gentile *ehm..Perché mi sei venuto a prendere tu?* chiese spaventata,tutto questo stava già iniziando a rompere le palle. *me lo ha detto tuo padre* dissi alzando gli occhi verso il tettuccio panoramico *ehm..ok* rispose spaventata,al che mi girai verso di lei *senti. Io non so cosa ti abbiano raccontato,anche se me ne fotte ben poco,ma smettila di avere paura di parlare con me o vai a piedi* dissi duro ed infastidito dal suo comportamento *scusa* disse chiudendo lo sportello dell'auto.
Il viaggio fu silenzioso,nessuno dei due disse una parola,ma nel silenzio il suono del mio cellulare interruppe tutto *pronto?* risposi dalla macchina *dov'è mia figlia Bastardo!?* mi urlò contro la donna di mio padre *intanto Bastarda ci sarai te e non io ok? E poi è stato il tuo compagno a dirmi di andarla a prendere a scuola* affermai irrigidendomi *sono qui mamma* mi interruppe Ally *ma davvero lui te lo ha detto? Dimmi,stai bene? Ti ha toccata? Non mi sente vero?* disse tutto d'un fiato la donna *no non ti sento* dissi incazzato chiudendo la chiamata *scendi* dissi fermamdomi davanti la porta di casa *va bene grazie..E scusa per mamma* mi disse delusa dalla donna *si ok ora vai via* risposi nervoso,scesi anch'io dall'auto e andai da mio padre *HAI FATTO CAMMINARE MIA FIGLIA CON UN ASSASSINO!* sentii urlare da casa,mi avvicinai alla porta ed ascoltai
*Lo so,ma non le ha fatto nulla*
*Non me ne fotte niente. È un ASSASSINO,devo ricordarti cos'ha fatto a tua moglie? O a sua sorella!?* urlò lei,al che non riuscì più a tenere la rabbia che c'era in me,aprii la porta di scatto *SENTI LURIDA SCHIFOSA NON OSARE MAI PIÙ NOMINARE MIA MADRE BENCHÉ MENO MIA SORELLA.* le urlai faccia a faccia,lei si sedette per la paura *le hai uccise perché non te la davano più?* disse provocandomi,L'ammazzo. L'ammazzo
Andiamo,lasciala stare
No.
Vuoi finire ancora lì?
Che palle che sei
Feci un respiro profondo *questa è colpa tua* dissi voltandomi verso il nostro *mi fai schifo* aggiunsi andando verso la porta *porta rispetto.* disse la donna *muori* affermai per poi sbattere la porta alle mie spalle rompendo il vetro *BASTARDO* urlò ancora,ma sta gallina non sta mai zitta? Entrai in garage,in casa mia,dove abitavamo solo io,mamma e mia sorella,presi la mia vecchia 1199 e partii veloce verso qualche passo in cerca di tranquillità. Era tardi,circa le 4 del mattino,quella mattina decisi di andare a casa mia a dormire,non entravo li dentro dalla morte di Jacky.

Il campanello interruppe il silenzio forse malinconico che si era creato in quella stanza,andai alla porta,era una ragazza che quando mi vide rimase sbalordita *e tu chi sei!?* disse spaventata allontanandosi *il proprietario della casa* affermai sicuri di me *nonono stai scherzando? Qui ci abito io,ho la casa perché vado all'...Ma perché te lo sto dicendo? Esci da casa mia* mi rispose alterata,non capivo.
Q

ualche ora dopo..
Tornai nella casa di quello lì e bussai, Ally mi aprì la porta *la mamma è arrabbiata con te ma io so che non sei cattivo* mi disse senza paura questa volta,sembrava pure seria
Ohoh sento un tuntuntun
Si,è il nervoso.
Ovvio,si come no
*dov'è mio padre?* chiesi *in cucina,stanno cenando,vuoi che ti porti qualcosa?* chiese gentilmente *nono ho già mangiato* risposi cercando di restare calmo e andai da lui *spiegami na cosa e me ne vado,ma come mai una tipa dice che casa di mia madre è sua?* chiesi affogando la rabbia *perché è sua,gliel'ho venduta perché sennò non avrei potuto farti uscire* disse mentre mangiava l'ultimo boccone *preferivo stare in carcere a vita.* dissi per poi andare in camera di Jacky *Ehy* bussò Ally *dimmi* dissi guardando il tetto di camera mia *vieni un attimo in camera mia?* chiese cordiale,sbuffai e mi alzai dal letto

Arthur GlynneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora